Nella tarda mattinata odierna, il Direttore Sportivo del Foggia Luca Leone è stato a disposizione dei media in conferenza stampa: tutte le loro dichiarazioni.
“Il mercato è stato in piena sintonia con la Società. Avevamo esigenze a livello di bilancio, riducendo un po’ i costi vista la classifica; dovevamo sostituire alcuni calciatori, cosa che abbiamo fatto, non avendo calciatori fuori lista allo stesso tempo. Non siamo riusciti a prendere l’attaccante perché non sono state trovate soluzioni per Santaniello, quindi siamo rimasti così“.
“La realtà dice che dobbiamo salvarci. Speravamo di avere risultati diversi in questo mese, purtroppo il mercato di gennaio secondo me ha un po’ destabilizzato; dopo Trapani avevo un’idea, le due sconfitte con Altamura e Monopoli hanno destabilizzato le idee e c’è stato un po’ di “casino” che non mi sarei aspettato, sinceramente. Va bene così, dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo: siamo contenti del gruppo, ci ha dato tanto sin da quando siamo arrivati. Non siamo contentissimi, io non lo sono per natura: chiedo il massimo a me stesso e a chi lavora con me, insieme a staff e calciatori. Il mercato è finito, ora dobbiamo fare nel migliore dei modi questi tre mesi, costruendo una base solida per il prossimo anno, perché secondo me ci sono tutti i presupposti: il gruppo è cresciuto tanto e ci sono giocatori interessati per costruire un Foggia più competitivo il prossimo anno“.
“Col Presidente abbiamo parlato di quelle che potrebbero essere le idee per il futuro, per programmare e vedere le cose da migliorare. Lui sta cercando di elaborarle, per capire quali saranno gli interpreti che dovranno costruire il Foggia: noi siamo qui per dare più idee possibili, per costruire un Foggia forte, credibile, che deve fare molto di più di quello che sta facendo, in tutti gli ambiti. Ci sono tante cose da migliorare: con la nostra professionalità e il nostro impegno stiamo dando indicazioni per tracciare una squadra affinché il Foggia possa avere ambizione, credibilità ed entusiasmo, ma servirà l’aiuto di tutti. Va seguito l’esempio Lecce, per portarne le idee anche qui: secondo me si può fare“.
“Mi sarebbe piaciuto continuare a lavorare col gruppo ereditato. Abbiamo trovato una situazione abbastanza critica al nostro arrivo, sotto l’aspetto di motivazioni e di tutto quello che era successo. Siamo abbastanza fiduciosi per il prosieguo della stagione, ai ragazzi ho detto di fare più punti possibili schiacciando il piede sull’acceleratore, hanno acquistato mentalità ed equilibrio e non abbiamo paura di nessuno, partendo da sabato quando incontreremo una delle corazzate del campionato, non vediamo l’ora di misurarci con loro. Ho massima fiducia“.
“Nel mercato a volte si hanno idee che non si riescono a portare a termine per tante situazioni e tanti motivi. Il mercato di gennaio non è così semplice, convincere i calciatori a cambiare a gennaio per diversi motivi è difficile per diverse dinamiche che possono svilupparsi. Abbiamo provato di tutto, chiedendo anche giocatori in Serie A: il Cagliari ha deciso di non privarsi di Mutandwa. La base di questo Foggia per me è molto importante: da qui si può costruire un Foggia più forte per il prossimo anno“.
“Ferrante? Niente di vero. Abbiamo fatto un tentativo per Donnarumma, provando a vedere se ci fossero le condizioni, ma il ragazzo non si è sentito di lasciare la famiglia per tre mesi“.
“Kiyine? Il video dell’incidente (di qualche anno fa, ndr.) è vero: per un anno e mezzo ha avuto conseguenze dovute a fratture multiple. Ora sta bene, ha sempre fatto A e B, parliamo di un giocatore di categorie superiori; ha voglia di tornare ai suoi livelli e per noi è una scommessa, che abbiamo voluto fare insieme. Il ragazzo non vedeva l’ora di venire, ha dato grande disponibilità: ha tanta personalità, è esuberante e sicuramente ci darà una mano, è un giocatore di categoria superiore. Bisogna avere pazienza con lui, ma di tempo ne abbiamo poco, quindi deve darci una mano sin da subito, ma è venuto con tanta voglia e tanto entusiasmo“.
“Non c’è stato un ridimensionamento. Sono venuti a Foggia dei ragazzi molto interessanti, come Touho, per il quale la trattativa è stata lunga perché volevamo un diritto di riscatto. Touho va aiutato a inserirsi nei discorsi sia tattici che di ambientamento, ha qualità importanti e vedremo in questi tre mesi di che pasta è fatto, per capire se sarà un profilo che potrà rimanere con noi per il prossimo anno. Con Canonico abbiamo parlato tanto di mercato, fa calcio da vent’anni: ha idee e tanta voglia di fare bene, è normale che vada aiutato e supportato, deve ritrovare l’entusiasmo giusto. Vorrebbe vivere un po’ di più la squadra, ha tanti impegni lavorativi e la contestazione non gli fa piacere; dobbiamo essere bravi con risultati e atteggiamento della squadra, perché il Presidente vuole vedere gente che lotta, come penso desiderino tutti. Vogliamo fargli tornare l’entusiasmo e la voglia di venire al campo in maniera serena e soprattutto col sorriso“.
“Il nostro quotidiano è molto importante, facciamo il nostro lavoro con passione e amore, valori che vogliamo trasmettere a squadra e ambiente. Siamo qui per fare calcio, portando idee e ottenere qualcosa di diverso, a giudicare sarà il campo: noi siamo figli dei risultati, che dobbiamo portare nel miglior modo possibile, con una squadra che dà il massimo. Vogliamo far migliorare i calciatori e renderli squadra“.
“I nuovi sono tutti arruolabili per sabato, tranne Gala che ha ancora un turno di squalifica da scontare. Oggi si sono allenati sia Kiyine che Touho: il primo ha fatto sia un lavoro a secco che con la squadra, per entrare in un discorso tattico in vista di sabato. Valuteremo domani e dopodomani quanti minuti avranno nelle gambe, sono disponibili“.
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Foggia, Leone: “Progetto credibile? Dobbiamo risolvere problemi con il lavoro”
“Ricavi dalle cessioni? Su Murano sì, con Millico c’è stato un ricavo non di plusvalenza ma di rinuncia degli stipendi. Le operazioni sono state vantaggiose per la società“.
“La cifra del diritto di riscatto di Touho è di 300.000 Euro. L’obbligo di riscatto per Murano da parte del Crotone riguarda condizioni su degli eventi facilmente raggiungibili, eventi positivi come gol, assist, rigori e altro“.
“Salines? C’è stata la volontà del calciatore di rimanere. Lui è legato a questa piazza e alle sue ambizioni: gli piacerebbe vincere qui, se non sarà possibile penso che sia un calciatore che, mantenendo questo rendimento, potrà fare la categoria superiore“.
“Il 4-3-3 è un modulo che ci ha portato ottimi risultati, non penso lo abbandoneremo. Questa squadra ha delle caratteristiche che fanno variare sia nel 4-2-3-1 che con una difesa a tre, ci sono interpreti con capacità di poter fare diversi sistemi di gioco, ma sicuramente il 4-3-3 è la base della squadra. Lotta salvezza? Dobbiamo fare quello che abbiamo fatto da quando siamo arrivati: eravamo penultimi con 10 punti, bisogna mantenere equilibrio e voglia di andare in campo per cercare di vincere le partite, come sempre fatto. Abbiamo avuto grandi soddisfazioni da questa squadra, anche nelle sconfitte la squadra ha sempre giocato, penso alle sfide con Altamura e Monopoli, ma anche con Giugliano abbiamo giocato e creato tanto. A Giugliano abbiamo preso un gol con Salines al limite dell’area: al di là degli errori, sono stati fatti in buona fede, i ragazzi hanno generosità. Nella sconfitta di Giugliano ho visto cose positive, come Emmausso che fa rincorse di novanta metri: ci sono tanti segnali positivi di un gruppo che vuole andare in campo per vincere. Mi piace guardare ai dettagli, penso alle prestazioni di questi ragazzi e vedo una grande crescita da parte loro“.
“Se mi vedo ancora qui a giugno? Questo non lo so, bisognerebbe chiederlo al Presidente. Io vengo al campo tutti i giorni, con tanto entusiasmo e tanta voglia: mi piace stare coi ragazzi e stare a Foggia. Abbiamo messo tanto entusiasmo in quest’avventura, prenderei altre mille volte la decisione di venire qui. Abbiamo trascorso tre mesi intensi fino a oggi, vogliamo vivere appieno quest’esperienza: quello che succederà non lo so, ma so quello che si dovrà fare. Se saremo tutti d’accordo, andremo avanti, altrimenti succederà quello che è sempre successo“.
“Progetto ancora credibile? Dobbiamo lavorare su tante cose e far sì che si realizzino. Dobbiamo essere bravi a risolvere i tanti problemi (si è parlato di mancanza centro sportivo, Store, ndr.) cercando di portare questo tipo di confronto alla proprietà, alla città, alla tifoseria e a tutto l’ambiente. Sono argomenti interessanti da affrontare per il futuro: il calcio è un’idea, bisogna portare idea e svilupparle giorno per giorno, con tutte le persone che hanno competenza nei vari settori. Possiamo parlare di merchandising, centro sportivo, scouting, di un’organizzazione che fa parte di un club che può ambire ad alti livelli. Questi sono gli argomenti da affrontare e più interessanti, che alla fine fanno crescere tutti“.
“Ai problemi vanno date soluzioni. Il confronto con la proprietà deve portare delle idee giuste e vedere se ci sono volontà, entusiasmo, voglia e fonti d’aiuto per poterle realizzare; le cose da soli non si fanno, c’è bisogno che tutto l’ambiente creda in determinate cose. Serve progettualità, bisogna avere costanza, amore e passione lavorando tutti i giorni, trovando interpreti giusti in ogni settore. Per far sì che questo club possa tornare ai suoi livelli, serve visione: giocare nel Foggia deve essere un privilegio, avendo un’identità precisa, uno stemma preciso, un ambiente preciso… Tutti questi fattori fanno la differenza. Ci sono tanti aspetti positivi da guardare“.
“Le mie idee possono sposarsi anche l’anno prossimo con quelle di Canonico. Dipenderà da lui e da quello che vorrà fare. Quando si parla o programma, devo sapere se un Presidente vuole rimanere per dieci anni; se l’umore cambia per una sconfitta o una vittoria, si fa fatica. Nel calcio siamo tutti un po’ umorali, però non deve essere una vittoria o una sconfitta a far cambiare progettualità di un’azienda o di un club, altrimenti non si può mai costruire. Il Presidente è giovane, ama il calcio, gli piace, sa farlo e conosce il concetto di squadra; deve riprendere un po’ d’entusiasmo e ricostruire l’ambiente intorno a lui, ma penso che le nostre idee possano combaciare“.
“Nella mia carriera ho sempre condiviso ogni mia strategia. Ogni presidente è diverso dall’altro, ognuno coi propri pregi e i propri difetti; Bandecchi e Canonico hanno tante cose in comune, ma anche Bandecchi aveva il suo modo di pensare e di costruire la squadra, poi quando le idee sono uguali si va avanti in maniera più autonoma. Sono stato cinque anni con lui e abbiamo anche vinto, le cose andavano in automatico. Con Canonico ci conosciamo da tre mesi, adesso ci stiamo studiando: lui ha le sue idee, io le mie. Man mano vediamo se riusciamo a metterle assieme“.
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