Il 22 aprile è il compleanno di un fuoriclasse brasiliano che ha lasciato il segno in Serie A con la maglia del Milan.
Stiamo parlando di Ricardo Izecson Dos Santos Leite, meglio noto come Kakà, campione del mondo nel 2002 con i verdeoro nonché ultimo pallone d’oro della Serie A. La pagina Facebook “Romanzo Calcistico” ha raccolto le frasi dette da avversari e compagni di squadra che vi proponiamo di seguito:
L’avversario più difficile da marcare? Kakà. Sembrava che andasse con un passo continuo e che era facilmente controllabile. Poi all’improvviso ti fregava con un’accelerazione impressionante…
Esteban Cambiasso
Inizialmente l’avevo paragonato a Tonino Cerezo, fu un clamoroso abbaglio. Altro che Cerezo: Kakà era un fenomeno e, a differenza di Zidane, quello che mostrava in allenamento lo faceva anche in partita
Carlo Ancelotti
Mai avevo visto un giocatore così perfetto. Dopo un solo allenamento ho capito che questo era un ragazzo speciale: ha cambiato la marcia del Milan e la nostra storia
Andrij Shevchenko
Kakà? Un mostro! Era ovunque, velocissimo, quasi immarcabile. Ricordo una corsa a due con lui, una ripartenza terribile, riuscii a stento ad accompagnarlo a fondo campo, venne giù San Siro per applaudirmi, ma io ero letteralmente senza ossigeno alla fine di quella volata
Javier Zanetti
Quando è arrivato sembrava uno sfigato, mi chiedevo ‘ma chi cazz abbiamo preso?’ Poi è bastato il primo allenamento per cambiare completamente idea. Dopo il primo allenamento ho detto agli altri: ‘questo è un fenomeno!’. E’ grazie a questi fenomeni che io esisto
Gennaro Gattuso
Quando lo vidi la prima volta mi misi le mani nei capelli: occhialini, pettinatissimo, faccia da bravo ragazzo, solo non vedevo la cartella con i libri e la merendina. Oddio, abbiamo preso uno studente universitario. Poi però è sceso in campo e… Apriti cielo. Ma apriti per davvero… Con il pallone tra i piedi era mostruoso. Uno dei giocatori più forti che abbia mai visto
Carlo Ancelotti
Foto: Joseph Sebastian on Pinterest