Nella giornata del 27 marzo, il Direttore Sportivo del Latina Matteo Patti è stato a disposizione dei media in conferenza stampa: tutte le sue dichiarazioni.
“Abbiamo fatto qualche risultato migliore, sicuramente, sono i numeri a dirlo. È un momento positivo, dobbiamo fare in modo che non rimanga solamente un momento perché dobbiamo e ci stiamo preparando per questo finale di campionato, che speriamo sia in crescendo“.
“Playoff? Le prossime due partite saranno fondamentali, di cui la prima sabato in casa. Abbiamo bisogno di un po’ di gente in più allo stadio e un po’ di attaccamento, perché questi ragazzi hanno dimostrato di meritare gente che inciti, che li critichi – per quanto credo non ci sia molto da criticare visto quello che danno in campo, a prescindere dal risultato. In pochissime occasioni siamo stati meritevoli di rimproveri per quanto riguarda l’impegno. Sentiamo il bisogno che la gente di Latina venga a sostenerci perché questo è un girone complesso, difficile, caldo e che ha la media spettatori più alta dei tre gironi – se prendiamo le migliori di Serie C, come media spettatori sono anche migliori di quelle che stanno in Serie B. Ne abbiamo profondamente bisogno, spero risponderanno in tanti perché un po’ tutti stiamo cercando di fare la nostra parte e l’ha fatta anche la società, che ha proposto un’iniziativa lodevole per gli Under 18 (una Special Promo permetterà loro di acquistare un biglietto per qualsiasi settore al costo di 1 euro, ndr.). Vogliamo tanta gente, i ragazzi lo meritano e sabato per noi sarà una partita importante. Vorremmo creare un attaccamento importante a questi colori come lo abbiamo noi: credo – e non voglio peccare di presunzione – che il Latina stia facendo qualcosa di veramente importante e che stia scrivendo la sua storia. Sappiamo che il Latina ha disputato quattro anni di Serie B lodevoli, di cui un fallimento; sotto la Serie B c’è o il primo posto in C o i playoff, noi siamo in piena lotta per questi ultimi e credo che il Latina stia scrivendo la sua storia. Poi l’ambizione penso che per ogni realtà sia quella di giocare in massima serie, ma si passa attraverso un percorso: noi siamo in pieno cammino e speriamo di averlo dimostrato alla città, speriamo che la città risponda presente a partire da sabato“.
“Se mi sono dato una spiegazione sul bassissimo rapporto cittadini-tifosi allo stadio? È qualcosa che ho studiato prima di arrivare e messo come obiettivo, non facilmente raggiungibile. Voglio fare una premessa di complimenti, perché sennò sembra che allo stadio non venga nessuno e non è così: ci sono ragazzi sempre presenti in casa e fuori, sabato a Picerno alle due di pomeriggio non era semplice venire, in un paesino difficile da raggiungere geograficamente. Vanno tessute le lodi a questi ragazzi, poi la maniera in cui incitano e i comportamenti che si possono avere vanno discussi e rispettati, ma loro ci sono sempre e a loro va dato merito e atto. Tornando al passaggio precedente, credo che sia dovuto non solo ai nostri ragazzi che vanno in campo, alla società che crea iniziative e che sostiene questa squadra, ma anche agli stessi concittadini che si sobbarcano chilometri per venire a Picerno, perché immagino anche loro sognino uno stadio pieno. Sul rapporto abitanti-spettatori, è evidente che una città con 130.000 abitanti che fa 1.500 spettatori è evidente che è poco. Come si fa (per aumentare il rapporto, ndr.)? Non lo so, io so che i ragazzi corrono, danno il massimo e sudano, la società prova ad essere presente. A prescindere da chi venga qui a fare il presidente ed entri nel Latina – e qui c’è solo gente meritevole di starci, chi sta fuori non l’ha meritato -, i colori rimangono sempre questi, rimarrà sempre questo colore qua. L’attaccamento deve essere ai colori, il rispetto deve essere portato ai ragazzi che fanno i chilometri, che sono i loro concittadini che devono supportare prima loro, la bandiera, il leone alato, i colori… Poi dopo viene il calciatore che può diventare un beniamino, dopo viene il mister, il direttore, il presidente, viene tutto ma noi siamo il contorno. I colori, lo scudetto, lo stadio sono della città, da quello non si può prescindere. Vedo tante realtà dove c’è una contestazione quotidiana nei confronti delle varie proprietà, dei giocatori, dei direttori, però vanno allo stadio a tifare, incitare, protestare, criticare… Vanno. Non so come si fa, non sono così presuntuoso, però ce la stiamo mettendo tutta“.
“Abbiamo fatto un buon mercato di riparazione? Mi piace un po’ meno parlare di questo, perché credo che ogni direttore, allenatore, addetto ai lavori sia pagato per portare migliorie in qualsiasi settore operi. Mi fa piacere, ho fatto solo il mio dovere. Va dato merito a questi ragazzi, soprattutto a quelli che già c’erano che hanno permesso ai nuovi di integrarsi bene. Oltre ai vari D’Orazio e Guadagno, menzionerei un po’ tutti, vedi Capanni, Mazzocco, Sorrentino che purtroppo ancora ha avuto poco spazio ma vi assicuro che alza la qualità dell’elemento in maniera importante… Fasolino è stato un po’ criticato, ma arriva il pomeriggio e la sera gioca contro il Monterosi altrimenti saremmo stati senza portiere: ha contribuito in maniera determinante a portare a casa tre punti, oggi fondamentali. Questo non è per spendere una parola per il mio lavoro ma per Fasolino, io ho fatto solo il mio dovere. Voglio menzionare tutti: Fasolino, Capanni, Mazzocco, Vona, con quest’ultimo che è un ragazzo che vive qua. Siamo in un punto determinante della stagione, sabato sarà un’importante crocevia: qualche volta siamo inciampati nei crocevia che dovevamo affrontare, ora ce lo siamo ricreato e ce lo vogliamo giocare come sempre fatto, in maniera sfacciata, divertente e sperando con tanto pubblico“.
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Latina, Patti: “Cambierei qualcosa? Felicissimo di quanto fatto, ma non sono mai contento”
“Ho fatto dei nomi perché si è parlato del mercato di gennaio, questo fa parte del mio mestiere poi il mister ha una gestione totalitaria, quotidiana e tu per tu, è molto attento alla tutela di tutti. Non mi piace parlare dei singoli, ho parlato di gruppo. Parlando del gruppo infortunati, li menzioniamo: Cittadino ha avuto un’operazione al menisco e si sta allenando, sta recuperando e penso tornerà a disposizione per il finale di stagione. Biagi ha avuto complicanze perché si è operato al braccio, ha dovuto fare un’ulteriore pulizia per delle complicanze che ha avuto: noi gli siamo vicini e lui ci tiene molto, è un ragazzo che ci ha dato tanto, per noi era diventato una colonna. Serbouti ha rotto il legamento crociato e tornerà l’anno prossimo. Rocchi ha avuto una lesione all’adduttore ma è in via di ripresa, siamo agli sgoccioli. De Santis sta bene, ha avuto solo un affaticamento, niente di che. Cardinali ha avuto uno stiramento importantissimo, tant’è che ancora è in ripresa: è stato fuori quasi due mesi, oggi è al campo e si sta allenando, lo avremo a disposizione per il finale di stagione. Ha avuto un infortunio serio, reale e consistente“.
“Quanto è cambiata la squadra e cosa vedo oggi di meglio? È una nota dolente, non mi va di parlare del passato perché per me Daniele Di Donato è un allenatore ottimo, eccezionale che ha contribuito a continuare a scrivere la storia del Latina perché è un allenatore che è stato qui per tanto tempo e ha sempre migliorato le sue performances, gli vanno solo fatti i complimenti. Non è stato il cambio di allenatore ad averci permesso uno sprint, ma era scritto perché era una squadra in crescita, che andava aspettata, modellata ed aveva bisogno di una scossa, anche di quel cambio di metodologia, di quel rumore per risvegliare in loro date caratteristiche, che il nuovo mister sta completando e perfezionando con il suo modo molto da impronta: sta dando un’impronta importantissima nelle corde di questi ragazzi facendo cose egregie, siamo molto contenti tutti. Dobbiamo continuare, tutti quanti si ricordano come si inizia e come si finisce: l’inizio è stato buono, vedremo come sarà il finale“.
“Se possiamo fare ancora di più in classifica? Siamo una squadra che ha dimostrato di poter giocare alla pari con tutti e che personalmente ha divertito. Ti fa arrabbiare perché vedi che è una squadra con qualità e cose inespresse. Se siamo dove meritiamo? Sì, se si parla di qualcosa di inespresso vuol dire che non siamo stati bravi a tirarlo fuori, ma allo stesso modo abbiamo un potenziale immenso per qualità fisiche, tecniche e soprattutto morali. Meritiamo di stare dove stiamo e vedremo dove meriteremo di stare tra qualche tempo“.
“Cambierei qualcosa di quanto fatto? Non sono mai contento, perché è la mia indole e perché mi piace, solo così posso migliorare me stesso, chi mi sta intorno e il lavoro che faccio. È una mia prerogativa. Qualcosa poteva essere fatto meglio, altro che non andava fatto… Sono tante le cose, nel calcio non c’è mai una controprova e sono felicissimo di quanto fatto. Alla fine non avendo una controprova rifarei tutto, perché siamo contenti di tutti e ognuno ha contribuito anche in piccola parte a mettere un mattoncino a questo Latina, che ha divertito“.
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Immagine in evidenza: il D.S. del Latina, Matteo Patti – crediti foto: canale ufficiale YouTube Latina Calcio 1932 Tv (frame da video)