Alla vigilia dell’importantissima sfida-Scudetto con la Lazio, il tecnico dell’Inter Antonio Conte ha incontrato i giornalisti nella sala stampa del Centro Sportivo Suning:
“È una partita ad alto indice di difficoltà, stiamo parlando di una squadra che è una realtà consolidata del campionato italiano, l’anno scorso hanno vinto la Coppa Italia, quest’anno la Supercoppa, la Lazio è cresciuta tanto in questi anni mantenendo i giocatori forti e piano piano aggiungendone altri, oltre al lavoro che sta facendo Simone Inzaghi. Più che sfida-Scudetto la definirei una partita tra due outsider del campionato italiano. La Lazio viene da prove di forza evidenti, è una partita che sia noi che loro vogliamo vincere quindi sarà una gara che si giocherà e che vinca il migliore alla fine”.
I nerazzurri arrivano alla sfida dopo l’entusiasmante vittoria nel Derby col Milan e il passo falso in Coppa Italia col Napoli:
“Milan e Napoli sono due partite diverse, con il Milan c’è stata una gara giocata a tutto campo, a viso aperto e ne è uscita una sfida spettacolare, con sei gol segnati. Quella contro il Napoli è stata una partita diversa contro una squadra che ha attuato una strategia molto difensiva ottenendo sicuramente un buonissimo risultato. Abbiamo avuto delle occasioni per segnare, le decisioni finali da parte nostra non sono state le migliori ma le situazioni per fare male ci sono state. Abbiamo rivisto entrambe le gare, il positivo e il negativo. Questa è un’altra partita contro una squadra molto forte, più avanti nei lavori di noi perché stanno lavorando da tanto tempo insieme costruendo un gruppo forte, stanno facendo un ottimo lavoro”.
I due valori aggiunti potrebbero rispondere ai nomi di Christian Eriksen e Lautaro Martinez:
“Eriksen sta lavorando con noi, sta capendo sempre di più che tipo di situazioni vogliamo da parte sua, come ho detto dall’inizio ho fatto una cosa che non avevo mai fatto, quella di farlo giocare subito, sia con la Fiorentina, poi contro l’Udinese, ero forzato a fare questo tipo di valutazione ma credo che l’impiego che gli ho dato sia stata la cosa migliore, perché ha potuto incidere nei minuti in cui è entrato, lo vedremo dall’inizio delle prossime gare quando lo riterrò opportuno.
Lautaro, nonostante la giovane età, ha la testa sulle spalle per capire che le voci di mercato contano pochissimo in generale. I giocatori sono concentrati, sanno che quello che fanno sul campo è la cosa più importante”.
Qualche parola anche sugli infortunati:
“È una stagione un po’ particolare perché siamo a 6/7 infortuni traumatici, che è un numero difficile da riscontare in una stagione. Quello che mi auguro è di avere tutti a disposizione perché abbiamo tante competizioni, tante partite da giocare e sarà importante avere tutti”.
Chiosa finale sul VAR a chiamata, novità che potrebbe essere introdotta in Serie A dalla prossima stagione:
“La proposta sul VAR non mi piace perché io non devo chiamare nessuno. Se la situazione è chiara lo devono vedere loro. Abbiamo già tanti pensieri durante la gara. A me capita di vedere la partita in TV e l’immagine è abbastanza chiara per prendere una decisione piuttosto uniforme. La trovo una cosa inutile. Ci sono le immagini. Sulle decisioni degli arbitri ci sono state situazioni che hanno lasciato un po’ di perplessità. Detto questo dobbiamo avere la volontà e la voglia di credere sempre che ci sia buona fede in tutte le situazioni. Nel momento in cui non dovessimo pensare questo è giusto che uno si alzi e vada via perché la malafede non si può accettare. Penso che ci siano stati errori importanti e ci auguriamo che ce ne possano essere sempre di meno”.
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