In un’intervista rilasciata a “Teleblu”, il tecnico del Calcio Foggia Ninni Corda ha parlato dell’emergenza Coronavirus:
“Siamo in un momento un po’ particolare, lo stiamo vivendo tutti. Penso a mio padre che è in una casa di cura con una persona contagiata, sono un po’ in ansia anche se lui sta bene. Purtroppo è un momento dove il calcio passa in secondo piano, tolta la guerra è il periodo più difficile per la nostra nazione.
Como è la mia seconda casa, come Foggia e Savona. In Liguria la situazione è giusto un po’ migliore rispetto a quella della Lombardia. Ci sono giocatori che non stanno vivendo una bella situazione, penso ad Anelli che è del bresciano o a Fumagalli che è di Piacenza. Dobbiamo essere uniti e fare quello che ci chiedono le autorità, specialmente quelle sanitarie. Stiamo a casa e seguiamo tutte le indicazioni.
Dobbiamo essere abbastanza realisti, sicuramente aumenteranno i casi. Molte volte si criticano le strutture del Sud, ma ho visto che a Foggia ci si sta organizzando in maniera positiva. Bisogna fare i complimenti alla struttura sanitaria locale.
Perché non sono tornato a casa? Siccome i massimi esponenti della società non sono a Foggia, mi sembrava giusto rimanere a disposizione“.
“Mi auguro di sì, la salute viene prima di tutto. Non so come andrà a finire, noi abbiamo solo otto partite da disputare, al Nord invece tredici. Noi siamo disposti a proseguire anche fino ad agosto, è normale che se non si dovesse riprendere, ci dovranno essere delle soluzioni intelligenti”.
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