Era il 20 Aprile 2010, Inter Barcellona, andata della semifinale di Champions League: i nerazzurri di José Mourinho ospitano a San Siro, nella Scala del calcio, i campioni in carica del Barcellona, allenati da Pep Guardiola, i quali hanno dovuto raggiungere Milano in pullman a causa dell’eruzione del vulcano finlandese dal nome irripetibile, Eyjafjallajokull.
Al minuto 17 Milito non riesce a concretizzare, da due passi, una ghiotta occasione. La legge del calcio non perdona: gol sbagliato, gol subito. Due minuti più tardi il Barcellona attacca e si porta in vantaggio. Il protagonista dell’azione – guarda un po’ il destino – è Maxwell, ex di quella partita: lanciato sulla sinistra da Xavi, il brasiliano supera in velocità Cambiasso, si porta quasi sulla linea di fondo e serve in mezzo una palla perfetta che Pedro deve solo spingere in rete. 0 a 1 e si riparte dal centro.
L’Inter riparte, spinta anche da 76.000 voci nerazzurre presenti allo stadio quella sera: Pandev serve Milito che penetra in area e, da posizione defilata, cerca il tiro a giro sul secondo palo. Ma non sembra essere la sua giornata migliore perché anche questa volta non riesce a trovare il gol. Sì, “sembra non essere la sua giornata“, ma lo diventa in un attimo: al 30esimo, Maicon allarga sulla destra per Eto’o che di prima intenzione mette al centro una palla “innocua”, che il Principe trasforma in un assist per Sneijder. Palla in rete, siamo sull’1 a 1.
Il secondo gol dell’Inter prende forma al minuto 48: Pandev ne salta tre nella sua metà campo e serve in profondità Milito, mentre Eto’o corre per posizionarsi in area, facendo a sportellate con Puyol. Milito mette in mezzo, ma la palla non è per il camerunense: dalle retrovie, infatti, arriva Maicon che con due tocchi insacca il pallone alle spalle di Valdes.
La partita si chiude al 61esimo, quando Thiago Motta “azzarda” una scivolata oltre la trequarti avversaria, andando a recuperare il pallone che finisce tra i piedi di Eto’o. Ancora un cross di prima – come in occasione del primo gol – ma stavolta alto, sulla testa di Sneijder. Palla schiacciata verso Milito che a pochi passi dalla linea di porta, colpisce di testa il pallone. Veloce sguardo al guardalinee, niente bandierina alzata. Si va a festeggiare allora, a braccia aperte: i marziani del Barcellona, arrivati a Milano con una sola sconfitta, perdono con due gol di scarto l’andata della semifinale. L’epilogo di questa storia è noto a tutti, tifosi nerazzurri ma, in generale, tifosi e sportivi del calcio italiano: l’Inter, nonostante la sconfitta al Camp Nou per 1 a 0, staccò il biglietto per la finale di Madrid, andando a vincere anche lì contro dei mostri sacri, il Bayern Monaco di Robben, Muller e Schweinsteiger.
Foto e video: inter.it
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