Nella mattinata odierna, il tecnico del Crotone Silvio Baldini ha presentato la sfida di campionato con il Foggia, in programma alle 20:45 di lunedì 26 febbraio: tutte le sue dichiarazioni.
“Visto come si sono allenati i ragazzi, mi aspetto di fare una bellissima prestazione a Foggia. Ho visto i ragazzi molto attenti, con molta autostima nonostante un cambio di allenatore e con voglia di dimostrare che sono ragazzi che possono fare un percorso che può dare loro delle soddisfazioni. Sono molto fiducioso, non dobbiamo pensare al risultato ma come andiamo ad affrontare questa partita: se ci siamo allenati bene, dobbiamo affrontarla con serenità e fiducia, cercando in campo la gioia di essere felici ed esprimere quello che si è desiderato fin da bambini, cioè giocare a calcio. Non bisogna andare ed essere ossessionati dal risultato, perché così facendo non si ottiene ciò che si merita“.
“Modulo? Abbiamo provato diversi moduli in settimana, come il 3-5-2, il 3-4-3… Abbiamo fatto diverse prove. Mi confronterò con i ragazzi e cercherò di capire quale modulo possa dare più sicurezza“.
“Quanto cuore ho trasferito sinora alla squadra? Lo vedremo lunedì. Se veramente il messaggio è arrivato, faremo qualcosa di importante, la prestazione non mancherà sicuramente“.
“Emergenza infortunati? Tutte le squadre hanno un’emergenza quando si ha una rosa e mancano dei giocatori. La parola ‘emergenza’ è troppo grande: siamo un gruppo e quando non c’è uno gioca un altro, anche nel rispetto di chi ha giocato meno, non per farlo sentire utile ma perché è utile. Non faccio parte degli allenatori a cui piacciono parole come ‘emergenza’, ‘siamo una rosa ridotta‘, ‘siamo ridotti all’osso‘, ma non perché ho la puzza sotto il naso, ma perché amo il calcio e potrei farlo con ogni giocatore a disposizione. Se entro nel cuore, ogni giocatore ha possibilità illimitate che nessuno conosce: il problema è trovare la chiave con le parole, i modi, gli allenamenti. Per me non c’è mai un’emergenza. Quando sono venuto ho trovato quelli lì, non c’è nessuno che ha recuperato, sono sempre gli stessi“.
“Del Foggia abbiamo visto sia le partite del primo che del secondo Cudini, vedendo i moduli che ha fatto cioè 3-5-2 e 3-4-2-1, ma contro di noi potrebbe cambiare e bisognerà essere pronti ad ogni evenienza: non è che se lui farà il 4-4-2, il 4-3-3 o il 4-3-1-2 andremo in campo senza sapere cosa fare. Dobbiamo essere pronti alla gara. Degli avversari non mi piace parlare, mi piace sempre parlare della mia squadra, che si è allenata bene e mi ha lasciato sensazioni positive. Sono convinto faremo molto bene“.
“Se riuscirò a carpire altre qualità di questo gruppo fino a lunedì? Ho ancora due allenamenti, uno oggi e uno domani mattina. Ho sensazioni legate alla mia esperienza: vedo cosa mi dice il corpo, se è attento, se è disattento, se ha voglia di partecipare o se si sente penalizzato per una scelta… Sono cose che ci stanno, ma bisogna vedere la reazione, perché se uno si sente penalizzato e mentalmente non si allena per dimostrare che io mi sbaglio, secondo me questo tipo di giocatore non serve“.
“Si può intervenire sull’abitudine del fare la scelta giusta quando si ha la palla? I giocatori quando li alleno sono tutti allo stesso livello, perché ci sono giocatori con un curriculum importante. A me oggi non interessa guardare il curriculum, ma quello che mi stanno dando: se il giocatore non mi dà quanto chiedo non gioca, conta il presente e non il passato. I giocatori vanno trattati da uomini e allenati come professionisti seri, il rapporto che devono avere con questa professione, con le partite e col calcio deve andare oltre il risultato: uno non deve giocare per fare il risultato ma perché si sente realizzato e, se si sente così, non è mai condizionato mentalmente dal fatto che è in vantaggio o svantaggio, ma deve dare continuità alla partita. Ciò succede solo se rendi le persone consce del fatto che quando gli parlo parlo ad un uomo e non a qualcuno da trattare con coccole: lo devo trattare da uomo per fargli capire che questa è la cosa più bella che lui ha cercato e che gli può far sentire chi è lui, per diventare un uomo migliore, un padre migliore, un giocatore migliore. Non è una filosofia ma è quanto ho imparato dalla vita: se mi comporto così alla fine qualcosa riesco sempre ad ottenerla, perché nella difficoltà mi aiuta a migliorare, a diventare un allenatore migliore. Ai giocatori se dico le mie esperienze e, quando li alleno, li alleno a certe difficoltà sono convinto che anche loro capiranno che, se sono lì per aiutarli, possono dare molto di più di quanto fatto finora“.
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Crotone, Baldini: “Settimana encomiabile dei ragazzi. Pensare partita dopo partita”
“Cosa mi ha colpito e cosa c’è da migliorare? Le cose positive sono molte: sono arrivato in una società che mastica calcio, che anche se si trova al Sud sa che per allenare ci voglio determinate condizioni, c’è un centro in cui fare colazione, pranzo e cena. Abbiamo tutto, non ci manca niente: è fondamentale, tante volte in C non trovi neanche i campi dove allenarti, perché una volta vai sul sintetico, terra battuta… Nel suo piccolo, il Crotone ha tutto. Ho trovato alloggio anche nel centro, mi sembra di essere in Paradiso, non mi sembra vero: in ogni momento, ad esempio il pomeriggio in cui sono libero, posso andare in sala video a rivedere video, partite, spezzoni, creare allenamenti… L’altra cosa che mi stupisce è l’aver trovato ragazzi veramente disponibili, vogliosi e attenti: ho detto loro che dobbiamo ragionare sul perché si sia dovuto cambiare allenatore, non è una squadra allo sbando a cui manca qualcosa. Senza fare la doppia faccia o usare parole di circostanza, voglio fare i complimenti a Zauli per aver creato un gruppo di giocatori validi che apprezzano il lavoro, quanto ho trovato credo sia merito suo oltre che della società, poi purtroppo noi allenatori siamo in balìa dei risultati. Quanto ho detto ora ho detto ai giocatori, che sono bravi e dei professionisti che si applicano in maniera certosina: devo capire anch’io il perché sono portati a non avere continuità d’intensità nel fare la partita o subire rovesciamenti di fronte, tipo quando si vince 2-0 e si perde 4-2. Non ho una risposta“.
“A che livello è il mio processo d’ingresso neuro-sentimentale della squadra? I ragazzi non sono stupidi, ascoltano. Chi gestisce i giocatori sono io, loro hanno un solo referente e sono io. Il Crotone non è mio, ha una società: io sono un dipendente a cui è stato dato un ruolo di gestire la situazione. In questa situazione metto la faccia direttamente con i giocatori e conta solo la mia parola, quando non conta prendo la porta e me ne vado, non c’è bisogno che venga esonerato. La mia dignità non sta ad aspettare l’esonero per ricevere dei soldi, l’ho sempre dimostrato. A me conta che quando mi guardano le mie parole siano credibili e credo lo abbiano capito, perché si sono allenati in maniera molto intensa e con grande applicazione“.
“Dobbiamo pensare una partita alla volta. Ora conta quella di lunedì a Foggia, dopo ad oggi non conta niente. Non ho mai fatto tabelle: ho visto gente che ne ha fatte e non ne ha mai indovinate, non porta neanche bene fare tabelle, la mia superstizione però non è legata a questi numeri qua. Sono convintissimo che la strada intrapresa già dal primo giorno è quella che può far recitare il ruolo che magari in questo momento nessuno si aspettava. Ora bisogna dimostrarlo, sennò sono chiacchiere“.
“I ragazzi in settimana si sono allenati benissimo, in maniera encomiabile. Non ho visto delusione o amarezza, ma gente che ha voglia di fare“.
“Crotone con diverso assetto in parte difensiva? Ho fatto diverse prove, i moduli provati hanno un obiettivo: giocare per attaccare e fare noi la partita. In ogni maniera possiamo presentarci, dobbiamo essere padroni del nostro destino. L’anno scorso avete incontrato una squadra che ha fatto un campionato stratosferico come il Catanzaro: più che delusione bisogna accettare che loro sono stati più bravi, chi avrebbe mai creduto che avrebbero fatto una serie interminabile di risultati, accompagnata dall’espressione di gioco? Nella vita bisogna accettare quando trovi quelli più bravi, senza avere nessun rammarico, perché se ne hai allora è diversa la storia“.
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Immagine in evidenza: mister Silvio Baldini – crediti foto: canale ufficiale YouTube FCTV (frame da video)