La favola di Maurizio Sarri, da impiegato a vincitore dell’Europa League
Sa cosa mi dà fastidio? Le etichette: per molti sono l’ex impiegato di banca che fuma troppo e ha 33 schemi su palla inattiva. Come se fosse una colpa aver fatto altro. Si, mi occupavo di transazioni fra grandi istituti: più di 15 anni fa. Ho lavorato a Londra, in Germania, Svizzera e Lussemburgo. Era un buonissimo lavoro, e mi è servito molto, perché ho appreso il valore dell’organizzazione e della capacità decisionale. Ma poi, quando si è presentata la possibilità, ha prevalso il cuore e ho scelto come unico mestiere quello che avrei fatto comunque gratis la sera dopo il lavoro: l’allenatore
queste parole le ha dette un uomo che, sedici anni fa sollevava la Coppa Italia di Serie D e quest’anno ha sollevato la UEFA Europa League. Ma chi è Maurizio Sarri?
Figlio di operai, suo papà lavorava all’Italsider di Bagnoli, quartiere di Napoli), Sarri che è nato a Napoli è cresciuto a Castro nella provincia di Bergamo e poi a Faella, frazione del comune di Castelfranco Piandiscò, nella provincia di Arezzo.
Da ragazzo ha lavorato e giocato dividendosi tra calciatore dilettante e dipendente della Banca Toscana a Firenze. Lavorerà poi anche a Londra, in Germania, in Svizzera e in Lussemburgo prima di lasciare il lavoro per dedicarsi interamente al calcio nel 1999, guidando il Tegoleto.
Un uomo che non ha mollato e ha inseguito il suo sogno tra le mille incertezze del mestiere. In Italia, tra le affermate, ha guidato Pescara, Verona, Perugia, Empoli, Napoli (come noto) prima di sollevare la UEFA Europa League vinta col Chelsea.