Al termine di Foggia-Monterosi, si è ufficialmente chiuso il silenzio stampa dei rossoneri. A parlare in sala stampa, il patron dei rossoneri Nicola Canonico: ecco le sue parole.
“A Foggia se si appare troppo si è malvisti, se non si parla si è poco presenti: non c’è mai una misura coerente con quella che è la realtà. Avremmo parlato indipendentemente dal risultato perché era giusto dare risposte. Serviva dare serenità al gruppo; la tensione si è vista nel secondo tempo, quando abbiamo subìto il gol e ci siamo impauriti, abbiamo fatto un bellissimo primo tempo, creando molte palle gol e facendo anche due gol“.
“Trattativa quote? De Cosmo rappresentava un gruppo di imprenditori, forse qualche imprenditore è venuto meno e non erano più nelle condizioni di affrontare l’acquisto del Foggia. Altre trattative non ce ne sono, se non soggetti che mettono ancora la faccia e che rilasciano interviste ad emittenti televisive: non si perde mai l’occasione di starsene in silenzio dopo l’offerta farlocca di agosto. Canonico va avanti? Non c’è alternativa in questo momento, o vado avanti o vado avanti“.
“Qualcuno sostiene che io sia assente, è un errore che si fa a monte, o che addirittura la squadra sia allo sbando o alla deriva. Se abbiamo optato di mantenere all’interno e dare fiducia al tecnico della Primavera è perché il gruppo ci ha chiesto questo. Vacca è il leader di questa squadra, ai gol tutti gli amici gli sono andati incontro: sono gesti che fanno capire quanto sia coeso il gruppo e quanta voglia c’è di voler far bene soprattutto al Foggia. Stiamo sempre in una valutazione serena sotto l’aspetto dell’allenatore, considerato che il mercato si aprirà il 2 gennaio“.
“Quando abbiamo iniziato questo campionato, parlo fino al Benevento, credo tutti gli addetti ai lavori facessero complimenti a Cudini e alla squadra. Come ho avuto io questa brutta presunzione, insieme a me ci sono cascati tutti, poi il risultato ed il campo sono l’emblema della situazione. Ci siamo dovuti fermare per difendere il Foggia dalla dignità calcistica, legati a dei ricorsi finiti ad agosto. Un ritiro si programma sapendo che categoria il club deve fare; l’anno scorso non ricordo di essere partito in ritardo rispetto agli altri. Abbiamo dovuto difendere la dignità del Foggia. C’è stato anche l’organo federale che il Lecco veniva escluso, non ci siamo inventati un blocco fantomatico o una partenza falsa o una scarsa preparazione“.
“Quando ho preso il Foggia, aveva una buona debitoria. Quando si legge un bilancio, uno va da un dottore commercialista che gli può dare spiegazioni e alla voce debiti deve togliere quelli della Corporate, che è la società che mette il denaro come finanziamento soci per far vivere il Foggia. Mercato? Il Foggia non starà a guardare per i ritocchi che la squadra necessita. Non sono contento del campionato, ma abbiamo un punto in meno allo scorso anno. Bisogna avere pazienza, continueremo a lavorare come sempre e nell’assoluta serenità, per rendere questo campionato dignitoso come ho detto dall’inizio“.
“Se uno vuole governare il club, basta acquisire la CN Sport, che ha la maggioranza assoluta: con quella società gestisci totalmente il club. Non credo sia un problema di gestione, si inventano questa storiella (diatriba Pintus ndr.) per non acquistare. Devo ringraziare gli imprenditori foggiani che fanno da sponsor al Foggia che nei momenti di difficoltà mi chiamano e coccolano, perché nei momenti di difficoltà ogni presidente di una squadra di calcio è deluso, perché mettono passione e soldi“.
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Foggia, Canonico: “Incontro con Rossi? Caffè tra amici”
“Incontro con Delio Rossi? La stima ed il rispetto che mi legano al mister sono enormi. È stato già a Foggia un mese fa e si sentì col Direttore Generale. Abbiamo preso un caffè e parlato di tutto, tranne che lui dovesse tornare al Foggia. Rispetterò sempre il mister per quello che ci ha dato le emozioni e fatto vivere, con Delio Rossi era un semplice caffè tra due amici. Non stiamo pensando a nuovi allenatori, perché il Gruppo Squadra mi ha chiesto di dare fiducia a Olivieri, i ragazzi volevano stare un po’ più sereni ed avere tranquillità. Devo rispettare chi va in campo: ci sono segnali come Peralta che si mette a piangere a fine gara, segnali di attaccamento e tensione. Possono essere segnali di addio? No, di tensione, vince una partita molto sentita e volevamo salutare il 2023 pieno di emozioni e qualche delusione nelle ultime giornate, però prendo quanto di buono fatto nei playoff. La classifica è corta perché la Juve Stabia fa il vuoto ma le altre sono tutte lì, siamo duri a morire e qualcuno questo lo dimentica. Lavoreremo anche nei giorni di festa per organizzare un attimo l’organico che possa riprendere la marcia nel campionato per renderlo quello che volevamo. Il calcio è fatto solo di risultati: se non arriveranno opteremo per un nuovo allenatore, vi posso garantire che c’è una tensione mostruosa di molti allenatori per venire a Foggia. Con Olivieri abbiamo un mese di deroga, eventualmente si opterà per la sua scelta se le cose vanno e per la Primavera avremmo un nuovo allenatore. Facciamo passare il tempo e guardiamo i risultati: su quello valuteremo con serenità il da farsi“.
“Ho garantito sicuramente i tre anni, su questo la mia garanzia è comunque finire i tre anni. Dopodiché incontrerò dopo le festività anche il sindaco, lì chiarirò molte mie sensazioni e situazioni. Fin quando starò io qui, difficilmente il Foggia potrà fallire o non potrà iscriversi“.
“Quando tu ti approcci ad un allenatore e chiedi se vogliono venire a Foggia, mi hanno chiesto (relativamente a quest’estate ndr.) se fosse Serie C o B, soprattutto quelli che potevano ben allenare in B. Le difficoltà erano oggettive, ecco perché abbiamo scelto Cudini. Anche gli allenatori importanti che allenano in B e che hanno fatto anche la C volevano la certezza che il Foggia partecipasse al campionato di B“.
“Chi mi conosce sa che non mi piace partecipare. Sono sempre stato un imprenditore che ha sempre dimostrato di crescere. Nei primi due anni di Foggia siamo arrivati prima settimi e poi quarti, con l’era di Zeman siamo stati eliminati nel Primo Turno Nazionale e nel secondo in finale, che tutti sapete com’è andata. Con Belviso siamo stati gli artefici di quella squadra che ci ha portato a giocare una finale per salire in B; è evidente che qualche errore sul mercato l’abbiamo fatto, l’anno scorso e quest’anno, ma il calcio non è una scienza esatta. Io faccio le squadre? Chiedete da Cudini a Rossi se sono mai entrato nello stendere una formazione. La squadra è lasciata sola? Abbiamo un DG e un DS sempre con la squadra: Foggia ha sempre avuto il nostro supporto e sostegno, so tutto quello che accade. Continuiamo a crescere come azienda e per me si quadruplicano i problemi; vorrei tanto stare ogni giorno a Foggia ma lì rischierei di far fallire il club, perché porta perdite e non utili. Per farvi vedere il Foggia e farvi divertire, sono obbligato a lavorare sennò diventa dura gestire il Foggia“.
“Beretta è un convalescente perenne, sono molto arrabbiato per la sua storia, per uno stiramento. Qualche errore l’abbiamo fatto anche in termini di valutazione. Su Ferrante c’era una promessa fatta al club, ma il procuratore forse ha pensato di fargli guadagnare qualche spicciolo in più al Benevento. Non sempre deve esserci la prima punta da venti gol: l’anno scorso siamo stati il secondo miglior attacco, abbiamo avuto critiche ad Ogunseye. Non sempre serve l’attaccante da venti gol, deve essere un gioco di squadra. La Juve Stabia è prima meritatamente, ma non ha un attaccante come Murano con 13 gol: ha un gioco di squadra che ne prende pochi di gol, ecco perché quando fai un gol la partita la porti a casa. Vediamo alla classifica finale dei tre gironi quanti attaccanti saranno in doppia cifra. Sicuramente il Foggia avrà bisogno di una punta“.
“Molto spesso non abbiamo la pazienza di aspettare i giocatori, pretendiamo tutto e subito. Quando si perde, sto peggio del più sfegatato tifoso foggiano; dobbiamo pensare tutti al bene del Foggia, stare tutti uniti e compatti soprattutto quando si perde. Sono momenti difficili da cui uscire, oggi era importante portare a casa i tre punti“.
“Quando si vince è merito sempre degli altri, mai del presidente Canonico, quando si perde no. C’è stato un rapporto che si è dovuto fermare e sono stato massacrato da città e gran parte della stampa quando Zeman andò via. Penso di avervi fatto togliere delle belle soddisfazioni. Essere capro espiatorio di quello che succede a Foggia mi ha stancato, nel bene e nel male. Ai tifosi auguro di passare un buon Natale con le famiglie ed un felice anno nuovo; non molliamo, speriamo che il 2024 ci porti soddisfazioni. Abbiamo fatto appena 25 punti nel primo sentimento, vediamo se saremo in grado di farne in più nel ritorno. Dove arriveremo lo capiremo all’ultima giornata col Monterosi, lì capiremo che campionato abbiamo fatto. Voglio vedere una tifoseria più serena e tranquilla: fare falsi allarmismi, raccontare falsità, esasperare gli animi non porta alla serenità del club e dei tifosi. Ho condannato le curve, sono stato durissimo con loro dopo i fatti di Taranto e Caserta però sono coerenti col bene del Foggia, cioè seguirlo, tifarlo e amarlo. Vorrei vedervi partecipi in questa valutazione, perché riempite di orgoglio anche me che presiedo il Foggia“.
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Immagine in evidenza: il patron del Calcio Foggia 1920, Nicola Canonico – crediti: foto di Mario Mescia/lagoleada.it (RIPRODUZIONE VIETATA)