Immagine in evidenza: Franco Landella - crediti foto: pagina Facebook ufficiale Franco Landella
Il Sindaco di Foggia, Franco Landella, ha parlato nella serata di ieri all’emittente foggiana “Telefoggia”. Riportata di seguito, una parte delle sue parole.
Sulla raccolta fondi lanciata lo scorso luglio per salvare la vecchia compagine societaria del Foggia Calcio: “Io ho dato il massimo, ecco perché non mi scalfiscono polemiche, comunicati stampa, muri imbrattati, perché penso di avere la coscienza a posto e la stragrande maggioranza della città sa benissimo che cosa ho fatto per il Foggia e per questa città. Io penso che non posso oggi dire se si fosse avviata prima quella raccolta, quel contributo di tutti gli imprenditori, se le condizioni societarie del Foggia avrebbero consentito, nonostante quello sforzo, di mantenere la categoria e se, a seguito di alcuni contratti e degli impegni non onorati, il Foggia probabilmente avrebbe mantenuto la categoria all’inizio ma poi nel corso della stagione non avrebbe potuto sostenere gli stipendi o alcuni adempimenti”. […]
I Sannella avevano parlato di “questa difficoltà di dover andare avanti e l’avevano esternata anche più volte, per onestà intellettuale, ma non mi sarei mai aspettato un tracollo del genere. Probabilmente il tracollo si è avuto non tanto per le somme che venivano a mancare per l’iscrizione, era la gestione; perché quando mi incontravo con Franco e Fedele si preoccupavano anche del dopo, dicendo “Va bene, ci iscriviamo, raccogliamo le somme, ma dopo chi si assume la responsabilità? Chi riesce a mantenere fede ad alcuni rapporti contrattuali?”. Questi interrogativi probabilmente avrebbero portato a chiunque di buon senso, visto anche a mio avviso una fiducia tradita da parte di qualcuno nel fare alcuni contratti, a questo epilogo, a questa conseguenza.
Oggi ci troviamo in una categoria che, se qualcuno me l’avesse detto due anni fa, non ci avrei mai creduto, perché gli investimenti sono stati cospicui. L’ho fatto non come tifoso, penso che chi conosce la mia storia può dire e confermare la mia passione. Ma ribadisco, non l’ho fatto come tifoso, perché quando amministri la cosa pubblica tu non fai una cosa per passione, tu effettui degli atti per raggiungere uno scopo, un obiettivo. Lo scopo e l’obiettivo mio era ed è ancora oggi quello di rispolverare, semmai concentrarsi, spingere sui fattori che sono la tradizione e l’orgoglio di un paese. Perché questi due fattori, se qualcuno li coltiva, li spinge, li esalta, li evidenzia io sono convinto che procurano effetti produttivi perché accresce automaticamente il senso di appartenenza. La crescita del senso di appartenenza di un popolo, radicato sul valore, radicato sulle origini, radicato sulle tradizioni, possono diventare quel motore propulsivo anche con effetti economici. […]
Faccio l’appello ai tifosi, che capisco pure la loro preoccupazione, ma oggi c’è bisogno dell’aiuto di tutti: leviamo tutte le perplessità o i sospetti o anche le strumentalizzazioni […]; se uno è veramente tifoso, oggi deve avere il senso di responsabilità, proprio nei momenti delicati e difficili, di mettere al centro non la foga, non la passione ma la ragionevolezza di guardare i fatti come stanno, di analizzare le questioni.
Roberto Felleca, che in ogni caso ringrazio, lo ringrazio anche se non l’ho scelto io ma, diciamo, c’è stata una partecipazione pubblica, ma lo ringrazio perché si è assunto una responsabilità che imprenditori di Foggia, per colpa di qualcuno, non hanno avuto coraggio di investire. E’ su questo senso di responsabilità che io faccio l’appello ai tifosi, perché certi comportamenti non è che aiutano la questione o fanno risolvere le questioni, anzi creano delle frizioni che possono portare poi a tirare il campo all’aria: se tutti vogliamo bene al Foggia e siamo responsabili, dobbiamo fare la nostra parte, non muoverci con atteggiamenti molte volte poco civili e poco rispettosi.
Sono più preoccupato di un clima, ma non nei miei confronti perché non è questa la mia preoccupazione, ma di un clima che non produce effetti positivi per la società e per il Foggia Calcio. Quando uno si rompe la testa, allora io posso capire che corre ai ripari; ma qua io vedo che c’è una società che ha garantito che deve risolvere i problemi interni, che ha garantito che vuole continuare ad investire, che ha garantito la continuità di questo progetto politico. Perché qualcuno si vuole rompere la testa prima che avvengano certe situazioni? Ci sono degli atti che, secondo me, qualcuno può anche andare a vedere. Ma se alla fine c’è la garanzia di chi ha sposato questo progetto, cerchiamo di avere rispetto di questa gente”.
Crediti immagine in evidenza: Franco Landella, pagina Facebook ufficiale
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