giovedì, 16 Gennaio, 2025

Crotone, Longo: “Foggia in forma. Abbiamo lavorato…”

Crotone, mister Longo prima del Foggia: "Incontreremo una delle squadre più in forma del campionato"

Nella mattinata odierna, il tecnico del Crotone Emilio Longo ha presentato la sfida di Serie C – girone C con il Foggia, in programma alle 15:00 di domani, sabato 30 novembre: tutte le sue dichiarazioni.

Incontreremo una squadra che in questo momento è una delle più in forma del campionato e che sta facendo benissimo. Parliamo di una squadra che ha ritrovato anche flussi di gioco, si è sistemata bene in campo con un 4-3-3 e i tre avanti che hanno grossa capacità offensiva: tra Murano, Orlando e Millico sicuramente troveremo un tridente importante per la categoria. Dobbiamo affrontare la partita al meglio delle nostre possibilità, provando a far emergere i difetti che la squadra avversaria ha e cercando di proteggere i nostri. Darò continuità a quello che abbiamo visto in campo: ci potrà essere qualche alternanza nella logica di chi è più in forma, però questa continuità che darò deve essere percepita anche da coloro che andranno in campo con un senso di responsabilità molto elevato, perché la continuità delle mie scelte deve essere proporzionale alla continuità prestativa dai ragazzi. C’è stato qualcuno sicuramente che non mi ha soddisfatto nella partita scorsa, l’ho detto pubblicamente e anche durante la settimana. Io sono sempre una persona, prima che un allenatore, che dà seconde possibilità a tutti: mi aspetto che qualora dovessi mettere in campo anche chi non mi ha soddisfatto domenica, sabato invece lo faccia in modo determinante facendomi capire che è stato un incidente di percorso. Il fatto di voler dare il meglio deve essere una costante all’interno di questa squadra, anche perché dobbiamo fare un plauso a coloro che non stanno giocando costantemente e non stanno scendendo in campo dal primo minuto: ci fanno lavorare benissimo, perché che le buone prestazioni dell’undici titolare sono frutto comunque di una squadra che nella sua interezza, durante la settimana, lavora bene, si impegna bene e in cui la competizione interna è sempre elevatissima. Anche se non vediamo tanti calciatori in campo dal primo minuto, a loro dobbiamo probabilmente parte integrante di quanto stiamo facendo, perché ci fanno allenare in modo superlativo avendo voglia di entrare ovviamente in mezzo al campo; questo, ovviamente, ha una doppia faccia della medaglia, vale a dire che chi gioca deve testimoniare sempre in modo massimale quanta voglia ha di rimanere nell’undici titolare“.

Io lavoro con quello che ho a disposizione, l’ho sempre detto: credo che chi sta lavorando con noi sta progredendo di partita in partita. Abbiamo curato e migliorato tanti aspetti e dobbiamo continuare a crescere e migliorarci: penso che alcuni ruoli in modo particolare stiano sentendo troppo la responsabilità, io proprio in questa settimana ho parlato con qualcuno di loro, con qualche difensore e i portieri, dicendo a loro che devono continuare a provare a fare il meglio e se devono sbagliare lo devono fare al meglio possibile… Li voglio più decisi, più protagonisti, senza pesi e senza la responsabilità di quello che sta succedendo, perché secondo me ci stiamo costruendo anche un falso alibi. Io sto guardando tutta la categoria, tutte le sessanta unità delle squadre e non c’è una domenica dove lo stesso portiere, i numeri uno, non commetta degli errori, quindi è un po’ pressante quello che noi facciamo rispetto al nostro massimo difensore: dobbiamo cercare di rendere i portieri molto più leggeri dal punto di vista mentale, perché si trovano all’interno di una squadra, sono un undicesimo della squadra e noi dobbiamo provare come squadra a far tirare le squadre avversarie quanto meno possibile in porta. Ai portieri io chiedo soltanto di dare il meglio di loro stessi, come stanno provando a fare, con maggiore leggerezza e qualora lo facessero con maggiore frequenza probabilmente avremmo anche dei numero uno molto importanti all’interno della squadra“.

Noi dovremo continuare a crescere nell’identità di gioco. Probabilmente questa squadra non vincerà partite semplici, ma ne vincerà tante qualora continuasse a spingere sull’acceleratore in fase di possesso palla e finalizzazione. Questo tipo di partita ha bisogno di equilibri particolari, che abbiamo evidenziato nell’ultimo periodo: sappiamo che abbiamo degli spazi che ci concederà il Foggia, ma dobbiamo anche essere bravi a chiudere alcuni spazi, soprattutto nelle ripartenze della squadra avversaria che, qualora noi ne lasciassimo tanti, è probabile che attacchi quelli in avanti in modo deciso e anche con grande velocità. Ritengo soltanto che dobbiamo continuare a fare un percorso di equilibrio tattico, che la squadra sta provando a fare. Le sconfitte del girone oggi sono col minimo scarto, sono poche le squadre che riescono a vincere legittimando dall’inizio alla fine la propria forza: noi dobbiamo essere bravi, all’interno della partita, a vivere con tranquillità anche i momenti in cui le altre squadre sono dominanti rispetto a noi. Quando accetteremo questo probabilmente saremo anche più validi a portare a casa partite un po’ più facili“.

Sto valutando – e lo farò fino all’ultimo momento – se giocare con un centrocampista in più possa essere una scelta giusta. Gallo, Schirò e Barberis potrebbero giocare insieme, più che pensare che ne giochino due su quattro, perché credo che in questo periodo anche Stronati stia lavorando bene, gli faccio un plauso perché cresce ogni domenica e soprattutto mi è piaciuto lo ripeto il suo ingresso di domenica, perché sia a due che a tre mi è sembrato un calciatore veramente di una grossa solidità. A Stronati riconoscevo sicuramente una grande fase di possesso palla, ma una fase interdittiva come l’ha fatta domenica non me l’aspettavo, quindi sono in dubbio perché potremmo anche schierarci 4-3-3 e avere quindi una parità numerica in mezzo al campo. Qualora dovessi invece optare per lavorare ancora come abbiamo fatto nell’ultimo periodo, quasi sempre con un 4-2-3-1 dinamico, vedremo un attimo chi, anche nella rifinitura di oggi, si presenterà bene. Barberis non lo scopro io: ha bisogno di continuità prestativa, Gallo è un calciatore che dà equilibrio alla squadra. In questo momento, credo che il calciatore su cui dobbiamo continuare a puntare in modo insistente sia Schirò, perché probabilmente anche su di lui ci sono delle valutazioni che non sono proporzionali alle prestazioni che lui fa in mezzo al campo: probabilmente il vissuto precedente lo porta un attimino ad avere giudizi negativi, ma Schirò in questo momento secondo me è il calciatore che meglio di tutti ha avuto una fase di esaltazione, una fase di crescita e potremmo ancora di più provare a farlo crescere, quindi su di lui poggerò sicuramente le sorti del centrocampo di domani“.

C’è un po’ di pregiudizio su Schirò, che non riesco a capire se non con il peso del passato. Lui secondo me è un calciatore che ha dato tantissimo equilibrio, ha corso tantissimo in queste partite e ha sempre cercato di filtrare ed essere uomo sull’uno contro uno in mezzo al campo, determinante. Ci sono dei momenti in cui i suoi passaggi chiave risultano non essere precisissimi, ma questo avviene anche per il fatto che è uno dei calciatori che ha più possibilità di giocare, è normale che più palloni tocchi e più probabilmente ci possano essere dei passaggi errati. Qualora lui crescesse all’interno dei passaggi chiave, credo possa essere un calciatore che dimostrerà con i fatti di poter anche essere di categoria superiore, ricordiamoci che è stato preso qui a Crotone in Serie B e non in Serie C, che ha avuto due anni non vissuti benissimo dovuti a gravi infortuni e bisognerebbe dargli un plauso, legato al fatto che sta lavorando così bene e rispetto al sacrificio con cui si è voluto mettere a disposizione. Ho grande fiducia in lui e credo che lui continuerà a fare bene per il Crotone Calcio. Per quanto riguarda Oviszach, credo che sia un calciatore che in questo momento, insieme forse a Schirò, sia quello che abbia dato prestazioni forse anche al di sopra delle aspettative: deve però continuare, perché credo che la vera discriminante fra diventare un calciatore di questa categoria o fare altro è quello di non accontentarsi. Nelle ultime partite, le prestazioni degli esterni d’attacco non sono state alla pari di quelle che mi aspetto: credo che lui possa fare ancora di più e soprattutto che debba essere continuo, perché è un calciatore che ci dà equilibrio sia nella fase di possesso e anche in non possesso è un calciatore che ci ritroviamo spesso, però non si deve accontentare… Guai a chi si accontenterà perché, qualora mi dovessi rendere conto che c’è qualcuno che si accontenta delle prestazioni che sta facendo, è il momento in cui le partite se le vedrà bello seduto a fianco a me“.

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Longo Crotone
Immagine in evidenza: mister Emilio Longo – crediti foto: canale ufficiale YouTube Crotone Calcio (frame da video)

Crotone, Longo: “Due indisponibili. Che gara mi aspetto dal Foggia? Ci abbiamo lavorato…”

Indisponibili? Abbiamo ancora due febbricitanti: Rispoli, che ancora manifesta un attacco influenzale, insieme al giovane Chiarella. Loro due probabilmente non saranno convocabili per febbre; per gli altri credo che possa fare scelte sulle convocazioni, sono tutti quanti rientrati. Abbiamo sempre Di Pasquale borderline sull’aspetto fisico con questa dolenza che ha alla caviglia, però tendenzialmente ho la possibilità di avere tutti gli altri effettivi a mia disposizione“.

Che gara mi aspetto dal Foggia? Ci abbiamo lavorato durante la settimana, perché le partite non sono tante da analizzare rispetto all’avversario e quasi nessuno lavora 4-2-3-1, quindi anche sulle contrapposizioni non abbiamo facilità di poter prevedere in modo sicuro quello che fanno gli avversari. Abbiamo provato a lavorare sull’aspetto che loro possano venire da subito alti, giocano in casa loro e in questo momento hanno una classifica migliorata con un periodo di forma importante, questo potrebbe portarli a provare a osare maggiormente; abbiamo anche provato, qualora dovessero essere un po’ più bassi, a cercare di portare delle superiorità avendo un po’ più di pazienza. Più che lavorare sugli altri, abbiamo provato a continuare a crescere nella competenza del gioco in questa settimana, vale a dire a capire quando dobbiamo essere più veloci e quindi quando gli altri vengono a prenderci in modo determinato in uno contro uno, cosa fare, come farlo, quando farlo e come invece cercare di stanarli qualora dovessero essere un po’ più bassi“.

Io sono felice e soddisfatto della mia insoddisfazione, cioè penso che cercare di migliorarsi costantemente debba essere la ricerca della felicità ed è essa stessa felicità: lavorare in questo modo, con questo mood, probabilmente a me fa stare bene e quindi non mi piace pensare che questo sia il nostro massimo, anzi mi piace di osare e andare oltre e, per farlo, bisogna avere delle richieste massimali. So che la perfezione non è terrena, però noi dobbiamo cercare di arrivarci senza arrivare all’insoddisfazione cronica che sfocia in depressione, ma non è questo: io sono contentissimo di quello che la squadra fa, ma so anche che possiamo fare di più e quindi dobbiamo spingerci verso questo di più, senza rimanere fermi perché rimanere fermi significa sopperire. Io invece sono pronto a lavorare, migliorare i ragazzi e poter fare di più, quindi saremo ancora più contenti domani: dobbiamo proprio agire con questo mood, contenti di quello che si è fatto ma meno contenti per il fatto stesso che potremmo fare di più – avremmo potuto fare di più? Questo non lo so, ma sicuramente abbiamo voglia di fare ancora meglio“.

Io credo che il mood che abbiamo trovato, vale a dire quello del giocarci in modo massimale ogni singola partita, sia l’elemento caratterizzante dell’ultimo periodo, che ci ha dato anche la possibilità di migliorarci. Quando abbiamo tolto dalle nostre spalle una visione che aveva del passato e degli obiettivi da dover a tutti i costi raggiungere, la squadra è diventata molto più leggera e questa leggerezza poi la si è vista in mezzo al campo, che non è coincisa con il fatto che i ragazzi non avessero le giuste tensioni, perché in questo periodo probabilmente hanno avuto le migliori tensioni di sempre. Noi dobbiamo giocare partita dopo partita: dobbiamo provare a essere competitivi in ogni singola partita contro chiunque, con umiltà, spirito e coraggio. Dobbiamo essere competitivi sempre e questo lo si otterrà con il nostro massimo: inizialmente di parlava di fare un campionato per salvarci, altri dicevano per i playoff… Io dissi una volta che arrivare decimi significa salvarsi e fare anche i playoff. Adesso cerchiamo insieme di goderci in modo massiccio quello che facciamo – senza accontentarci – e di lavorare nella singola partita; all’interno delle partite apprezzeremo quello che abbiamo fatto bene e cercheremo di portarlo ancora in campo, quando ci sono degli errori correggeremo quegli errori, le settimane di lavoro si fanno con questa visione. Non mi sottraggo al fatto di alzare o non alzare l’asticella, dico però che se continuassimo a saltare questa asticella come stiamo facendo, probabilmente alla fine di questa annata il salto significherebbe aver fatto il massimo storico. Continuiamo a saltare, come stiamo facendo, nelle singole partite“.

Stiamo provando a tenere per esempio Gomez e Tumminello in campo anche quando cambiamo struttura di gioco. Potrebbe sembrare semplice che il 4-3-3 possa escludere uno dei due, io non vedo invece la possibilità certa che si possa escludere uno di questi calciatori per giocare 4-3-3. Credo che la squadra possa adattarsi in modo diverso anche giocando con tre centrocampisti, però è una cosa che poi sviscereremo con l’ultimo allenamento, pensandoci un po’ sopra. Se avessi dovuto ascoltare quello e guardare in faccia quello che avevamo fatto nelle prime partite di campionato, probabilmente ci sarebbero stati dei momenti che sarei dovuto scappare: l’equilibrio con cui mi sono posto rispetto alla sconfitta e rispetto alla vittoria deve essere lo stesso. Sto mantenendo equilibrio qualsiasi cosa succeda e forse sono ancora più facilitatore di positività proprio mantenendo questo equilibrio con la mia squadra, perché la mia squadra sentendo e guardando un allenatore che probabilmente ancora non è contento di quello che si fa, viene invitata a dare ancora di più e quindi questo secondo me è un motivo ancora importante affinché noi cerchiamo il nostro meglio. Voglio essere il migliore allenatore mai stato in questa esperienza e vorrei che i calciatori avessero questa determinazione: essere i migliori che siano mai stati nella loro esperienza professionale. Questo lo si fa cercando di mirare sempre al massimo, ovviamente con l’equilibrio sia nelle vittorie sia nelle sconfitte, perché altrimenti ci ritroveremmo o a dover essere troppo felici o depressi, ma entrambe le cose non non sono positive. L’equilibrio portiamolo anche in mezzo al campo e proviamo a dare il meglio di noi stessi“.

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Immagine in evidenza: mister Emilio Longo – crediti foto: canale ufficiale YouTube Crotone Calcio (frame da video)

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