Latina, Padalino: “Buon punto. Meglio il secondo del primo tempo”

Immagine in evidenza: mister Pasquale Padalino - crediti foto: canale ufficiale YouTube Latina Calcio 1932 (frame da video)
Al termine di Latina-Foggia, il tecnico dei nerazzurri Pasquale Padalino ha analizzato la gara in sala stampa: tutte le sue dichiarazioni.
“Nel primo tempo stati timidi, ma in realtà abbiamo corso un pericolo con la traversa presa, poi tutto sommato abbiamo pensato molto di più a quella che era la fase di non possesso, dando questa condizione psicologica favorevole al Foggia; nel secondo tempo si è completamente ribaltata perché abbiamo avuto, a parte le occasioni più nitide per fare gol e la bravura di entrambi i portieri, proprio la gestione nella proposizione del gioco nel volersi prendere la responsabilità di affondare, non essere timidi e non fare il passaggio e il compito semplice, andando oltre. Il calcio è anche interpretazione: al di là degli allenamenti delle giocate che puoi codificare, ci sono l’interpretazione, la voglia, la volontà, il dinamismo, la cattiveria sui contrasti che nel primo tempo abbiamo visto poco, infatti nei contrasti uscivamo sempre battuti sui rimpalli e non è casuale… Se su dieci ne perdi otto c’è qualcosa che non va. Nel secondo tempo, invece, i ragazzi sono stati molto bravi, ma lo sono stati anche nel complesso perché nel primo tempo hanno badato a non prendere gol e a offendere poco: dobbiamo avere più capacità di offendere sia nel primo che nel secondo tempo“.
“Può essere un problema non vincere e andare in gol con regolarità? Sicuramente, non vinci c’è sempre un problema. Ovviamente non dobbiamo demordere, perché potrebbe far parte del nostro processo, della nostra conoscenza e dipendere da tanti altri fattori, che non risiedono esclusivamente nella tecnica intrinseca e individuale del soggetto. La cosa importante è che la squadra continui a produrre e aumentare le possibilità di fare gol: arriverà anche il momento in cui saranno più lucidi e cinici sottoporta. Avremmo voluto portare a casa questa vittoria contro una squadra forte nel posticipo serale, davanti alla Rai e a tutti ma non ci siamo riusciti. Mi auguro che la mia squadra riesca a fare questo tipo di prestazioni sempre, al di là delle televisioni e se giochiamo in casa o fuori“.
“Ercolano? Ha avuto un problema: ha provato, si è riscaldato ma provava dolore da una botta rimediata ieri. È stata una sorpresa spiacevole, sopperita abbondantemente: Di Renzo ha fatto il suo, forse anche qualcosa in più. Probabilmente per questa partita e per caratteristiche è stato utile, perché fisicamente abbiamo pareggiato un po’ la struttura del Foggia, che diversamente con Ercolano avremmo subìto, guadagnandone in accelerazione e sovrapposizioni, ma devo dire che non tutti i mali vengono per nuocere“.
“Di Livio si deve accendere più spesso, ma non possiamo poi aspettare solo lui. Abbiamo Riccardi con delle qualità indiscusse, ma nel primo tempo è stato timido, nel secondo ha forzato, cercato il duello individuale, la sovrapposizione, il cross… È stato più partecipativo, ma credo che sia stata una conseguenza di un po’ tutta la squadra. Anche lo stesso Ciko nel secondo tempo è arrivato al tiro, mentre nel primo giocava sempre di spalle alla porta, si faceva sempre raddoppiare… Non avevamo ancora bene in mente le distanze, quindi siamo andati tutti in difficoltà. È stata la prima partita da parte di Crecco in una difesa inedita, qualcosa da non sottovalutare; Di Renzo non nasce proprio come un terzino, ma ha fatto la sua parte. Sono tutti quei rodaggi che, con il tempo, mi auguro ci possano dare quella tranquillità di effettuare le giocate anche sotto pressione – com’è stato nel primo tempo – e di continuare a farle anche nel secondo, quando si sono allargati gli spazi. Non vediamo tutto negativo: è stato comunque un punto contro una squadra forte che è costruita per vincere il campionato, non abbiamo assolutamente demeritato. Mi piacerebbe che i calciatori capissero questo: devono avere convinzione, perché il risultato passa attraverso la sofferenza, non importa di quanti minuti, ma in quei momenti devi stare nella partita. Capito questo, diventa più facile anche il mio lavoro“.
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Latina, Padalino: “Vorrei sempre vedere la leggerezza del secondo tempo”
“Orlando ed Emmausso mantenevano l’ampiezza nel primo tempo, nel secondo hanno fatto uguale. La sovrapposizione che noi subivamo sul binario la assorbivamo da una parte con Ciko e dall’altra con Riccardi, forse le distanze di attacco erano un po’ ritardate sui terzini e quindi dava l’impressione che le distanze non ci fossero, perché loro guadagnavano campo sul giro palla mentre su una palla verticale le posizioni erano le identiche, sia le loro nel secondo tempo ma anche le nostre erano uguali e precise: abbiamo solamente accorciato i tempi di pressione sulla palla, che hanno consentito a noi di arrivare prima sui riferimenti e negato loro di trovare facilmente quelle giocate che invece nel primo tempo hanno trovato spesso“.
“Cosa ho pensato all’occasione di Capanni? Non lo posso dire… Se poi lo vuole sapere, glielo dico in privato ma può immaginare (ride, ndr.). Scherzi a parte, è stato bravo: rientrava anche lui da un periodo lungo di stop con un infortunio importante. Voleva dare tanto e probabilmente ha speso più energie di quelle che avrebbe potuto gestire, sottoporta nel suo DNA ha la giocata di fino, ma a volte occorre essere un pochettino più pratici, più italiani e meno brasiliani, ma va bene anche così. Nella prossima magari Luan ci regalerà qualcosa di meno estetico e più risolutivo“.
“Cosa portare dietro con l’Avellino? Credo che non si possa non fare riferimento al secondo tempo, senza dimenticare il primo, però gli avversari cambiano: l’Avellino non è il Foggia e il Foggia non è l’Avellino, poi ci sarà il Messina. Dipende da come ci arriviamo, gli avversari cambiano anche il modo di stare in campo, le qualità personali e collettive, quindi dovremo essere in grado di non snaturare quello che sappiamo fare, continuare a battere su quello che ci può portare dei risultati e delle vittorie, cercando di correggere quelle problematiche che ci hanno visto nel primo tempo essere un po’ più remissivi, rispetto alle possibilità che invece avevamo di offendere e che non abbiamo fatto ma solamente per una questione secondo me neanche di timidezza, perché poi è una partita di calcio, però quando ti manca la vittoria forse ti pesa più di quello che è in realtà, ma se ci pensi ti peserà sempre. Quella leggerezza che ho visto nel secondo tempo la vorrei vedere più spesso, senza perdere però la cattiveria che non ho visto nel primo tempo ma che nel secondo sì“.
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