Nella tarda mattinata odierna, il tecnico del Foggia Luciano Zauri ha presentato la sfida di Serie C – girone C con la Casertana, in programma alle 20:30 di domani, venerdì 15 novembre: tutte le sue dichiarazioni.
“I risultati sono la miglior medicina per qualsiasi tipo di problema. Quello con la Juve è arrivato e è arrivato grazie ad alcuni aspetti positivi, come l’atteggiamento, la voglia di lottare l’uno per l’altro. Non abbiamo risolto chiaramente tutti i problemi, perché anche chi mi ha preceduto penso che volesse il bene del Foggia ma per mille motivi non c’è riuscito; sicuramente l’aspetto fisico secondo me è dipeso anche da alcune problematiche di infortuni, dovuti a mille motivi ma non sta a me dirli perché comunque non c’ero. Quello che che piace fare a me e al mio staff è un lavoro integrato dove si prevede palla e lavoro a secco, cioè senza palla. C’è un po’ di tutto, perché secondo me nel calcio serve un po’ tutto: quello mi hanno insegnato e quello con il mio staff cerchiamo di sviluppare, quindi la palla è importante ma è importante anche correre senza palla, perché spesso durante la partita la palla la hanno gli avversari“.
“Quando le cose non vanno, i primi responsabili sono i calciatori e sono i primi a rendersi conto di quello che non sta andando: lo sanno e siamo consapevoli tutti insieme. Non bisogna scindere le parti: qui siamo tutti insieme, il Foggia è uno, insieme con i nostri tifosi e tutti dobbiamo andare verso un’unica direzione, quella di fare il massimo e il meglio per noi stessi e di conseguenza per la squadra. Bisogna mettersi a disposizione l’uno dell’altro, uno cerca di portare quello che ha vissuto: a me piaceva vivere lo spogliatoio in una certa maniera e questo sto cercando di fare anche qui. Siamo qui da da una settimana: chiaramente i ragazzi sono delusi, perché le aspettative erano molte e le responsabilità ce le vogliamo prendere, assolutamente, perché siamo dei professionisti e lo vogliamo fare. Abbiamo sempre, comunque, di fronte dei ragazzi che dinanzi a delle responsabilità, dei problemi e delle difficoltà sono andati in difficoltà, appunto. Adesso bisogna reagire e abbiamo tutto per poter fare meglio di quello che abbiamo offerto fino ad oggi, ci proveremo già da domani“.
“A livello fisico qualche problemino ce l’abbiamo sempre purtroppo, ma abbiamo comunque recuperato tre giocatori squalificati. Nell’ultima ora si è aggiunto anche Danzi, che non avevo praticamente mai visto. Qualcosina abbiamo recuperato a livello numerico: le scelte saranno migliori, perché poter scegliere su meno giocatori è uno svantaggio. Avremo più armi dalla nostra parte, siamo pronti“.
“Mi piace essere molto schietto con i ragazzi, per non avere problemi. Spesso quando si è diretti si può avere qualche difficoltà iniziale, perché magari si può anche essere spiazzati, ma sono convinto che alla lunga paghi sempre, perché se uno è chiaro, sincero e pulito non dovrà poi inventarsi qualcosa un domani. Ho cercato di fare quello: c’era qualcuno che magari era un po’ più in difficoltà rispetto a un altro, ma quando le cose non vanno non è soltanto colpa di una persona, altrimenti sarebbe semplice poi mettere mano. I ragazzi hanno tutto, hanno voglia per rimettersi in gioco e fare meglio: dipende da noi, non dobbiamo cercare altrove la soluzione ma soltanto là dentro. Lo spogliatoio ha voglia di fare qualcosa di diverso, dopo un brutto risultato tende ad andare verso il basso un po’ tutto; abbiamo avuto la fortuna e la bravura di vincere con la Juve, adesso tocca a noi ripetere quanto di buono abbiamo fatto nell’ultima partita e migliorare le cose che non sono andate“.
“Non posso e non voglio pensare che i miei calciatori quando le cose vanno male o si perde vadano a fare in giro delle cose che non vanno bene. In questo momento ho azzerato tutto quello che è successo fino ad oggi, perché altrimenti non sarei stato pulito anche nelle scelte: io cerco di scegliere il meglio per la partita di domani, che magari non è la stessa cosa per la partita successiva. Io e il mio staff abbiamo cercato di guardare un po’ quello che era il campo, cercando anche di capire le difficoltà perché magari un giocatore è in difficoltà e dall’esterno si percepisce una cosa diversa rispetto a quello che poi è in realtà“.
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Foggia, Zauri: “Sto conoscendo meglio la squadra. Abbiamo bisogno di vincere”
“Per me questa è una squadra nuova: sono arrivato da una settimana, per cui la sto allenando per come realmente è. Per me questo è una sorta di ritiro: la differenza è che adesso i punti valgono, in ritiro no. Sto conoscendo meglio la squadra, perché poi i calciatori conoscendoli li alleni e poi li conosci meglio. Mercato? La squadra sulla carta è forte e fino a ora non ha mantenuto le aspettative, per mille motivi; sicuramente gli infortuni hanno avuto un ruolo fondamentale in questo inizio di campionato. La speranza è recuperare un po’ tutti quelli che sono fuori, perché questa squadra ha dei giocatori molto interessanti, quindi la speranza mia è di averli il più velocemente possibile in rosa, così da poter fare più scelte e avere più alternative“.
“Quando parlo con i ragazzi porto le mie esperienze, non tanto di quello che facevo a livello tecnico ma delle mie esperienze precedenti da calciatore e da allenatore. Quando io ero ragazzino giocavo nell’Atalanta: lì mi facevano giocare perché ero che ero bravo, non guardavano la carta d’identità ma quello che facevo in campo. Con la Juve hanno giocato Pazienza e Sarr perché, sia a livello numerico che di atteggiamento, mi hanno dimostrato di saperci stare e poi il campo lo ha dimostrato. Chi sta meglio gioca, non sarà mai un allenamento in più o uno in meno a fare la differenza, perché ci può essere un giorno no all’interno della settimana. I ragazzi stanno bene e, nonostante la giovane età, hanno fatto un’ottima partita dal punto di vista della personalità e dell’impegno. In questo momento non si può prescindere dall’atteggiamento: questa squadra ha bisogno di carattere, i ragazzi ce l’hanno e l’hanno tirato fuori, ma bisogna partire da quell’aspetto in avanti, non si può più tornare indietro perché il tempo stringe“.
“Noi crediamo nel lavoro, è l’unica medicina che conosciamo. Alcuni giocatori si sono allenati poco e ci hanno messo molto per rendersi disponibili: il nostro lavoro è quello di portare il maggior numero di elementi ad una condizione migliore. Il mio Foggia non esiste: il Foggia è uno e firmerei per fare una vittoria sofferta come settimana scorsa. È troppo importante il risultato, rispetto a quello che può essere il bel gioco, anche se spesso è una conseguenza perché 90 minuti messi dentro la propria area si vince poche volte. Abbiamo bisogno di fare meglio dal punto di vista del gioco: ci saranno delle difficoltà perché chiaramente alcuni giocatori hanno giocato un po’ di meno, ma a me in questo momento interessano l’atteggiamento e la voglia. Ho giocatori bravi che sanno fare delle ottime cose, quindi speriamo domani le facciano vedere“.
“La vittoria è l’unica medicina. In questo momento abbiamo un estremo bisogno di vincere, ma non per questo andremo all’arrembaggio o faremo cose strane: abbiamo bisogno di essere squadra, perché quando si è squadra si riconoscono i momenti. Ci sono dei momenti in cui bisogna stare chiusi in aria perché l’avversario ti costringe a farlo ma anche altri in cui dovremo avere dell’entusiasmo, che permette di fare il resto. In queste condizioni è difficile a volte parlare di entusiasmo, perché quando le cose vanno un po’ così si fa fatica magari a essere un po’ più spregiudicati, ma se vogliamo ambire a uscire velocemente da questa situazione dobbiamo dare tutti quanti di più di quello che abbiamo dato fino a oggi, a partire da me“.
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Immagine in evidenza: mister Luciano Zauri – crediti foto: canale ufficiale YouTube Calcio Foggia 1920 (frame da video)