Europa League

Gattuso: “Siamo più forti ma guai a sottovalutare l’avversario”

Il tecnico rossonero, Gennaro Gattuso, ha analizzato la gara valida per il 5° turno della fase a gironi di Europa League contro il Dudelange, in programma domani sera alle 18.55 a San Siro. Queste le parole di Gattuso: “Non dobbiamo sottovalutare l’avversario, ci giochiamo tanto: siamo nettamente più forti di loro e non dobbiamo fare figuracce, rischieremmo di pagarne le conseguenze. Nel giorno di recupero il 60-70% dei giocatori si è presentato ad allenarsi. Partite facili non ce ne sono. Ci mancano giocatori importanti ma il gruppo si è rafforzato, è sano. I ragazzi sono bravi, e si mettono gli scarponi per scalare la montagna. Per me è qualcosa di importante, dobbiamo continuare su questa strada, e con entusiasmo che sto vedendo. Nessuna paura, si può sbagliare, ma l’atteggiamento e la voglia non è mai mancato. Partite facili non ce ne sono, ogni partita ha la sua storia, ha un suo modo di svilupparsi, di giocarla. Pensiamo a preparare partita dopo partita.

Bonaventura – “L’ho sentito, prima e dopo l’operazione: ora starà un mese negli USA e poi tornerà. È un problema che si trascina da tempo. Starà fermo dagli 8 ai 9 mesi: Musacchio domani si leva il tutore e fa la risonanza, poi vedremo se potrà corricchiare. Romagnoli spero di averlo a disposizione tra 2 settimane, Caldara lo vedremo in campo a febbraio”.

Bakayoko – “Le sue prestazioni sono migliorate dopo l’infortunio di Biglia, ha avuto questa possibilità di giocare con continuità e ha preso confidenza: è un giocatore importante e lo ha dimostrato in tutti questi anni. L’Europa League è importante, un club come il nostro non può stare fuori dall’Europa”.

Higuaín – “Ha una dote e lo sa: è un giocatore forte e sa come vivere lo spogliatoio. È uno che si diverte e sa fare gruppo, lo ascoltano: a volte però se la linea non è dritta ma è storta inizia ad innervosirsi, quando incomincia ad essere polemico e non sereno la squadra respira tutto questo. La squadra deve coinvolgerlo un po’ di più: è il primo che si lamenta quando lavoriamo a mille all’ora, poi però ti chiedere di gridargli dietro un po’ di più. Ce lo teniamo stretto, ma deve fare qualcosa di più con ogni singolo compagno che scende in campo”.

 

Giovanni Colotti

Collaboratore, studente universitario.

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Giovanni Colotti
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