Il Milan di Gattuso, che sembrava essersi incanalato in una buona striscia di risultati positivi, ha dimostrato di nuovo evidenti lacune in più zone del campo nel derby contro l’Inter. La vittoria nerazzurra, nonostante sia arrivata soltanto nei minuti di recupero, non può che essere un chiaro campanello di allarme; l’approccio alla gara del Milan è risultato poco convinto e anche il gioco non è stato pro-positivo.

Insomma, ancora tante cose continuano a non andare per il verso giusto. E il tempo scorre: in classifica il Milan ha 12 punti con una gara da recuperare e la parte alta della classifica sembra allontanarsi sempre di più. La dirigenza, con gli acquisti fatti nel calciomercato estivo, sembrava aver ovviato alle mancanze della rosa ma, ad oggi, i risultati tardano ad arrivare con errori ancora troppo evidenti.

Le critiche mosse a Gattuso già a rischio panchina

I tifosi sono già esasperati. A Gattuso viene data la colpa di non far giocare i nuovi acquisti, Higuain a parte. Ad oggi, nonostante lo sforzo economico fatto dalla società per rinforzare la rosa, nessuno tra Caldara, Laxalt, Castillejo, Reina e Bakayoko è stato preso in considerazione nello scacchiere di Gattuso.

Insomma, la panchina di Gattuso sarebbe già sul filo del rasoio. Leonardo ed Elliot, tuttavia, sarebbero intenzionati a dare ancora fiducia visto anche i discreti risultati della stagione precedente. Ora però la società non vuole più aspettare e tutti si aspettano il salto di qualità: si continua a pensare tanto a Conte (oggi un po’ più distante dalla panchina del Real Madrid) e soprattutto a Donadoni.

Gattuso si gioca tutto con le prossime parte in programma

Domani al San Siro è importante fare risultato con il Betis, in Europa League; una vittoria risolleverebbe l’umore dopo la debacle con l’Inter. In campionato poi, la sfida con le due genovesi in tre giorni (domenica 28 Ottobre con la Sampdoria e la partita da recuperare con il Genoa in programma mercoledì 31 Ottobre), potrebbero già delineare il futuro di Gattuso. Il mini ciclo prima della sosta prevede però anche la trasferta di Udine e, soprattutto, l’11 novembre, il big match con la Juventus a San Siro. Una gara che potrebbe risultare decisiva, sia per le due squadre in campo che per l’allenatore rossonero. Perché dopo quel giorno sarà sosta di novembre, e quindi ci sarebbe il tempo anche per accogliere, eventualmente, il nuovo allenatore. Sempre a meno che Gattuso, da qui alle prossime sei gare, non trovi il modo di far ricredere tutto il popolo rossonero.

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