Immagine in evidenza: mister Luciano Zauri - crediti: foto di Mario Mescia/lagoleada.it (RIPRODUZIONE VIETATA)
Nella tarda mattinata odierna, il tecnico del Foggia Luciano Zauri ha presentato la sfida di Serie C – girone C con il Potenza, in programma alle 15:00 di domani, domenica 23 febbraio: tutte le sue dichiarazioni.
“Sarà una gara particolare, anche per i nostri tifosi per la tragedia successa esattamente un girone fa. Nessuna vittoria potrà mai cancellare le lacrime dei ragazzi e dei genitori delle famiglie, noi possiamo garantire una prestazione di livello per onorare la memoria dei ragazzi. Abbiamo qualche defezione: Mazzocco, Touho e Camigliano sono fuori oltre a Tascone squalificato, per il resto recuperiamo Pazienza e Santaniello. Sarà una partita molto difficile contro una squadra forte e la classifica lo dimostra, è una squadra ben allenata e che sta bene in campo, ha armi importanti. Noi ci siamo preparati in settimana, vincere o perdere determinerà gli umori e la classifica; siamo pronti e daremo battaglia come al solito, a fine partita faremo il punto della situazione“.
“Rimpianti per le prime due sconfitte di gennaio? Le sconfitte fanno sempre male, avremmo potuto fare meglio ma le prestazioni le abbiamo fatte e avremmo potuto anche segnare. Avessimo fatto anche solo due pareggi, sarebbe stato leggermente diverso. Una classifica diversa con me dall’inizio? Era oggettivamente per fare un po’ la conta dei punti fatti da quando siamo arrivati noi, sono cose che nemmeno si possono quantificare ma è innegabile che la classifica sarebbe completamente diversa, così come gli umori: Foggia si accende in un attimo, come abbiamo visto con l’Avellino, immaginarci un percorso di quel tipo avrebbe fatto pensare a un atteggiamento un po’ diverso. Non possiamo pensare a quello che non è ma a quello che abbiamo, che è tanto: le ultime due vittorie ci hanno dato qualcosina in più in classifica, in questo momento siamo un po’ a metà e starà a noi determinare la graduatoria finale“.
“L’assenza di Touho può pesare esattamente come le altre assenze, perché sono armi in meno che abbiamo. Lui è un giocatore di gamba, ha un’ottima velocità: è un’arma che spero avremo presto, non l’abbiamo avuto per diversi problemi prima alla caviglia e oggi di altro tipo, si è fatto male proprio nell’allenamento di oggi perché ha lavorato tutta la settimana. Ci può dare una mano e quando sta bene può fare accendere la piazza, è uno di quei giocatori che nell’uno contro uno hanno qualcosa in più e riescono a incidere durante la partita, dal primo minuto o a gara in corso“.
“Il mio futuro? Non abbiamo ancora parlato con la proprietà. Il filotto di risultati consecutivi ha fatto alzare entusiasmo e morale, probabilmente le due sconfitte nelle prime di gennaio hanno fatto un po’ calare il tutto ma non certamente a me, il mio entusiasmo è lo stesso. Insieme allo staff facciamo il nostro lavoro, se poi a breve o mai ci sarà possibilità di incontrarsi non lo so, ma sicuramente noi abbiamo dato disponibilità totale a rimanere. Siamo venuti qui per rimanere, ma di certo non dipende soltanto da noi“.
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“Dobbiamo essere bravi a non pensare al futuro prossimo, soprattutto per non avere rimpianti: bisogna fare il massimo, se noi facciamo i punti e poi ce li tolgono (in riferimento alle possibili esclusioni di Taranto e Turris, ndr.) non è colpa nostra. Dobbiamo fare più punti possibile e poi attendere questo verdetto, sono cose che non dipendono da noi. La nostra testa deve andare alla gara di domani e alle prossime“.
“Abbiamo sempre detto di nutrire grande rispetto per il Taranto, per i tifosi e i ragazzi, che stanno affrontando difficoltà clamorose. Abbiamo provato a far giocare qualche ragazzo fuori da un po’ per dare minutaggio, facendo anche cambi a fine primo tempo per la gestione perché il risultato era ormai consolidato. Volevamo vincere la partita in primis, far fare minuti a qualche ragazzo e non avere infortuni; nel complesso abbiamo ottenuto quanto volevamo, per noi il rispetto è alla base e da parte dei ragazzi c’è stato anche quello. Le altre squadre non pensano all’etica sportiva? Quello che fanno gli altri non dipende da noi“.
“Quando siamo arrivati, a questa squadra non voleva bene quasi nessuno. Noi subito ci siamo affezionati, per mille motivi: in loro abbiamo visto l’unica salvezza della stagione. Insieme abbiamo provato a cambiare qualcosa, nel cammino abbiamo perso qualche pezzo che comunque abbiamo ringraziato perché non abbiamo mai avuto nulla da dire sull’atteggiamento dei ragazzi che sono andati via. Il gruppo si allena bene e forte, si mette a disposizione e ogni componente si gioca il posto perché numericamente siamo cresciuti, cosa importante perché qualche settimana fa la formazione non dico fosse quasi obbligata, ma in qualche ruolo certamente sì. I ragazzi si giocano il posto e si aiutano, i risultati sono figli di atteggiamento e quanto si vede di domenica non è male, considerato il punto di partenza“.
“Murano? Ho avuto la fortuna di giocare con tanti campioni, specie in attacco. Gli attaccanti sono una razza strana, che oscilla tra il depresso e il “super sorriso“, magari prima non riescono a stoppare una palla e poi fanno dieci gol. Sull’atteggiamento di Murano non potrò mai dire nulla, si è sempre reso disponibile per giocare, anche quando magari non stava bene. Evidentemente qui non si sentiva a casa e a suo agio, probabilmente e soprattutto anche per colpa sua, perché non è che dipenda sempre dagli altri; avrà trovato una squadra che riesce a valorizzarlo di più e siamo felici per lui, se lo merita“.
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