Addio a Gigi Simoni. L’allenatore era stato colpito da ictus il 22 giugno dello scorso anno mentre si trovava nella sua abitazione di San Piero a Grado (Pisa). Simoni ha lottato per mesi, senza tuttavia riprendersi del tutto.
A marzo di quest’anno era stato riportato a casa dalla clinica che l’aveva in cura per ragioni di sicurezza legate alla pandemia di coronavirus. Nelle ultime ore però l’ex calciatore, tecnico e dirigente ha avuto un peggioramento delle sue condizioni che ha reso necessario l’immediato ricovero all’ospedale di Lucca ieri. La moglie Monica è rimasta accanto a lui fino all’ultimo.
La sua è stata una lunga carriera ricca di momenti esaltanti; Simoni ha guidato 17 club diversi nella trentennale carriera da tecnico, ma non è riuscito a strappare alla Juve uno scudetto intriso di polemiche (quello della stagione 1997-98, il contatto in area tra Iuliano e Ronaldo non sanzionato col rigore).
In quello stesso anno però, Simoni conquistò la Coppa Uefa in nerazzurro ed ebbe la soddisfazione personale della Panchina d’oro. Altra grande impresa fu l’ascesa della Cremonese nel calcio di alto livello, in Serie A.
Simoni è, ancora oggi, un recordman di promozioni dalla Serie B alla A: ben 7 (più una dalla B alla C come direttore tecnico). Da giocatore vinse una Coppa Italia nel ’62 col Napoli. Addio Mister, il calcio non ti scorderà mai!
Nella foto Gigi Simoni, crediti: gigisimoni.it
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