Bordo Campo

Il rimorso di Robertson: “Sbagliai ad Anfield con Messi”

Leo Messi sicuramente non può dimenticare quella notte della sfida di Champions ad Anfield: un anno fa, infatti, i Reds riuscivano nella clamorosa impresa di ribaltare i pronostici; dopo il 3-0 al Camp Nou, infatti, nessuno avrebbe scommesso sul passaggio del turno degli uomini di Klopp. Invece nella cornice di Anfield, i Reds hanno dimostrato dal primo minuto di gioco una fiducia nei propri mezzi e una convinzione senza uguali: con una partita perfetta riuscirono a segnare quattro gol e ad annullare completamente Messi, proprio la pulce che all’andata aveva dato sfoggio del suo immenso talento, trafiggendo anche Alisson con un calcio di punizione pazzesco. Di quella notte magica, però, Andrew Robertson ha fatto ancora di più: gli ha…mancato di rispetto.

Robertson: “Scombinai i capelli a Messi. Non lo rifarei, è stata una mancanza di rispetto”

Lo ha spiegato il terzino scozzese al podcast di Peter Crouch, raccontando all’ex attaccante della nazionale inglese quell’episodio di una partita che è entrata negli annali della competizione calcistica più amata al mondo. Pochi minuti dopo il fischio iniziale, infatti, Robertson e Messi finiscono a terra entrambi ed ecco il ‘fattaccio’: “Io e Fabinho lo stavamo seguendo e io e Messi siamo caduti entrambi a terra. Gli ho scombinato un po’ i capelli. Lui non era molto contento, ma è un qualcosa che non rifarei, è stata una mancanza di rispetto nei confronti del miglior giocatore di calcio di tutti i tempi”.

Robertson ha provato a spiegare che quel gesto non fu motivo di scherno nei confronti della pulce, bensì un gesto istintivo perchè l’atmosfera di Anfield quella notte era un vero e proprio “inferno”: “Quella partita era speciale e lo si capiva sin da dentro gli spogliatoi, non ho mai vissuto un’atmosfera simile. Eravamo molto carichi per il match e sfortunatamente si è notato subito, no? Ma lui era a terra, io anche e non so cosa mi sia venuto in mente! Rimpiango di averlo fatto, anche perchè è un gesto a cui adesso tutti pensano quando parlano di me, il che non è il massimo della vita. Non stavo pensando a quello che facevo, se ci avessi pensato non avrei mai fatto una cosa simile“. Scuse accettate Leo?

Giovanni Colotti

Collaboratore, studente universitario.

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Giovanni Colotti
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