Foggia in lutto, addio al calciatore simbolo: fu protagonista della scalata in Serie A | Tifosi in lacrime
Tifosi del Foggia (LaPresse foto) - www.lagoleada.it
Grave perdita per l’ambiente foggiano. Addio ad uno dei suoi figli più amati: se ne va un pezzo di “foggianità”
La storia del calcio è stata segnata in lungo e in largo da calciatori divenuti iconici, per le più disparate ragioni. Che si trattasse di attitudine, di comportamento, di attaccamento ad una determinata maglia o alle caratteristiche messe in mostra, ergersi ad icona non è mai un caso.
Certi esponenti di determinate epoche calcistiche possiedono delle caratteristiche che li portano a rappresentarle in tutto e per tutto, diventando, anche inconsapevolmente, dei simboli riconoscibili per identificare un preciso periodo.
Spesso ad elevarne lo status sono proprio i tifosi, che puntano gli occhi su un giocatore in particolare, non soltanto per le potenzialità che potrebbe esprimere sul rettangolo verde, ma anche per l’attitudine che dimostra nel difendere la propria squadra, i propri compagni e i rispettivi sostenitori.
Le Nazionali alla stregua dei club possono vantare decine di valorosi rappresentanti di quei colori, capaci di incarnare lo spirito meglio di altri colleghi, meritandosi la gloria eterna attraverso ogni mezzo possibile.
Un lutto sofferto per l’intero ambiente
Il Foggia dice addio ad uno dei suoi uomini più rappresentativi, nativo del Capoluogo di Provincia più a nord della Puglia, che ha vestito i colori rossoneri tra Serie C, Serie B e Serie A, restando in massima serie per tre stagioni a dirigere il centrocampo dei Satanelli dopo aver compiuto una sensazionale scalata. Stiamo parlando dell’ex mediano Vincenzo Faleo, nato il 28 Gennaio 1936 e scomparso, purtroppo, a 89 anni lo scorso 22 Ottobre. Dopo aver cominciato a muovere i primissimi passi nell’Andria, il grande salto era avvenuto approdando in Serie C, con gli abruzzesi del Chieti. Fu proprio l’esperienza teatina che gli aprì le porte della squadra della sua città, nel 1960.
Sotto la guida di Oronzo Pugliese il Foggia dei primi anni ’60 fu protagonista di un percorso sensazionale che condusse gli apuli al vertice del calcio italiano. Il personalissimo esordio di Faleo in A è datato 27 Settembre 1964, quando allo Stadio Pino Zaccheria la formazione di casa superò di misura il Mantova. Da lì in poi ben otto stagioni consecutive vestendo i colori rossoneri, che lo porteranno a figurare nell’immediato come uno dei pilastri irrinunciabili dell’11 titolari e che lo consegneranno, in eterno, alla storia del calcio foggiano.

Un perfetto esempio del calcio che fu
L’esperienza in campo con la maglia dei Satanelli sarebbe terminata nel 1968, dopo aver collezionato 156 gettoni conditi da 4 reti in tutti i campionati disputati. Ultima parentesi in quel della vicina Cerignola, per poi appendere gli scarpini al chiodo nel 1969, a soli 33 anni. I compagni di squadra che hanno avuto la fortuna di condividere con lui lo spogliatoio – e molti di loro hanno compiuto, esattamente come Faleo, la scalata fino ai vertici del professionismo a Foggia – lo ricordano come un uomo corretto, dedito e rispettoso della professione che svolgeva.
Fuori dal campo, recuperando questa sua autenticità anche all’interno del rettangolo verde, appariva come una persona riservata, che non gradiva le luci della ribalta e cercava sempre di restare estraneo al clamore mediatico che proprio all’epoca cominciava a riguardare alcuni dei suoi colleghi. Un perfetto esempio dei valori che all’epoca contraddistinguevano questo sport. Lo scrive Immediato.net.
