sabato, 2 Dicembre, 2023

L’importanza di essere Calabria

Il Milan vola in semifinale di Champions League, e se in attacco ci hanno pensato Leao e Giroud, in difesa il protagonista è stato Calabria

Se si pensa alla serata di Champions League di ieri sera tra Napoli-Milan, attesa come un ballo di fine anno nei college americani, sono tre i giocatori su cui la nostra mente si focalizzerà fin da subito: Kvaratskhelia, Maignan e Leao. Interpreti di un livello sopraffino, sinonimi di forza, qualità ed eleganza che, nel bene e nel male, hanno letteralmente deciso e indirizzato il risultato finale di ieri sera.

I tre attori protagonisti, proprio come accade nel cinema, avevano la maggior parte dei riflettori puntati addosso con l’obbiettivo di riuscire a realizzare una performance brillante, degna da oscar. Ma come abbiamo appreso, in un cast, non sono solo gli attori principali ad essere premiati, e ieri sera, nonostante l’ottima (ripetiamo, nel bene e nel male) interpretazione dei tre sopra citati, è stato il silenzioso attore non protagonista ad ottenere il premio più ambito, con una prestazione non appariscente ma profondamente importante. Di chi stiamo parlando? Una domanda retorica visto il titolo, ma ve lo diciamo lo stesso: Davide Calabria.

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Khvicha Kvaratskhelia
Immagine in evidenza: Khvicha Kvaratskhelia durante Lecce-Napoli (Serie A 22/23) – crediti: fotografia di Pasquale Golia per lagoleada.it (RIPRODUZIONE RISERVATA)

Calabria, il titolare non protagonista

Il difensore del Milan, Davide Calabria, così come tutta la difesa rossonera, si è ritrovato a fronteggiare uno degli esterni più in forma del momento: Kvaratskhelia. Il georgiano è uno degli artefici principali del favoloso cammino del Napoli in campionato e, fino a ieri sera, in Champions League. Per il classe ’01 azzurro non è stata una partita semplice, sia a livello fisico che psicologico. Se da una parte Maignan gli ha negato la gioia di un gol che già pregustava, dall’altra ci ha pensato Calabria a fermare la gran parte degli affondi offensivi tentati.

Il terzino rossonero ha assunto le sembianze del paladino di Gotham e agendo nell’ombra, coadiuvato dal ‘robin’ della situazione impersonificato da Krunic, sempre preciso nel raddoppio, ha svolto la missione con un’attenzione, una dedizione e una concentrazione massima riuscendo a rendere effimeri, per quasi tutti i 94′, gli affondi di colui che è stato paragonato al più grande di sempre.

Perché, chi ha carattere, fa rumore anche in silenzio. E Calabria, ieri sera, ha reso concretezza a tale frase.

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