È il ritratto della felicità la faccia di Simone Inzaghi quello che si presenta ai microfoni dei media dopo la vittoria col Bologna. Per la prima volta dal 1999, la Lazio è prima in classifica nel girone di ritorno:
“Non avrei mai immaginato di essere primo dopo 26 giornate. Lo Scudetto si deciderà in base alla costanza che avranno le squadre, sperando di non perdere giocatori importanti nelle ultime partite. Sogno una festa come quella del 2000. Lotteremo fino alla fine. In tre anni abbiamo vinto due Supercoppe e una Coppa Italia, quest’anno siamo in testa con merito. Abbiamo alzato dei trofei, magari qualcun altro avrebbe voluto farlo al nostro posto.
Ho un gruppo meraviglioso a disposizione. Sarebbe riduttivo parlare solo di Luis Alberto e Milinkovic-Savic. Lasciare in panchina gente come Vavro e Caicedo è stato durissimo, anche Correa si è allenato benissimo questa settimana. Vavro avrebbe meritato di giocare dopo la prova di Genova, ma viste le caratteristiche dei giocatori del Bologna ha scelto Luiz Felipe.
Abbiamo rischiato un po’ troppo? Bisogna calcolare che ci sono sempre degli avversari. Partita difficile per noi, considerato l’avversario e il loro allenatore. Nel primo tempo meritavamo di fare più gol, mentre nel secondo tempo, anche per merito del Bologna, non l’abbiamo chiusa.
Rinvio di Juve-Inter? Non ci ho minimamente pensato, ci dobbiamo adeguare a quello che sta accadendo, sapendo che c’è un problema da risolvere come il Coronavirus. Bisogna rispettare le decisioni che arrivano da chi sta sopra di noi.
Se trovo analogie con la mia Lazio scudettata? Penso l’atmosfera: abbiamo un grandissimo spogliatoio, con ragazzi che si vogliono bene. Accettano le mie decisioni. Anche l’anno dello Scudetto eravamo tanti e quello che diceva Eriksson (Sven Goran, tecnico dell’epoca ndr.) lo accettavamo. Il 14 maggio? Una giornata per me importantissima. Quando ho preso la squadra 4 anni fa sognavo questo momento”.
Immagine in evidenza: SS Lazio (Twitter)
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