A tutto Antonio Conte.
Intervistato da “L’Equipe”, il tecnico dell’Inter ha parlato ad ampio raggio della sua carriera, del suo modo di essere e di… altro:
“Nella mia vita mi sono sempre definito uno spirito libero, ma determinato, non un ‘leccaculo’. La gente pensa che io sia strano perché mi comporto in quel modo a bordo campo? Disputare una competizione è come andare in battaglia, solo uno ne rimane in piedi. E faccio di tutto perché sia la mia squadra. So già che questo mio modo di essere mi farà finire la carriera presto”.
Cosa pensava il più giovane Conte del suo futuro?
“Mi ero imposto un grande obiettivo, fin da subito: allenare un gran club entro tre o quattro anni, altrimenti mi sarei fermato. Comunque deve valerne la pena. Mi chiedo spesso se sia giusto passare tanto tempo senza la mia famiglia. Puoi fare molte cose nel calcio, ma l’unica per non sacrificare la famiglia, è proprio l’allenatore. Vorrei starci più tempo vicino”.
Piccoli retroscena di spogliatoio…
“Ai ragazzi do anche consigli in ambito sessuale: in periodo di competizione il rapporto non deve durare a lungo, bisogna fare il minor sforzo possibile, quindi basta restare sotto la partner. Preferibilmente con le proprie mogli, così non sei costretto a fare una performance eccezionale”.
Immagine in evidenza: Il Fatto Quotidiano