I documenti parlano chiaro: Juve aiutata durante Calciopoli | Hanno falsificato tutte le carte

Illustrazione di Moggi (LaPresse FOTO) - lagoleada.it Luciano Moggi. Crowd outside the Teatro Regio for the 2025 Kings League draws in Turin, Italy - News - 5th December 2024 - Matteo Secci / LaPresse
Questo evento è forse uno dei più conosciuti nel mondo calcistico, eppure ancora oggi spuntano nuove informazioni.
Nel 2006 il calcio italiano è stato travolto da uno scandalo senza precedenti: Calciopoli. Al centro dell’inchiesta c’era la Juventus, accusata di aver influenzato la designazione arbitrale a proprio favore, insieme ad altri club come Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina.
Le indagini, condotte dalla procura di Napoli, rivelarono contatti frequenti tra dirigenti e designatori arbitrali, con l’obiettivo di “pilotare” alcune partite tramite scelte favorevoli. Luciano Moggi, allora direttore generale della Juve, fu indicato come figura centrale del sistema.
Le conseguenze furono durissime: la Juventus fu retrocessa in Serie B per la prima volta nella sua storia e privata di due scudetti, quelli del 2005 e 2006. Altre squadre ricevettero penalizzazioni e squalifiche, ma fu la Juve a pagare il prezzo più alto, anche a livello d’immagine.
A distanza di anni, Calciopoli resta un argomento divisivo. C’è chi ritiene la sentenza esemplare, chi invece la giudica sproporzionata o politicamente orientata. Ma una cosa è certa: ha cambiato per sempre il rapporto tra tifosi, arbitri e istituzioni nel calcio italiano.
Una voce fuori dal coro
Ogni tanto, certe dichiarazioni riaccendono vecchie polemiche. È quello che è successo quando Paolo Bonolis, volto noto della televisione e tifoso interista dichiarato, ha rilasciato un’intervista a Radio Radio, come riportato da Quotidiano Napoli. In quell’occasione, si è lasciato andare a una riflessione piuttosto schietta sulla Juventus e, più in generale, su alcune dinamiche del calcio italiano.
Nulla di nuovo forse, almeno per chi segue da tempo il campionato e ha imparato a riconoscere certe frizioni tra tifoserie. Ora, che Bonolis non abbia mai nascosto la propria fede nerazzurra è risaputo. E proprio per questo, le sue parole vanno lette come l’opinione di un tifoso appassionato, non come un’analisi oggettiva o imparziale.

La “solita storia”
Come riportato da Quotidiano Napoli, Bonolis ha sostenuto che la Juventus, dopo lo scandalo di Calciopoli, non avrebbe subito una vera punizione. L’idea, espressa con parole piuttosto taglienti, è che la società bianconera avrebbe dovuto affrontare conseguenze ben più gravi, addirittura una radiazione, ma che invece se la sia cavata con una retrocessione, una manciata di punti di penalizzazione e due scudetti revocati.
Ma non si è fermato lì. Sempre nel corso dell’intervista, ha lanciato un’accusa più generale, dicendo che comunque la Juve, grazie ad errori “accidentali” e ad errori a suo favore, se la cava. Per Bonolis, insomma, certi meccanismi si ripeterebbero da sempre, quasi come un copione già scritto.