Oggi è stato il giorno della presentazione di Antonio Conte come nuovo allenatore dell’Inter, affiancato dall’Amministratore Delegato Giuseppe Marotta: ecco la versione integrale della conferenza.
CONTE
Come mai ha scelto l’Inter?
“Semplicemente perché abbiamo le stesse ambizioni e voglia di vincere, naturalmente la presenza di Marotta è stato un incentivo, ci conosciamo bene. L’Inter è una delle squadre più importanti del mondo, non ci poniamo limiti, non voglio creare alibi per gli altri. Il gap con la Juve è importante, anche il Napoli sta facendo un percorso costante negli anni. Sappiamo dove e come lavorare, daremo il meglio di noi”.
Si sente il top player di questa squadra?
“I top player devono giocare in campo. Io dovrò dare un grande apporto e con i calciatori sapremo prenderci le responsabilità nei confronti di chi ci ha scelto e dei tifosi. Dovremo sudare tutti quanti per raggiungere i nostri obiettivi”.
In questa squadra si sente di incidere molto?
“Io posso solo indicare la via giusta da seguire, tutti quanti possiamo collaborare. Se qualcuno vuole primeggiare sopra gli altri, è giusto che si faccia da parte. Andremo alla ricerca dell’eccellenza. Sono molto emozionato, non vedo l’ora di iniziare e riportare l’Inter dove merita”.
Sente che qui potrebbe essere più difficile vincere al primo colpo?
“C’è una piccola percentuale di riuscita, è lì che lavorerò. La Juventus vince da anni, l’Inter si è qualificata in Champions League solo nelle ultime giornate. Il gap c’è ed è innegabile, ma non deve essere un alibi. Alla Juve e al Chelsea abbiamo vinto contro grandi squadre, in Nazionale abbiamo dato il meglio di noi. Daremo tutto anche qui”.
Vede qualche analogia tra la sua Juve e questa Inter?
“Sarebbe ingiusto fare paragoni. Si parte da una buona base di calciatori che daranno il massimo, voglio gente che combatta e sia pronta ad eliminare gli errori del passato, calcistici e non. Non ci porremo limiti”.
Dov’è possibile arrivare in Champions? Che obiettivi si pone?
“Vogliamo dare il massimo in tutte le competizioni, consapevoli delle enormi difficoltà che riservano. Il nostro principale obiettivo sarà quello di far tornare l’Inter dove merita, dando un’eredità importante a chi mi succederà”.
Ci saranno le sue lezioni di tattica come faceva in Nazionale?
“Mi piaceva molto farle, specialmente quando ci si addentrava in discorsi che poi si riproponevano nei giornali. È stata un’esperienza divertente, vedremo”.
Che impatto si aspetta nelle due sfide con la Juventus, sia a San Siro che all’Allianz Stadium?
“Saranno delle sfide importanti contro i più forti. Le partite sono 38, bisogna puntare a dare il massimo in tutte quante le partite. A Torino mi emozionerò, ma sono pronto a tutto, combatteremo come fanno loro”.
Avete già discusso dell’atteggiamento di Perisic?
“Io cerco gente che lotti per la squadra, non gente egoista. C’è tutto il tempo per rimediare, il mercato finisce il due settembre. Se a qualcuno non starà bene, verranno prese altre scelte”.
Che tipo di carattere si aspetta di vedere nella sua squadra?
“Grazie a Spalletti per quello che ha fatto. Noi cercheremo di dare alla squadra un’identità che contraddistingua unicamente l’Inter, dedicandola soprattutto a chi fa sacrifici per essere allo stadio domenica”.
Si giocherà con la difesa a tre, visto l’arrivo di Godin?
“Visto che il reparto difensivo è molto forte, sì, partiremo a tre dietro, ma sperimenteremo. Il nostro calcio deve essere propositivo e intenso”.
L’ottima Copa America di Lautaro Martinez è riuscito ad impressionarla?
“Devo scoprirlo, è molto forte. Voglio influenzarlo positivamente, come ogni allenatore dovrebbe fare coi propri calciatori”.
Ritiene che guidare l’Inter sia la sfida più difficile in tutta la sua carriera?
“La sfida è intrigante e affascinante, mi nutro di nuove esperienze. C’è tanta voglia di fare bene, non la considererei così difficile”.
Le esclusioni di Icardi e Nainggolan sono di natura tecnica?
“Mi sono allineato con le decisioni del club, maturate dopo attenti ragionamenti”.
Cosa le rimarrà della Premier League?
“La Serie A si sta espandendo a macchia d’olio anche all’estero, così come fa la Premier. Hanno risorse economiche e tecniche paurose, anche grazie allo sbarco dei migliori calciatori e tecnici del mondo. L’Italia però è sulla strada giusta”.
Per concludere, a testa, gambe e cuore cosa aggiunge?
“La passione, che abbiamo un po’ perso stradafacendo”.
MAROTTA
“Siamo usciti dal settlement agreement, significa che la proprietà è sempre più stabile e ambiziosa. Saremo guidati dal presidente Steven, alla sua prima stagione in questo ruolo. Il palmarès di questa squadra parla chiaro e con un allenatore così la percentuale di successo aumenta: Conte ha dimostrato tanto, oltre che da calciatore, da tecnico della Juventus, del Chelsea e della Nazionale. Vogliamo toglierci tante soddisfazioni. Saluto Lele Oriali (presente in sala ndr.) ed esprimo la mia più grande felicità per aver riportato a casa una figura legatissima al mondo Inter, nonché uno dei più grandi dirigenti”.
Perché avete scelto Conte?
“Era necessario scegliere un profilo vincente e contestualizzato al periodo storico attuale. Dopo un incontro formale, abbiamo fatto di tutto per portarlo con noi”.
Lukaku è un reale obiettivo?
“Stiamo lavorando in sinergia con Ausilio per garantire a Conte una squadra competitiva. Siamo un cantiere aperto, ma abbiamo le idee chiare e non abbiamo fretta”.
Ci può dire di più sulle esclusioni di Icardi e Nainggolan?
“Non posso entrare nei particolari, è stata una decisione sofferta che prima o poi doveva essere dichiarata. Continueranno ad allenarsi con noi fino a quando non troveranno nuova sistemazione”.
Icardi potrebbe andare alla Juve?
“Al momento è da escludere. La volontà del giocatore conterà, ma la Juve ad oggi non si è nemmeno presentata”.
Prendere Barella si può?
“I club che detengono i cartellini dei calciatori fanno quello che vogliono, ma il prezzo lo fa il mercato. Giusto è che ci sia una congruità del valore, che va stabilito”.
La Roma non intende farsi strozzare da Dzeko, che ne pensa?
“Il giocatore ha manifestato un interesse, ma ciò non significa che deve mancare il rispetto per il suo attuale club. Siamo in una fase interlocutoria”.
Come gestireste una permanenza di Icardi?
“Ci ritroveremmo e ne parleremmo insieme. Abbiamo una visione abbastanza ottimistica delle cose”.
La chiamata di Conte alla Juventus coincise con un’immediata vittoria, pensa che anche all’Inter accada lo stesso?
“Ci spero”.
C’è qualcosa in particolare dell’Inter che ha arricchito la sua figura professionale e umana?
“Sono entrato in punta di piedi nell’organigramma, mi è rimasta impressa la mentalità sia tecnica che umana e la fiducia di tutti quanti nelle mie scelte. Il futuro sembra prospero”.
Scambio Icardi-Dybala: possibile?
“Ad oggi è utopistico, conosco le qualità di Paulo ma da qui a dire che si potrebbe fare ce ne passa. Il mercato è però aperto”.