Fresco, giovane e… sudamericano: scelto il nuovo DS juventino | Ha già esperienza in Serie A

Illustrazione di John Elkann (WIkipedia Exor S.p.A. FOTO) - lagoleada.it

Illustrazione di John Elkann (WIkipedia Exor S.p.A. FOTO) - lagoleada.it

Forse questa volta la Juventus ha trovato il DS ideale. L’esperienza in Serie A non manca, e di certo gioca a favore la sua giovane età. I direttori sportivi (DS) sono figure chiave nel mondo del calcio. Il loro compito è costruire la squadra, gestire il mercato e fare da collegamento tra la società e l’allenatore. Non allenano, ma decidono chi deve essere allenato. Lavorano a stretto contatto con agenti e procuratori, trattano acquisti e cessioni, valutano profili di giocatori in base a budget, obiettivi tecnici e prospettive future. In molti casi, sono loro a scegliere anche l’allenatore. Negli ultimi anni, il ruolo del DS è diventato sempre più strategico. Non si limita più a comprare e vendere: gestisce una visione complessiva del club, che include scouting, settore giovanile, e sostenibilità economica. Ma è anche un mestiere ad alto rischio: basta una sessione di mercato sbagliata per finire sotto accusa. I tifosi, i media e la dirigenza non perdonano gli errori, e la pressione è costante. Essere un bravo DS vuol dire sbagliare il meno possibile.

La Juve cambia volto

Negli ultimi anni, la Juventus ha attraversato più di una fase di trasformazione fuori dal campo. Dopo l’era Paratici, segnata da acquisti roboanti ma anche da alcune scelte discutibili, si è passati per la gestione Cherubini, poi travolta da questioni extra-sportive. Da lì in poi, il club ha cercato stabilità puntando su figure tecniche più defilate. In questo contesto di ricostruzione continua, il ruolo del direttore sportivo diventa cruciale. Serve qualcuno capace di leggere il mercato, certo, ma anche di saper parlare ai giocatori, capire lo spogliatoio e mediare con l’area tecnica. Un equilibrio non semplice, soprattutto in un ambiente come quello juventino, dove ogni decisione pesa più del previsto. Ecco perché non sorprende che, tra i nomi valutati per il futuro, sia comparso quello di Nicolás Burdisso, un profilo particolare, che unisce esperienza in campo e un approccio giovane alla gestione sportiva.
Illustrazione della bandiera della Juventus (Pixabay FOTO) - lagoleada.it
Illustrazione della bandiera della Juventus (Pixabay FOTO) – lagoleada.it

E’ la scelta giusta?

Nicolás Burdisso, classe 1981, è uno che il calcio italiano lo conosce bene. Da giocatore ha vestito le maglie di Inter, Roma, Genoa e Torino, mettendo insieme quasi 600 presenze in carriera e vincendo tanto, soprattutto con i nerazzurri. Dopo il ritiro nel 2018, ha iniziato un nuovo percorso da dirigente: prima al Boca Juniors nel 2019, poi come direttore sportivo alla Fiorentina dal 2021 al 2024, dove ha contribuito alla crescita del progetto tecnico fino alla sua uscita a fine contratto (fonte: Transfermarkt). Oggi è libero da incarichi, e il suo nome è stato accostato alla Juventus in vista di un possibile rilancio della struttura dirigenziale. È un profilo che unisce carisma sudamericano e metodo europeo, con una visione moderna del calcio. Ha lavorato bene con giovani, sa muoversi tra Sudamerica ed Europa e conosce a memoria i meccanismi della Serie A. L’idea di vederlo alla Juve non sembra così strana, ma al momento rimane solo una possibile ipotesi.