Lecco, Di Nunno: “Mi voglio fermare perché io sono…”
Le parole del presidente Di Nunno, al Corriere della Sera: “Il Lecco giocherà in B. Sono sereno, programmo il futuro”

Immagine in evidenza: il patron del Lecco, Paolo Di Nunno - crediti: foto dal web, fonte sconosciuta
“Chi mi vuole fermare? I vecchi volponi del pallone. Sono scomodo, non piaccio. E me ne frego. Vogliono salvare il Perugia retrocesso, stanno vendendo la società e hanno bisogno di un palcoscenico… Noi attendiamo il responso del Tar, ma sul fatto che il Lecco giocherà in B non c’è dubbio“. Sono le parole di Paolo Di Nunno, patron del Lecco, in un’intervista al Corriere della Sera.
Di Nunno, la società lecchese, la rilevò nel giugno del 2017, quando fu il solo a presentarsi agli uffici giudiziari per acquistare la società. Oggi, 6 anni più tardi, si attende il verdetto nelle aule giudiziarie che decreteranno quale dei club coinvolti salirà, definitivamente, in Serie C.
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Di Nunno: “Sono sereno, programmo il futuro”
“Ovvio, ho il calciomercato bloccato, ma sono sereno. Sono forte. Ferie? Non scherzate. In ogni modo, nonostante in Puglia abbia una famiglia infinita, le vacanze le faccio in Liguria. Anche qui ho una famiglia numerosa: del resto, tre matrimoni” – continua il patron del Lecco al Corriere.
“Figli e nipoti sono in società, io programmo il futuro. Lo stadio? Proseguo coi lavori di ammodernamento. A spese mie: lo dicevo che sta uscendo tutto il denaro messo da parte” – conclude.