Futuro Foggia, E. Canonico: “Avanti fino a giugno, poi…”

Immagine in evidenza: il vicepresidente del Foggia, Emanuele Canonico - crediti foto: pagina ufficiale Facebook Calcio Foggia 1920
Il vicepresidente del Foggia Emanuele Canonico è stato ospite alla trasmissione Il Pallone in Poltrona, condotta dal collega Carmine Troisi ed in onda su Telefoggia. Tanti i temi toccati, tra cui anche la “questione societaria” e le offerte arrivate nel corso del tempo.
Sull’avvicinamento di imprenditori locali di quest’estate, prima come idea affiancamento sponsor e poi con quella di rilevare, con una proposta che venne giudicata offensiva: “Oggi si parla tanto, ma nessuno fa fatti. Posto che non è un debito verso terzi ma fiscale, si millanta tanto ma se poi, arrivati all’atto conclusivo, uno non è in grado nemmeno di sostituire 500.000 euro di fideiussione che si presentano per garantire il campionato alla squadra, come faccio a lasciare una società di calcio anche non chiedendo nulla, regalandola?“.
“Abbiamo sempre dato un quadro economico reale – aggiunge inoltre Canonico – della società, non abbiamo né nascosto, né chiesto nulla. L’unica richiesta fatta è sostituire le polizze personali a garanzia del campionato“.
Sull’offerta del gruppo di De Cosmo: “De Cosmo rappresentava un gruppo di imprenditori. Non posso dire nulla su di lui perché non ci ho mai avuto niente a che fare. Credo che qualcuno del gruppo dei suoi imprenditori sia venuto meno e quindi, non potendo avere più quella disponibilità che aveva in mente per poter finire un campionato ed iniziarne un altro, ha preferito bene ritirarsi l’ultimo giorno. Non so cosa succederà da adesso a domani: il Foggia è sempre stato cedibile a soggetti che riescono a garantire. Se non si possono garantire 500.000 euro di fideiussione, come fai a sostenere i costi di una squadra di calcio, sapendo che da Foggia non puoi mai metterti in tasca un centesimo? […]”.
“Nessuna società di mio padre è fallita negli anni. Se ci sono i presupposti e abbiamo una mano in più, se posso fare a 10 e io riesco a fare 7, mi serve un aiuto per fare il 3 mancante: se ci saranno i presupposti di avere una concreta mano dall’imprenditoria locale, non parlo degli sponsor che ringrazio, ma parlo di altra gente che non si affaccia perché ha l’idea che mio padre sia un criminale. Mio padre ha sempre portato i conti in regola in ogni società: ogni centesimo entrato nel Foggia è stato investito nel Foggia. Non so cosa accadrà a giugno, perché poi – dice Canonico – spetterà a lui decidere, ma allo stesso tempo dico e penso: perché dovremmo lasciare se si creassero i presupposti per far bene? Molti imprenditori fanno interviste di qua e di là, perché non mettono i soldi? Si parla tanto, poi i fatti sono questi: Canonico ha fatto quello che ha fatto, le chiacchiere se le porta via il vento“.
Da definire, quindi, cosa accadrà a giugno: “[…] Quello che succederà a giugno lo lascerò decidere a mio padre che, se stanco, ha tutto il diritto di dire al Sindaco o all’Assessore di iniziare a trovare un gruppo di imprenditori che metta i soldi anziché parlare. Diversamente, facciamo un passo indietro tutti quanti e creiamo insieme le condizioni per un futuro a Foggia, perché avete un presidente che sa far calcio […]. Poniamo delle basi serie per lavorare insieme, non abbiamo mai lavorato un anno serenamente: ricorsi, controricorsi, Tribunali…“.
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Foggia, Emanuele Canonico: “Avanti senza alternative? Spetta a mio padre decidere”
“Andiamo avanti senza alternative? Spetta sempre a mio padre decidere, non credo che lui possa mai far fallire il Foggia. Perlomeno le critiche alla persona devono finire: non è che continuo a buttare soldi, non voglio essere ringraziato ma nemmeno preso a parole h24 […]. Se siamo rimasti è perché crediamo nella Città di Foggia e nella tifoseria splendida di Foggia. Negli altri stadi – prosegue il vicepresidente – vengono date multe minuscole (al Foggia non vanno mai sotto a 2.000–3.000 euro) oppure vengono chiusi i settori, non gli stadi: si fa danno anche alle persone che vogliono portare allo stadio i bambini. Bisogna ricostruire l’immagine della Foggia calcistica e si possono mettere secondo me le basi per farlo insieme, ma se non ci saranno i presupposti non vedo chi sia quel pazzo che per il quarto anno consecutivo debba essere martoriato h24 di brutte parole, minacce e quant’altro […]”.
Ancora sulla trattativa col gruppo De Cosmo: “La trattativa col gruppo di De Cosmo è stata realmente più vicina ad essere definita? Non lo so, perché ormai non mi fido più di nessuno. Di gente che ci ha riempito di chiacchiere ne ho vista tanta, di gente che ha fatto i fatti zero. Qualsiasi soggetto che venga oggi dirò se è serio o meno quando metterà la firma sull’atto e diventerà lui presidente del Foggia, fino ad allora per me sono tutti chiacchieroni. Non sto dicendo che De Cosmo sia un chiacchierone, perché secondo noi è venuto meno qualcuno. Fino a quando le persone non vengono con una fideiussione o assegni circolari a garanzia dei soldi messi da mio padre come polizza fideiussoria per il campionato, per me… Zero euro per rilevare il Foggia e sostituire le fideiussioni? Sì, questo è sempre stato il messaggio. E accollarsi la debitoria, presa anche da noi quando abbiamo rilevato il Foggia […]”.
Sul lungo silenzio dei Canonico e la loro “perdita delle tracce” per qualche tempo. Avevano messo in conto l’idea di cedere il club? Ragionavano già da ex? Si sentivano fuori dal Foggia per poi capire che non sarebbe andata così? “Per la prima volta, dopo due anni e mezzo, non ero contento ma sapevo fosse la cosa più giusta, per una questione di serenità familiare, personale (sull’andare via ndr.). È una situazione molto strana da vivere: vorremmo fare tanto, ma abbiamo bisogno di una mano. Siamo arrivati a fare una finale da soli: se la Città di Foggia capisse realmente che non abbiamo un interesse speculativo e ci desse una mano per migliorare quello che facciamo anche facendoci sbagliare meno… Perché abbiamo fatto errori madornali dettati dalle rotture di scatole, dal nervosismo, dai problemi che hai… Finora abbiamo pagato tutti, anticipatamente gli stipendi. Ci sta che l’azienda a volte possa pagare leggermente in ritardo, per via dei bilanci che si fanno. […] I fatti dicono che su tre anni non abbiamo avuto un punto di penalizzazione per stipendi non pagati“.
Sulla questione della debitoria: “Debitoria da 7 milioni? Assolutamente no, è rimasta sempre la stessa. È aumentata leggermente ma di fesserie, legata ad un discorso di IVA più che altro. È un debito fiscale, nessuno avanza soldi, abbiamo pagato sempre tutti […]. Stiamo parlando di una debitoria nettamente inferiore ai quattro che poi sono stati detti l’altro giorno. Partiamo da sette e poi magicamente sono diventati quattro, stiamo parlando della metà“.
“Se il presidente del Foggia fosse stato trattato meglio avrebbe potuto dare di più? Assolutamente sì. In termini anche economici? Sotto tutti i punti di vista” – conclude in merito.
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