Serie C

Juve Stabia-Foggia, Gallo: “Voglio vedere crescita”

In tarda mattinata, mister Fabio Gallo ha presentato in conferenza stampa la gara tra la Juve Stabia ed il suo Foggia, in programma domani alle 14:30.

Ecco il resoconto delle sue parole.

Nemmeno il tempo di godere della vittoria col Crotone che bisogna scendere di nuovo in campo. Quanto la gara di domani ci dirà se il Foggia ha intrapreso la via d’uscita dal tunnel?

“Non ci si può godere niente, ma è giusto così perché non abbiamo tempo. Domani è sicuramente una partita dove indietro non si deve andare, il tornare indietro vorrebbe dire che questo mestiere si fa fatica a farlo. In questo io pretendo che ci sia la stessa attenzione, determinazione e voglia di portare a casa il risultato. Come al solito c’è l’avversario che determina parecchio, però siamo anche noi che possiamo indirizzare quella che sarà la partita di domani. Mi auguro che questa crescita ci sia anche domani”.

Turnover possibile?

“Io do’ sempre importanza alla partita che arriva, non penso a quella di sabato. In questo momento ritengo che dei ragazzi di 20, 22, 25, 27, 30 anni possano sostenere due partite a distanza di settantadue ore, a meno che non ci siano problemi particolari. Io li ritengo tutti abili e arruolati, quindi tutti che possono essere scelti. Sicuramente non sto a pensare alla partita di sabato perché la partita più importante è quella di domani”.

Possibile domani vedere stessa fase difensiva di questa squadra?

“Ce lo auguriamo tutti, anche se ho lavorato praticamente niente perché ieri è stato un allenamento di recupero per chi ha giocato e di lavoro per chi non ha giocato. La squadra sotto l’aspetto difensivo ieri non l’ho potuta allenare, oggi ho preparato la partita che andremo a disputare; concetti e principi vanno rispettati, la fase difensiva e organizzativa della squadra deve essere la stessa, sennò vorrebbe dire fare un passo indietro, cosa che nessuno di noi vuole vedere ed io assolutamente non mi aspetto. Ho rivisto la partita sabato notte per poterla farla vedere domenica mattina ai ragazzi: sono state fatte sotto l’aspetto tattico tante cose molto, molto buone – ci sono stati anche degli errori, ma l’essere consapevoli che ‘il mio compagno sta ragionando come me’ ha fatto sì che la squadra non prendesse gol. Domani mi auguro ci sia almeno quella prestazione, se non addirittura cercare di migliorarla sotto l’aspetto difensivo; sotto l’aspetto offensivo bisogna lavorare su quelle che sono le giocate – e voi siete abituati molto bene in questo senso, perché arrivate dal ‘Maestro’ – sia su quella che è l’autostima dei ragazzi. L’autostima fa sì che loro possano essere sereni con la testa, i risultati danno serenità, forza, personalità. Nel momento in cui riusciranno ad essere sereni veramente, anche la fase offensiva ne trarrà beneficio“.

Sullo stile di gioco di Dardan Vuthaj:

“È chiaro che le sue caratteristiche le conosca, le conosciamo tutte: è un finalizzatore, un uomo da area di rigore, ma se non arriviamo in area di rigore le tue caratteristiche non servono a niente. Lavora, lo sta facendo, si deve sforzare. Chi non è predisposto e non lo fa, non può giocare secondo me in una squadra di calcio nel calcio del 2022, che può essere dalla Prima Categoria alla Champions League e se c’è ancora qualcosa di più alto. Lui lo sa, ma tutti lo sanno. Io sono stato chiaro: appena sono arrivato e ho visto la partita col Picerno, ho detto subito come fosse impensabile che la squadra giocasse sui 60-70 metri, non ci gioca nessuno”.

Sui disponibili per domani:

Di Noia è squalificato, il resto tutti disponibili – qualcuno un po’ più affaticato, qualcuno meno -, però ci sono ancora ventiquattro ore dalla partita”.

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Immagine in evidenza: Fabio Gallo – crediti: foto di Luigia Spinelli

Sul tempo per perfezionare la fase offensiva e riaggressione:

“Bisogna avere tempo di lavorare. Io sono abituato a preparare la partita con due squadre contrapposte, ad un certo punto non è soltanto tattica ma lancio due minuti la fase di possesso e non possesso. In determinate situazioni inizio a dare degli input, in fase di possesso: io voglio che l‘attaccante vada a battezzare sempre il primo palo – perché secondo me i gol si fanno lì – e non attendere l’errore dell’avversario. Anche in quello già ci stiamo lavorando, è chiaro per essere maniacali ci vuole del tempo, ci vogliono settimane complete: noi adesso giochiamo sabato, poi avremo una settimana e poi giochiamo di nuovo mercoledì, quindi per due settimane di nuovo siamo in difficoltà sotto l’aspetto della continuità del lavoro.

La riaggressione è fondamentale, ho visto qualche sprazzo sabato. Il segreto è ‘Perdo palla, non torno indietro ma vado in avanti’: lo ha fatto Sciacca in un’azione in cui ha sbagliato il passaggio dentro rasoterra. C’è stata una palla in profondità su Kargbo che hanno sbagliato, lui l’ha intercettata: una volta sarebbe scappato dietro, sabato è andato in avanti e ha recuperato lui palla, l’abbiamo ripresa, siamo andati sul quinto opposto Nicolao, palla a Di Noia e abbiamo fatto uno sviluppo offensivo. Il segreto è che chi perde palla è il primo che dà l’input a tutti gli altri compagni: se io perdo pallo e non ci vado, è già un segnale che nessuno deve andare. Su questo io sto lavorando a voce, però lì poi ci vuole condizione fisica perché bisogna riaggredire in avanti. Lo stanno facendo, si stanno sforzando, dunque conto che appena riusciremo ad avere anche solo una forza importante nelle gambe, questa situazione si possa vedere in maniera ben definita.

Sulle condizioni del terreno di gioco dello “Zac”. Chiosa sulle parole di Franco Lerda al termine di Foggia-Crotone:

“Ho sentito anch’io la conferenza di Franco Lerda, che è stato mio compagno di squadra. Secondo me ha esagerato nel dare qualche aggettivo alla mia squadra, perché allo sbando non c’è nessuno, è una squadra in difficoltà che sta lavorando e cercando di fare bene. Io non mi permetterei mai di parlare con questi toni del mio avversario, soprattutto se ho perso.

Il campo non è sicuramente in condizioni ottimali, per quello che so io devono seminarlo a momenti – infatti avremo il problema del non poterci allenare qui. Mi fido di quello che mi dicono, quindi aspetto che il campo venga sistemato perché sicuramente non è in salute: era così anche per noi, eppure abbiamo avuto delle occasioni importanti per chiudere la partita in modo rotondo. Allo sbando il Foggia non è, perché sennò soltanto un pazzo sarebbe venuto ad allenarlo: il Foggia non è allo sbando e la squadra del Foggia va rispettata ancora di più perché abbiam vinto, è semplicissimo”.

Aspetto mentale, fisico, tecnico-tattico squadra: su quale è intervenuto con urgenza Gallo.

“Aspetto sicuramente mentale, assieme a quello tattico e organizzativo. Se dai loro dell’input su cui aggrapparsi, la testa fa meno pensieri personali e più collettivi: un pensiero in meno alleggerisce la testa.

Che squadra avevo trovato dal punto di vista mentale? In difficoltà: i risultati non arrivavano, l’ambiente mette pressione e pretende, com’è giusto che sia. L’aspetto mentale non era proprio bellissimo, le facce dei ragazzi erano abbastanza preoccupate perché erano rammaricati per i non risultati, per non riuscire a trovare il bandolo della matassa. La vittoria sicuramente li ha aiutati, poi il lavorare, il cercare di dare un’idea unica li ha fatti alleggerire e legarsi un po’ di più calcisticamente, perché è un gruppo sanissimo, che va d’accordo (al contrario di quello che mi era stato detto prima di arrivare qui)“.

Sul prossimo avversario, la Juve Stabia:

“E’ una squadra con ottime individualità, organizzata allenata dall’amico Leo Colucci, un allenatore maniacale che ha lavorato anche lui con Giampaolo: molto attento ai particolari, alla fase difensiva, alle posture. È un ottimo allenatore che allena un’ottima squadra. Sarà una partita dove il Foggia dovrà sfoderare una prestazione intelligente, caparbia, fisica e di qualità: dovremo sfoderare prestazione di spessore per giocare alla pari contro un’ottima squadra. Cosa voglio vedere? Voglio vedere crescita e non voglio vedere decrescita, semplicissimo“.

L’esclusione di Schenetti e Peralta di sabato è stata scelta tecnica o pensata alla gara di domani?

“La partita che vado ad affrontare è quella più importante: sabato col Crotone le mie scelte sono state tutte tecniche, così come saranno sabato e domani. Tutti devono essere dentro un progetto ed essere pronti ad essere scelti o a non essere scelti dall’inizio, ma magari a partita in corso”.

Il video della conferenza stampa

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Immagine in evidenza: Fabio Gallo – crediti: foto di Luigia Spinelli

Benito Girardi

Laureato Triennale in Ingegneria Gestionale | Studente Magistrale (percorso "Health Management") presso Università della Calabria | Redattore presso lagoleada.it

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Benito Girardi
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