Giocava nell’Inter di Ronaldo: alcool e droga lo hanno distrutto | Ora raccoglie l’immondizia per vivere

Illustrazione dell'Inter 1997-98 (Wikipedia DFP - Calcioitalia 97-98 FOTO) - lagoleada.it
E’ stato un calciatore professionista, ha giocato persino con Ronaldo. Eppure, ora la sua vita è cambiata drasticamente.
Non tutti i calciatori, una volta appesi gli scarpini al chiodo, riescono a mantenere lo stile di vita vissuto durante la carriera. Alcuni, lontani dai riflettori, si ritrovano a dover reinventarsi, magari accettando lavori comuni, spesso definiti “umili” solo perché lontani dal glamour del calcio professionistico.
C’è chi ha fatto il magazziniere, chi il muratore, chi ha aperto un chiosco o lavora come tassista. Storie vere, documentate, che mostrano quanto possa essere fragile la fama quando non è accompagnata da una buona gestione economica o da un solido progetto per il futuro.
Molti di questi ex atleti non hanno avuto contratti milionari, oppure hanno speso troppo, troppo in fretta. Alcuni, per ingenuità o mancanza di supporto, hanno perso tutto. Il calcio può essere un sogno, ma è anche un mestiere a tempo, e non sempre c’è un “piano B” pronto.
Raccontare queste storie serve a ricordare che dietro l’immagine patinata dello sport, esistono percorsi umani, con cadute e ripartenze. E in fondo, non c’è nulla di disonorevole nel tornare a lavorare con le mani o guidare un furgone. Anzi, c’è una dignità silenziosa che spesso commuove più di un gol.
Una carriera tra luci e ombre
Ci sono calciatori che restano impressi per una giocata, un gol o magari per una stagione sorprendente. E poi ce ne sono altri la cui storia prende strade meno lineari, più fragili. Fabio Macellari era uno di quelli con il talento giusto per far parlare di sé. Cresciuto tra Lecce e Cagliari, è arrivato persino all’Inter, in quella stagione 2000-2001 con Lippi in panchina.
Ma non è stato solo il campo a condizionare il suo percorso. Come riportato dal sito Calciomercato, anni dopo è stato lo stesso Macellari ad ammettere di aver iniziato a fare uso di cocaina durante il periodo al Bologna, complice un infortunio al menisco e, probabilmente, un momento personale poco solido.

Una vita stravolta
Come riportato dal sito Calciomercato, oggi la sua vita è cambiata radicalmente, quasi fosse un’altra persona. Vive in Val Trebbia, a Bobbio, in un casolare di famiglia circondato da boschi, orti e animali. Macellari si dedica a lavori agricoli, taglia la legna, coltiva lo zafferano e produce miele.
Dice che questo contatto con la natura l’ha rimesso al mondo, gli ha restituito un equilibrio che credeva perso. A volte lavora anche in Sardegna, come panettiere o cameriere. Sono mestieri semplici, lontani dai riflettori, ma forse proprio per questo più sinceri. E sebbene non abbia chiuso del tutto la porta al calcio, gli piacerebbe ritornare in questo mondo.