George Becali, proprietario della Steaua Bucarest, ha detto una cazzata. Grossa anche. L’imprenditore si è espresso pesantemente contro il calcio femminile, minacciando (che paura…) di lasciare il calcio nel caso in cui l’UEFA dovesse obbligare tutti i club ad avere tra le proprie fila una squadra femminile.

Becali l’ha sparata grossa durante un’ospitata dell’emittente Pro Tv: “Se la UEFA obbligherà tutti i club ad avere una squadra femminile, io lascerò il mondo del calcio. Le donne possono praticare altri sport come il basket o la pallamano, ma non sono fatte per giocare a pallone: non hanno il fisico adatto, è una cosa contro natura. Come tutte le persone di questo mondo ho commesso dei peccati nella mia vita ma non farò mai il volere di Satana contro le forme che Dio ha dato alle donne per attirare l’uomo”.

UEFA contro Becali: “Comportamento deplorevole”

Non è mancata la risposta della UEFA, riportata, in una nota, dalla CNN: “Tale comportamento è deplorevole mostreremo tolleranza zero per qualsiasi forma di discriminazione. La lotta per eliminare la discriminazione, l’intolleranza e il razzismo nel calcio è una priorità per la nostra organizzazione. L’UEFA crede fermamente che la forza del calcio possa essere utilizzata per combattere i problemi come il razzismo, l’omofobia, la discriminazione nei confronti delle minoranze etniche e delle donne”.

Becali non è nuovo a comportamenti di questo tipo; a settembre infatti aveva insultato Paulo Dybala: Dybala è solo un nano, è alto appena 165 cm. Il mio Olimpiu Moruțan invece è un fenomeno e a breve la sua valutazione raggiungerà i 100 milioni. Io però lo venderò a 150. Credo sia due volte più forte di Modric alla sua età. Grazie a lui nei prossimi anni ci qualificheremo alla Champions League”.

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