Calcio Foggia

Foggia, De Lucia: “Mai pensato di andare via. Col Potenza…”

Nella mattinata di oggi, presso la Sala Stampa A. Fesce, il portiere del Foggia Victor De Lucia è stato a disposizione dei media in conferenza stampa: tutte le sue dichiarazioni.

Questioni Taranto e Turris? Vicende che non ci appartengono, non siamo noi a dettare a chi devono levare punti o meno, ci sono persone che lo faranno. Dobbiamo pensare al nostro percorso, che è la cosa più importante; bisogna avere equilibrio, che ci porterà a capire chi siamo veramente, fino alla fine“.

Voto alla mia stagione? Non posso darlo, perché le somme si tireranno alla fine. Nella vita ci sono momenti positivi e meno positivi, sono contento di essere tornato a difendere i pali del Foggia e questo credo sia dato anche dai momenti in cui uno non riesce a dare ciò che vuole. Durante gli allenamenti e le settimane uno deve sempre essere un professionista, aiutare la squadra e far sì che sfrutti le possibilità date, mostrando il proprio valore. Ringrazio lo staff, perché nei mesi in cui ho perso la titolarità mi ha sempre tenuto in considerazione e fatto tenere alta l’asticella in allenamento. Ringrazio i membri dello staff perché non è sempre facile gestire un gruppo nuovo, di persone che magari conoscevano poco… Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di averli incontrati“.

Ho la fortuna di avere una famiglia fantastica, che metto sempre al primo posto; tornando a casa, anche nei momenti negativi, ho cercato di svuotare la testa per dedicarmi a mia moglie e mia figlia. Ho quasi 30 anni, credo di aver maturato l’esperienza che porta a essere sempre lucidi; in questi mesi ho lavorato, com’è giusto che sia, perché i professionisti devono fare questo. Il lavoro paga sempre. Botticella è uno dei preparatori dei portieri più importanti che abbia avuto in carriera, perché a livello mentale e di allenamento è sempre sul pezzo, non si fa prendere dai momenti, ci aiuta molto a livello mentale… Avere persone così al proprio fianco può solo aiutare a far bene. Obiettivi personali? Bisogna avere equilibrio, vincere o perdere una partita non significa playoff o playout: la classifica dice che ora abbiamo 35 punti, a 3 lunghezze dai playoff e 6 dai playout. Veniamo da due partite importanti, con Avellino e Taranto, che ci hanno portato 6 punti, quella col Potenza potrebbe chiudere il cerchio e dare la spinta in più per andare avanti. Non parliamo di playoff o playout, vedremo mano mano quello che verrà. Ci sono 33 punti ancora in bilico, l’obiettivo è fare la maggior parte dei punti a disposizione“.

Tutti vorrebbero dare del proprio meglio, alcune volte riesce e altre meno. Una persona non deve mai perdere la convinzione in sé stesso o abbattersi per qualcosa di futile. Le aspettative all’inizio erano alte, volevo dare tutto il possibile e non ci sono riuscito, ma ciò non cambia i miei obiettivi, personali e di squadra“.

Mancano 11 partite, ognuno di noi deve dare il massimo. Il mister ci chiede ogni giorno di allenarci sempre al top; i finali di stagione sono forse le fasi più importanti dei campionati, si vedono più da vicino gli obiettivi e bisogna rendere di più, per questo. Mancano poche partite, poi tireremo le somme; a livello personale darò il massimo, prenderemo ciò che viene“.

Se ho pensato di andare via a gennaio? Sono sempre stato contrario a trasferimenti a gennaio, è un mercato particolare. Ambientarsi in una nuova società, poi, è importante. Quest’anno siamo partiti con 13-14 persone nuove: creare qualcosa è difficile, ma col tempo ci siamo riusciti. Il mio pensiero non è stato mai quello di andare via, ho sempre detto che sarei rimasto a gennaio, anche se non stavo giocando; il mister mi ha chiesto espressamente di dover restare, sia per il gruppo che per i valori personali. Gran parte di questa mia scelta è dovuta anche a lui. Il girone di ritorno è un campionato a parte che è partito bene, è giusto finirlo in questo modo“.

Con Perina c’è un ottimo rapporto, quando giocava lui facevo il tifo per lui e credo sia la stessa cosa il viceversa. L’alternanza credo ci possa stare nel calcio moderno, l’importante è che poi il portiere chiamato in causa si faccia trovare pronto“.

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Immagine in evidenza: Victor De Lucia – crediti foto: canale ufficiale YouTube Calcio Foggia 1920 (frame da video)

Foggia, De Lucia: “Potenza, gara particolare. Importante avere un gruppo forte”

Col Potenza sarà una gara particolare, abbiamo vissuto momenti poco belli, sicuramente. Porteremo sempre con noi i ragazzi (i quattro giovani tifosi del Foggia scomparsi al ritorno di Potenza-Foggia del 13 ottobre 2024, ndr.) perché è giusto che sia così. Sentiamo di dare quel qualcosa in più a questa partita, a oggi ne mancano 11 e sono tutte uguali“.

I cambi in panchina? Non abbiamo fatto noi le scelte, faccio fatica a parlare del passato. Siamo stati fortunati a beccare questo staff, in giro ci sono tanti allenatori e direttori, ma noi abbiamo avuto fortuna… La prima volta che tutti i membri si sono presentati nello spogliatoio, ci hanno visto con facce tristi e il mister ha esordito dicendo che da quel giorno in poi non avrebbe più voluto vederle. La loro forza è stata assorbita dal gruppo“.

Millico e Murano sono giocatori importanti per questa categoria. La società ha dovuto fare delle scelte, credo che in questo campionato la forza del gruppo la faccia da padrone e in passato l’hanno dimostrato altre squadre, che magari non avevano nomi altisonanti per la Serie C ma che alla fine hanno vinto il campionato. Questa ideologia è importante da portare avanti, perché con un gruppo importante i risultati arrivano“.

Col Potenza sarà una gara tosta, perché è una squadra importante. In questo campionato credo che ogni squadra abbia avuto alti e bassi, poi chi ha fatto meno errori è ancora tra le prime posizioni. Ogni settimana può cambiare tutto, chi sbaglierà meno l’avra vinta; la nostra partita sarà difficile, veniamo da due risultati positivi con clean sheet, dobbiamo portare dietro la forza di essere una squadra che combatte e deve subire poco. Lo Zaccheria ci darà sicuramente una mano“.

Situazioni Taranto, Turris e Messina? Non mi è mai successo di viverne di simili, dispiace per i calciatori coinvolti. Siamo nel 2025 e rappresentiamo la terza serie più importante dell’Italia calcistica, faccio fatica a pensare che una società o dei tifosi debbano fare una colletta per pagare i contributi di una squadra. Mi dispiace pensare che in Italia dobbiamo ancora affrontare queste cose, mentre fuori dai confini nazionali squadre di quarta serie hanno stadi da 20.000 posti… Così capiamo di essere ancora indietro coi tempi, ma ci sono persone molto più esperte di me che dovranno affrontare coi giusti doveri. Mi dispiace quello che stanno vivendo alcuni giocatori, non auguro a nessuno situazioni del genere. La classifica? Siamo a 35 punti e ne abbiamo 33 a disposizione, sarei un folle a dire che faremo l’en plein ma su 33 punti cercheremo di fare il nostro massimo per portarne il più possibile a casa“.

Il collettivo è la cosa più importante, da soli non si va da nessuna parte. In questo finale di stagione è giusto che la tifoseria, dopo tutto quello che è successo, ci venga dietro e dia la giusta carica, perché poi i risultati sono figli di tante cose. Con il nostro impegno e lavoro e la loro spinta possiamo fare qualcosa di importante“.

Noi portieri siamo nati per parare. L’evoluzione del ruolo nel calcio è giusto che ci sia, com’è giusto in ogni ambito, ma non deve diventare l’estremizzazione di qualcosa. La fase di possesso di una squadra, a oggi, viene fatta maggiormente col portiere: in qualche caso ce n’è bisogno, in altri credo sia forzare delle giocate che non portano vantaggi. Poi cambia dalla filosofia di gioco di ogni mister, se qualcosa viene fatto bene si hanno vantaggi, viceversa se a casaccio“.

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Benito Girardi

Laureato Triennale in Ingegneria Gestionale | Studente Magistrale (percorso "Health Management") presso Università della Calabria | Redattore presso lagoleada.it

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