Foggia, Gallo: “È la vittoria dei miei giocatori. Per me sono…”

Gallo

Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Juve Stabia (Serie C - girone C 22/23) - crediti: foto di Luigia Spinelli (RIPRODUZIONE RISERVATA)

Al termine di Foggia-Juve Stabia, l’allenatore dei rossoneri Fabio Gallo ha analizzato la vittoria in sala stampa. Le sue dichiarazioni:

“Questa è una vittoria dei miei giocatori, è merito loro perché hanno dato una dimostrazione di grande carattere e attaccamento al proprio dovere: è giusto che dopo tante cose lette, sentite che ci hanno un po’ infastidito hanno dimostrato di essere calciatori con le pa**e. È una vittoria tutta loro che devono godersi fino in fondo. I ragazzi hanno fatto ciò che dovevano: il primo tempo non è stato bello – avevamo probabilmente ancora addosso un po’ di delusione per quello che è successo mercoledì -, però poi con l’inizio del secondo tempo siamo riusciti a fare ciò che ho chiesto loro nell’intervallo perché secondo me c’erano le possibilità per vincere questa partita, bastava accelerare un po’, eravamo un po’ troppo compassati (anche senza rischiare granché, avevano un po’ loro il dominio rispetto a noi pur a ritmi molto bassi da parte di tutte e due le squadre). Nel secondo tempo la squadra ha accelerato e meritato questa vittoria rotonda, secondo me”.

“Ad Alessandria abbiamo dato tutto quello che potevamo dare: abbiamo incontrato una squadra composta da ottimi giocatori e ce la siamo giocata fino alla fine, abbiamo sofferto e purtroppo poi la lotteria dei rigori è una lotteria che lascia dei cadaveri. Fino in fondo abbiamo giocato la partita cercando di mettere in difficoltà la Juventus ma non ci siamo riusciti, però un risultato – anche se importante, perché era per il passaggio del turno per la finale – non può in un attimo cancellare quello che ha fatto questa squadra, quindi questo è quello che mi dà più fastidio, un po’ di equilibrio non guasterebbe. Foggia è abituata ad essere un attimino borderline, ho imparato a conoscerla, poi dopo arrivi allo stadio e trovi un pubblico che canta dal primo secondo fino all’ultimo, consapevole del sacrificio e dello sforzo che hanno fatto i ragazzi, consapevoli che hanno dato tutto”.

“La formazione di oggi è nata sicuramente dopo la partita di Alessandria, perché ho dovuto fare i conti con assenze, infortuni e stanchezze. Io alleno questa squadra tutti i santi giorni, non sono così rimbambito da mettere una formazione che non ha logica, poi si può sbagliare la partita ma la formazione di oggi è nei ruoli giusti, nelle caratteristiche giuste con interpreti diversi. Una squadra è allenata allo stesso modo: chi non viene chiamato in causa all’inizio deve sapere quello che vuole l’allenatore e quello che la squadra deve fare. Kontek ha sofferto, è stato fuori tanto, ha fatto la prima partita a Francavilla non bene perché secondo me non era nell’idea di calcio che piace a noi, quindi ha dovuto lavorare: adesso è arrivata l’occasione e ha fatto un’ottima partita. Rutjens l’abbiamo già visto, sappiamo le sue caratteristiche e su quello non mi sbagliavo, Leo la stessa cosa. Costa, Garattoni, Leo, Ogunseye, questi ragazzi che hanno fatto in sette giorni tre partite quasi intere (a parte Costa e Ogunseye) direi che sono stati clamorosamente bravi.

“Per quanto riguarda la classifica, ne mancano dieci (partite ndr.): quando arriveremo ad aprile, tireremo una riga e vedremo dove saremo riusciti ad arrivare per poter programmare quello che eventualmente dovremo fare. È giusto preparare la prossima partita nel miglior modo possibile: abbiamo una settimana corta ‘ancora di più’ perché ho dato un giorno libero, penso che sia più allenante un giorno libero che un allenamento dove devono ancora recuperare. Sono cinquanta giorni che non vedo le mie figlie e la stessa cosa i ragazzi: sacrifici ne facciamo ed è il nostro lavoro, però penso sia più importante far recuperare mentalmente soprattutto e fisicamente questi ragazzi, perché hanno spinto e continuano a spingere. Oggi hanno dimostrato di avere grande cuore e a cuore il Foggia.

“I miei ragazzi sanno di dover fare ogni partita al massimo per ottenere il massimo dei risultati, sono ben consci e mediamente intelligenti come tutti noi per capire che ogni partita può essere un consolidare un punticino che alla fine potrebbe essere determinante. Però mancano dieci partite, tante e ci sono tanti ostacoli da affrontare e superare ed i risultati che ho appena visto dimostrano quanto sia complicato questo campionato, quanto sia difficile il girone Sud e arrivare nella posizione migliore, perché ogni domenica c’è qualche cosa che ti può fare inciampare. I ragazzi sono consapevoli che dobbiamo guardare in avanti e non pensare dietro, perché in questo momento quarti siamo noi e quindi abbiamo un obiettivo del terzo posto, ma che è distante cinque punti: noi dobbiamo fare il nostro dovere e il Pescara no. Se facciamo il nostro dovere, con un vantaggio riusciremo a tenere dietro gli altri, però è lunga, mancano dieci partite, affrontiamone una alla volta”.

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Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Juve Stabia (Serie C – girone C 22/23) – crediti: foto di Luigia Spinelli (RIPRODUZIONE RISERVATA)

Foggia, Gallo: “Percentuale mia riconferma? Non so, bisogna sedersi e parlare”

“A che percentuale è il borsino della mia riconferma per la prossima stagione, secondo me? Non lo so, perché bisogna sedersi e parlare. Non è prettamente una questione economica come sempre detto: è chiaro che l’aspetto economico abbia la sua valenza, perché ogni lavoro va gratificato in tutti i modi. In questo momento non so dare una percentuale: dobbiamo sederci e parlare di tante cose. Della serietà del progetto? Anche. Economica chiaramente perché è il mio lavoro, quindi penso che uno debba tutelare il proprio lavoro sia sotto l’aspetto economico ma soprattutto sotto l’aspetto di programmazione: a Foggia non puoi vivacchiare, altrimenti sei all’inizio della fine – come dappertutto, a Foggia magari… Lo sapete meglio di me. Quando arriverà il momento giusto, parleremo seriamente”.

“Per me sono tutti titolari, dopo devo fare delle scelte e sono pagato per farle, perché sono l’allenatore. Queste scelte a volte fanno male, quando non sei scelto fa male. Questa è una vittoria di tutto il Gruppo Squadra, è una vittoria di tutto il gruppo, anche di chi non è ancora chiamato in causa, quindi Antonio Vacca, Giacomo Beretta che sono quotidianamente con la squadra: Antonio Vacca è in cima ai miei pensieri, Giacomo Beretta è in cima ai miei pensieri, adesso c’è Davide Di Pasquale fuori ed è in cima ai miei pensieri. È una vittoria del Gruppo Squadra, perché per me sono veramente tutti titolari, poi questo è un mestiere che ti obbliga a dover fare delle scelte, che possono essere condivise o meno. Alla fine li alleno tutti i giorni, io sono l’allenatore e quindi prendermi queste responsabilità”.

Di Pasquale ha un problema da un po’ di tempo ad un tendine, che gli ha causato un altro problema al polpaccio perché ha corso male, ma è un problema che si porta dietro da 3-4 settimane. L’accumulo di fatica in queste partite una dietro l’altra ha peggiorato in maniera sensibile la sua condizione, il suo stato di salute, quindi non era obiettivamente possibile neanche averlo tra i convocati.

“Tra Antonio (Vacca ndr.) e Giacomo (Beretta ndr.), è più facile che Antonio possa essere tra i convocati (per la Fidelis Andria ndr.) ma mi riservo perché con la squadra ha fatto veramente poco, ha risposto discretamente e adesso c’è una settimana in cui spero – magari non tutta la settimana – di poterlo avere con la squadra da mercoledì in poi. Questo non può dire che Antonio potrà giocare 90 minuti, mi auguro di poterlo portare in panchina, ma se verrà in panchina verrà perché potrà fare 10-15 minuti, ma se non li può fare la sua presenza è importante all’interno dello spogliatoio, nel quotidiano. Per Giacomo ritengo sia ancora prematuro prossima settimana, mi auguro fra 15 giorni ma sinceramente non lo so”.

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Immagine in evidenza: uno scatto di Foggia-Juve Stabia (Serie C – girone C 22/23) – crediti: foto di Luigia Spinelli (RIPRODUZIONE RISERVATA)