GdS – “Serie B, Lecco paga il ritardo”

Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Lecco (andata finale playoff Serie C 2022/23) - crediti: foto di Luigia Spinelli (RIPRODUZIONE VIETATA)
Sono state rese note nelle scorse ore le motivazioni riguardanti le sentenze del Collegio di Garanzia del CONI circa i ricorsi presentati da Siena, Reggina, Foggia e Perugia (clicca qui per leggere tutti i dispositivi, squadra per squadra).
Come si legge sull’edizione Nazionale odierna de La Gazzetta dello Sport, c’era attesa per la lettura di queste stesse, “in particolare per quella grazie a cui è stato accolto il ricorso del Perugia e di conseguenza condannato il Lecco non solo all’esclusione dalla Serie B ma, da regolamento, a dover ripartire dai dilettanti. Il testo in questione ha fatto però storcere il naso a qualcuno. I giudici della «Sezione controversie di ammissione ed esclusione dalle competizioni professionistiche» hanno infatti ricondotto tutto alla «perentorietà» dei termini per presentare l’iscrizione alla Serie B, sottolineando che «non sembra rinvenibile nell’ordinamento alcuna indicazione che induca a ritenere plausibile un’interpretazione che ne prospetti una deroga in caso di inosservanza»” – si legge.
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GdS – “Durante udienza 17 luglio non è stata messa in discussione perentorietà”
I colleghi però sottolineano di come durante l’udienza del 17 luglio nessuno abbia messo in discussione la perentorietà delle scadenze: non lo ha fatto il Lecco e neppure la Federcalcio, che anzi sul rispetto di certe regole fonda gran parte della sua solidità. La difesa della Federazione gettava le proprie fondamenta su un altro concetto, vale a dire quello dell’impossibilità per i blucelesti di rispettare le scadenze, tant’è che l’avvocato Figc Giancarlo Viglione si era così espresso: “Questa è una situazione particolare che non fa venire meno la perentorietà, ma il nuovo calendario deciso il 27 aprile dalla Lega Pro aveva reso impossibile l’adempimento“.
È ormai ampiamente noto che c’è una sorta di elemento chiave che fa differire il caso Lecco da tutti gli altri, cioè “lo slittamento della finale playoff dall’11 al 18 giugno, facendo sì che la squadra avesse poco più di 48 ore di tempo per completare la documentazione necessaria ad ottenere la licenza nazionale, visto che la scadenza era fissata alla mezzanotte del 20 giugno. Anzi, a dirla tutta, il termine per i requisiti strutturali (e come noto i documenti del Lecco arrivati in ritardo riguardano lo stadio in cui disputare la B) era il 15 giugno, tre giorni prima della partita, con la possibilità di aggiunte fino al 20. Ma tutto questo era stato definito a inizio stagione, quando la finale era programmata per l’11 e i giorni a disposizione della vincitrice erano nove, non due“.
“Durante il processo il giudice Tammaro Maiello aveva anche chiesto a Viglione perché la Figc, alla luce del cambio del calendario, non avesse prorogato i termini di iscrizione. La risposta non lasciava molti margini di interpretazione: «La Figc ha sbagliato: quando la Lega ha modificato le date si doveva cambiare anche la scadenza per la licenza nazionale della vincitrice dei playoff. Tra l’altro – si legge ancora sulla Rosea – il Lecco aveva presentato istanza di proroga, senza risposta. L’errore commesso non può abbattersi sul Lecco, laddove i nove giorni previsti a inizio stagione erano stati rispettati»“.
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Come si svilupperà ora la situazione?
Quali saranno ora gli sviluppi della situazione? Intanto è stato anticipato il Consiglio Federale dal 28 al 24 luglio, da cui usciranno non le ammissioni ma la graduatoria di riammesse e ripescate nel caso in cui la Serie B non arrivi a 20 squadre e, da questo punto di vista, “il Perugia, che sarebbe secondo nelle riammissioni con il Brescia primo, sembra rischi qualcosa proprio sul rispetto di tutti i criteri relativi allo stadio“.
Attualmente le squadre sicure di partecipare sono 18, poiché insieme al Lecco è stata esclusa anche la Reggina. “Nel caso in cui ci fossero ancora ricorsi pendenti, la Federazione ha intenzione di attendere l’ultimo grado di giudizio non sportivo, ovvero quel Consiglio di Stato programmato al momento per il 29 agosto. Prima ci sarà il ricorso al Tar dei due club esclusi, che si esprimerà il 2 agosto. Comunque vada viene facile pensare che ci saranno club scontenti e che dunque il campionato sia destinato a partire a settembre. Una situazione difficile – conclude il pezzo – per tutte le società coinvolte, incerte su come muoversi tra mercato e allenamenti, ma indispensabile per evitare sorprese che rischierebbero di rimettere tutto in discussione con un paio di giornate già giocate“.
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Le date chiave da segnare sul calendario
- Oggi, 21 luglio: si chiude l’istruttoria della Lega B sulle domande di riammissione. La Lega Pro l’ha chiusa mercoledì;
- 24 luglio: c’è il Consiglio federale (anticipato dal 28) che ufficializza le graduatorie e stabilisce le linee guida in vista dei nuovi gradi di giudizio;
- 2 agosto: udienza al Tar del Lazio per i ricorsi delle società escluse;
- 29 agosto: ultima parola al Consiglio di Stato che dirà se ci sono o no società escluse;
- 30 agosto: la Figc definisce gli organici. La B valuta se mantenere il calendario, la C vara i gironi e a breve anche il calendario.
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Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Lecco (andata finale playoff Serie C 2022/23) – crediti: foto di Luigia Spinelli (RIPRODUZIONE VIETATA)