Kakà ha rifiutato un posto da titolare al Monza
Galliani, ex amministratore delegato del Milan ed ora dirigente al Monza, è intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, parlando del calciomercato del Monza: “Alberto Gilardino? Abbiamo parlato con affetto, poi ha deciso di fare la nuova strada. Adesso è vice-allenatore al Rezzato in D. Chi mi ha detto di no è stato Kakà. Gli ho chiesto di venire al Monza, ma non voleva lasciare San Paolo e i suoi figli. È stato un mercato fatto di investimenti, abbiamo speso 1,6 milioni per i cartellini, con un notevole incremento degli stipendi con conseguente sforzo economico da parte di Fininvest”.
Galliani: “Sono tifoso del Monza da bambino”
“Perchè questo entusiasmo in Serie C?” – gli chiedono. “Perché sono tifoso del Monza da bambino. Mia mamma a 5 anni mi portava al vecchio Sada. Nel 1975 sono diventato azionista, ci sono rimasto fino a quando Silvio Berlusconi mi ha chiesto di occuparmi dell’acquisizione del Milan. Il 20 febbraio 1986 Fininvest ha preso il Milan e sono stato a.d. fino al 13 aprile 2017, giorno della vendita. Ma per 31 anni dopo le gare del Milan chiedevo il risultato del Monza. Quindi, occuparmi della squadra del mio cuore è una fortuna”.
La scelta di Berlusconi di acquistare il Monza
“Praticamente Silvio Berlusconi tutti i lunedì invita a pranzo ad Arcore i figli e i manager di punta del gruppo. Si è parlato di questa possibilità, sono stato incaricato di studiarla e l’ho fatto con piacere. Ho chiamato Nicola Colombo e abbiamo deciso di fare l’operazione. Lui è ancora presidente. Torneremo a chiamarci AC Monza, il nome storico. Il nostro slogan è ‘sarà romantico’ ed è così, siamo romantici. Silvio Berlusconi voleva dare qualcosa al suo territorio, la villa di Arcore è due chilometri in linea d’aria dal Brianteo. Il Milan? Non parlo dei rossoneri, io tifo e basta”.