Croazia in finale. Dovevamo capirlo fin da subito, da quando nella seconda partita della fase a gironi avevano demolito l’Argentina di Messi per 3 a 0. O ancora quando agli ottavi e ai quarti abbiamo visto i croati combattere fino ai supplementari (per 3 partite consecutive, due quelle quali finite ai rigori).
Che forse il segreto dei croati stia nel fatto che la rosa dei titoli è costituita da elementi che giocano in 11 campionati diversi? Può darsi. Fatto sta che quella della Croazia è una squadra di alta qualità, sottovalutata forse prima di questi mondiali ma che ci ha fatto totalmente ricredere.
La rete di Mario Mandžukić, crediti: FIFACosì adesso mentre la grande Francia, fiorente da qualità tecniche e fisiche, cercherà il riscatto per rialzare la Coppa dopo vent’anni, la Croazia è già entrata negli annali conquistando una storica finale che, solo a dirlo, sembra irreale.
E pensare che vent’anni fa, nella semifinale giocata a Saint-Denis, la Croazia accarezzò l’idea della finale grazie al gol del vantaggio firmato da Davor Suker durato appena un minuto, quando a regolari i conti ci pensò Thuram. Lo stesso Thuram che, venti minuti dopo, tornò là a trascinare la sua francia in finale prima di inginocchiarsi. Ma questa è acqua passata, è storia vecchia. Sono passati vent’anni e il futuro è ancora da scrivere.
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