C’è Edson Arantes do Nascimento (Pelé), che a 17 anni si laureò campione del mondo nel 1958, il nostro Beppe Bergomi che lo divenne nel 1982 all’età di 18 anni ed infine lui, Kylian Mbappé campione del mondo 2018 all’età di 19 anni.
Era il 29 giugno 1958, sessant’anni fa, il giorno in cui il Brasile vinse il suo primo campionato del mondo, il giorno in cui l’intero pianeta scoprì il talento infinito di un ragazzino di soli 17 anni e mezzo: Edson Arantes do Nascimento, conosciuto come Pelé. Seleção in grado di riscattarsi dopo la disfatta di 8 anni prima, battendo per 5-2 i padroni di casa della Svezia nella finale di Stoccolma, davanti a cinquantamila spettatori. Liedholm (futuro allenatore di Roma e Milan) e Simonsson salvano l’onore scandinavo mentre i brasiliani vanno in gol con Vavá (doppietta), Pelé (doppietta) e Zagallo.
Maglia numero 3 e baffoni da adulto, è lui, “lo zio” con i suoi 18 anni d’età: “Fino alla fine la mia presenza è stata incerta. Giancarlo Antognoni doveva giocare a centrocampo, ma era in dubbio per infortunio. Ricordo che il giorno prima della finale Tardelli venne da me e mi disse: ‘Beppe, domani ti tocca marcare il biondo’, riferendosi a Karl-Heinz Rummenigge. A me parse da subito strano, perché i nostri difensori erano tutti in condizione e non c’erano squalificati. Non credevo che Bearzot volesse sostituire Antognoni con me. E invece è andata proprio come mi anticipò Tardelli. Antognoni la mattina dell’11 provò, ma non era al 100 percento. Provò di nuovo dopo pranzo ma nulla. E così alle cinque del pomeriggio, a circa tre ore dalla partita, venne da me il mister e mi disse che avrei giocato” – ha confidato lo zio a SkySport.
Che dire, su Mbappé le abbiamo dette tutte: grande sorpresa, rivelazione di Russia 2018, velocità, tecnica, classe. Grande promessa. Aggiungiamo soltanto le parole di Pelé che si è congratulato col francese classe 1998: “Benvenuto nel club, Mbappé: è bello avere un po’ di compagnia” – ha scritto sul proprio account ufficiale twitter il talento brasiliano.
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