Luis Lourenço, ex compagno all’Accademia e tuttora grande amico di Cristiano Ronaldo, ha parlato nel corso di un’intervista concessa a Tuttosport:
Buongiorno Lourenço. Se ripensa a quando eravate ragazzini dell’Accademia dello Sporting, qual è la prima immagine che le viene in mente di Cristiano Ronaldo?
“Se chiudo gli occhi per un attimo, vedo Cristiano che piange. All’epoca aveva dodici anni, io due in più di lui, ed era appena arrivato a Lisbona da Madeira. Ricordo come fosse ora quando andò in camera a piangere dopo aver parlato al telefono con la famiglia: aveva tanta nostalgia, non riusciva a sopportare il distacco. Però non dimenticherò mai nemmeno la sua felicità dopo l’esordio nella prima squadra dello Sporting”.
La cosa più strana del Cristiano di quegli anni?
“Ricordo quando andava segretamente in palestra e convinceva il responsabile a tenergliela aperta”.
C’è un momento o un giorno in cui, voi compagni e amici, vi siette detti: “Questo non lo ferma nessuno”.
“Lo pensavamo tutti all’Accademia perché per Cristiano il relax non esisteva. Ogni giorno era buono per allenarsi e lavorare sempre di più per migliorarsi. Era un ragazzino, all’epoca, ma l’attitudine era quella del campione”.
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