Immagine in evidenza: il patron del Foggia, Nicola Canonico - crediti: foto di Mario Mescia/lagoleada.it (RIPRODUZIONE VIETATA)
Il presidente del Foggia Nicola Canonico ha indetto una conferenza stampa per oggi, lunedì 31 marzo, alle ore 17:30. L’incontro si terrà presso la Sala Stampa A. Fesce dello Stadio Pino Zaccheria: segui con noi la diretta testuale!
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Ore 17:15 – Parziale cambio di programma: la conferenza stampa si terrà regolarmente, ma non vedrà la presenza di Canonico in Sala Stampa. Il patron parlerà infatti da remoto ai giornalisti recatisi allo Stadio, in videoconferenza.
Ore 17:46 – La conferenza sta per iniziare.
Ore 17:55 – Parte la conferenza stampa dopo qualche problema tecnico. Canonico: “Capisco che qualcuno preferisca l’interazione in presenza, ma credo che chi vuole fare informazione non sia importante. Preferivo rimanere qui a Bari perché qualcuno sarebbe potuto venire qui per presentare l’offerta. Molti colleghi hanno scritto di questo incontro oggi alle 11:00, ma non ho ricevuto nessuna PEC. Non ho mai mancato di rispetto nei vostri confronti. La mia assenza oggi non è una mancanza di rispetto nei confronti dei giornalisti, verso i quali sono sempre stato corretto. Leggerò il mio comunicato stampa e sono a disposizione per ogni tipo di domanda.
Ore 18:06 – NICOLA CANONICO ANNUNCIA LE DIMISSIONI IRREVOCABILI, INSIEME AL FIGLIO EMANUELE. Il comunicato stampa del presidente Canonico: “Sono arrivato a Foggia rilevando il titolo sportivo dalla gestione Pintus, subentrando così in un momento complesso. La mia prima responsabilità per garantire continuità al club è stata quella di pagare integralmente quattro mensilità arretrate, relative al campionato gestito dalla precedente proprietà. Ho scelto di farlo senza esitazione, nella convinzione che ciò rappresentasse un primo e importante passo verso la stabilità e il rilancio della società. Nel mio primo anno alla guida del club, ho scelto di portare a Foggia due figure storiche del calcio, come Zeman e Pavone: la squadra, sotto la loro guida tecnica, ha raggiunto il settimo posto in classifica, conquistando così l’accesso ai playoff nazionali, dove però siamo stati eliminati dalla Virtus Entella. Il mancato rinnovo di Zeman è stato anche influenzato da un gruppo di imprenditori foggiani che, presentandosi puntualmente ogni anno con offerte mai concretizzate, hanno destabilizzato costantemente l’ambiente, chiedendomi addirittura finanziamenti per iscrivere la squadra. Zeman è stato coinvolto da queste persone con promesse di compensi maggiori e continuità tecnica, destabilizzando ulteriormente la situazione. Lo stesso Zeman, lasciando Foggia, affermò che qui a Foggia il calcio non si potesse fare: ironia della sorte, l’anno successivo abbiamo incontrato il suo Pescara in semifinale playoff, battendolo con pieno merito. Se il Foggia non è andato in Serie B nella finale contro il Lecco, è perché tutti conoscono le circostanze scandalose della doppia sfida, caratterizzata da sviste clamorose di VAR e arbitri. Alla fine del campionato, la decisione di non rinnovare il contratto a Zeman e Pavone ha generato forti contestazioni e offese nei miei confronti, da parte della tifoseria e dei giornalisti. Questa situazione ha ulteriormente complicato il processo di crescita e gestione della società, influendo inevitabilmente sulle scelte successive. Nel secondo anno abbiamo organizzato una squadra importante, affidandola inizialmente alla guida di mister Boscaglia: tuttavia, dopo aver raccolto soltanto quattro punti nelle prime sette giornate e dopo la netta contestazione di tutto lo stadio che chiedeva la sua partenza dopo la sconfitta casalinga nella settima partita, abbiamo deciso di esonerarlo e affidare la squadra a mister Gallo. Con lui, la squadra ha iniziato un’importante scalata in classifica, raggiungendo il sesto posto, tuttavia intorno a febbraio mister Gallo ha deciso di dimettersi, con motivazioni che ritengo poco credibili, la cui interpretazione lascio ai tifosi foggiani. Contestualmente, ho avuto la grande fortuna di affidare la squadra a Delio Rossi, che ringrazio particolarmente per la sua disponibilità e competenza: con Delio Rossi alla guida, abbiamo chiuso il campionato al quarto posto e intrapreso una straordinaria cavalcata nei playoff, arrivando fino alla fine contro il Lecco e sfiorando così la promozione in Serie B. Questo periodo, forse, è stato il più intenso e vicino alla squadra durante il mio mandato. Il Foggia in questi mesi era imbattibile, capace di reagire sempre con grande carattere e determinazione. Purtroppo, dopo la sconfitta in finale a Lecco, ci siamo svegliati con la drammatica notizia dell’attentato alla macchina di Davide Di Pasquale, che è stata crivellata di colpi allo stadio Zaccheria. Un episodio gravissimo e inquietante, che ha profondamente segnato tutto l’ambiente e la squadra. Il terzo anno è iniziato con grande incertezza, legato al caos dell’iscrizione tardiva del Lecco, con il Consiglio Di Stato che ha trasformato un termine perentorio in dilatorio, causando un’estrema difficoltà nella programmazione della squadra: questa situazione ci ha impedito di costruire tempestivamente una rosa competitiva, nonostante questo abbiamo disputato un campionato dignitoso, sfiorando i playoff. In questo anno turbolento è accaduto un episodio estremamente grave, quando è stato ritrovato nel mio ufficio un ordigno esplosivo da 1.2 kg, che ha richiesto l’intervento della DDA di Bari: questa vicenda mi ha profondamente segnato e, attualmente, le indagini sono ancora in corso. Parallelamente, una minoranza rumorosa e offensiva della tifoseria e della stampa ha continuato ad attaccare la mia persona con insulti e denigrazioni personali, andando ben oltre la normale contestazione sportiva. Alla fine del terzo anno, ero deciso a lasciare profondamente amareggiato e ferito da quando accaduto, tuttavia mio figlio Emanuele mi ha esortato con forza e commozione a proseguire, nonostante tutto. Ho così deciso di andare avanti, ma con una cicatrice profonda che ancora oggi porto con me. Nel quarto anno abbiamo allestito una squadra altrettanto importante, confermata dai numeri significativi degli abbonamenti (oltre 4.200): l’entusiasmo iniziale era elevato, ma purtroppo i risultati sul campo sono stati deludenti, al punto che a tre giornate dalla fine ci troviamo a lottare per non retrocedere. La stagione è iniziata con mister Brambilla, che ha guidato la squadra per le prime sei-sette giornate compresa la Coppa Italia (con l’eliminazione), per poi essere sostituito con Eziolino Capuano, scelta che considero uno dei più grandi errori della mia gestione. Successivamente, ho affidato le chiavi della direzione tecnica al Direttore Sportivo Luca Leone, che autonomamente ha scelto mister Zauri come allenatore. A novembre, non volendo influenzare nelle decisioni tecniche, ho lasciato al Direttore Sportivo e all’allenatore piena autonomia, nonostante fossi convinto che fosse necessario intervenire sul mercato, per ridurre i costi e cambiare alcuni elementi della rosa. Il 3 gennaio Leone mi ha inviato un messaggio in cui dichiarava esplicitamente: “Io non muovo nessuno, se vuoi cacciami“. A seguito di questo atteggiamento fazioso e non in linea con gli interessi della società, ho provveduto a notificargli formalmente un atto di contestazione disciplinare, chiedendogli di attenersi scrupolosamente alle direttive della società, tra cui l’allontanamento degli otto-nove giocatori individuati come nocivi per il gruppo. Invece, Leone e Zauri hanno continuato pubblicamente a sostenere che questa fosse una squadra forte, che non andava toccata: ora a tre giornate dalla fine ci ritroviamo a lottare per evitare i playout e rischiamo addirittura la retrocessione. Voglio ringraziare pubblicamente gli sponsor locali che mi sono stati sempre vicini, sostenendo il club con costanza e serietà: Giannatempo, Metauro, Rosso Gargano, De Luca, Vision Ottica e infine, ma non per ultima, la Famiglia Beretta e tutti gli altri imprenditori, che nelle loro possibilità hanno contribuito alla causa del Foggia. Un sentito ringraziamento va anche alla tifoseria meno rumorosa e ai giornalisti corretti, che mi hanno manifestato affetto e sostegno in questi quattro anni, e alle Forze dell’Ordine per il loro costante impegno e la vicinanza dimostrata durante questi anni difficili. Comunico quindi che le mie dimissioni e quelle di mio figlio sono irrevocabili: il club non sarà regalato a nessuno, ma chiunque fosse interessato a rilevarlo dovrà farlo nelle stesse condizioni in cui lo ho acquistato io. Voglio chiarire con molta fermezza che insieme agli onori ci saranno anche gli oneri, pertanto se entro il 16 aprile, data della prossima scadenza federale, nessun nuovo proprietario avrà rilevato il club il Foggia verificherà la disponibilità dei fondi necessari per pagare gli stipendi. In assenza di fondi sufficienti, è probabile che il club inizi il prossimo campionato con punti di penalità; inoltre, se nessuno si farà avanti entro la scadenza per l’iscrizione al prossimo campionato, il Foggia rischierà concretamente di non essere iscritto. Tuttavia, ritengo improbabile questa ipotesi, considerando le numerose voci sugli imprenditori foggiani interessati all’acquisto del club; sarà necessario spiegare chiaramente alla città la reale situazione, evitando di alimentare false aspettative o presunti incontri mai avvenuti, al tutt’oggi. Non è arrivata nessuna PEC e manifestazione d’interesse per il club. Infine, voglio fare un sincero in bocca al lupo alla Foggia e a tutti i foggiani meritevoli, annunciando che da ora in avanti mi dedicherò esclusivamente alla mia famiglia e alle mie aziende. Tengo a precisare che l’investimento personale fatto in questi anni per il Foggia è stato di circa dieci milioni di euro, un sacrificio notevole affrontato con passione e serietà; da oggi mi concentrerò sulla mia vita privata, lontano da un ambiente che non ha avuto né rispetto, né considerazione per gli investimenti e i sacrifici fatti in questi quattro anni“.
Ore 18:13 – “Di errori penso di averne fatti sicuramente. Mi sono affidato a professionisti, nelle gestioni Brambilla-Roma e Zauri-Leone. Io faccio il presidente di una squadra di calcio, non allenatore o calciatore: ad ogni sconfitta si risponde con le offese e che il problema sia sempre il presidente Canonico, francamente questa è una cosa che non reggo più. Forse ho sbagliato a scegliere i professionisti: sfido chiunque a dire che non avessimo allestito una squadra importante, ma questo nel calcio è una cosa che accade e accadrà… Non sempre quando si allestiscono squadre importanti si ottengono grandi risultati, potrei fare anche esempi in Serie A, dove la Juventus ha speso 230.000.000 Euro per allestire una squadra importante e puntare a vincere il campionato. Vincere non è mai facile: guardando al nostro girone, sopra di noi c’è il Trapani, distante solo due punti. Penso che anche Antonini abbia fatto investimenti importanti per allestire una squadra importante, purtroppo il campo è l’arbitro e in questo momento ha detto che siamo a cinque punti dai playout“.
Ore 18:17 – “A stasera, prima di iniziare la conferenza, ho dovuto verificare tutte le PEC. Ho dovuto aspettare con ansia un incontro che si teneva oggi da me alle 11:00, di cui io non sapevo nulla: sono rimasto qui per attendere un eventuale emissario che mi proponesse qualcosa. C’è una piccola differenza tra fallimento e non iscrizione di un club: l’iscrizione di un club non porta a un fallimento di una società. Ribadisco che il Foggia con me non fallirà, tutt’al più non si iscriverà, che è qualcosa di diverso da far fallire il club. Io sono qui ad aspettare; il Foggia non fallisce, se nessuno si farà avanti il Foggia non sarà iscritto, che è una cosa ben diversa“.
Ore 18:19 – “Cosa voglio per cedere il Foggia? Devo avere le stesse condizioni da cui ho acquistato dalla Pintus il club. Ho acquistato il club con una debitoria di 2.700.000 Euro, ho pagato quattro mensilità arretrate dalla gestione precedente e versato 1.800.000 Euro per l’acquisizione del club. Queste sono le condizioni per le quali domani mattina sto da un notaio a cedere il 100% delle quote del Foggia“.
Ore 18:21 – “Penso di aver fatto errori e di essermene assunto la responsabilità, ma ho sbagliato con i miei soldi e non con quelli di altri. Mi sto dimettendo perché c’è un’intera situazione di imbarazzo, tolgo il disturbo in maniera pacifica. Non capisco perché i tifosi contestino a un soggetto che non è più il presidente del Foggia“.
Ore 18:23 – “Penso che la squadra abbia staccato la spina dal punto di vista di sacrificio, determinazione e voglia di lottare. Sono tre gare che non vedo più un atteggiamento di questa portata, sono molto deluso dal Gruppo Squadra“.
Ore 18:24 – “Leone? Non ho fatto nessuna dimissione, ho semplicemente constatato quelli che erano i fatti. Si è fatto poco di quello che ho chiesto, hanno preferito rimanere così: sull’attaccante nell’ultimo giorno Leone ha attivato diverse operazioni, fallite per tante ragioni ma non sicuramente per motivi economici. Abbiamo due attaccanti e passato tre giornate senza di loro perché infortunati“.
Ore 18:25 – “Leone e Zauri finiranno il campionato, se ci saranno delle dimissioni saranno respinte. Dovranno lavorare fino all’ultimo giorno e tirar fuori la squadra da questa situazione di imbarazzo“.
Ore 18:26 – “Fino al 16 aprile potrebbe arrivare qualche imprenditore foggiano disposto ad entrare nel Foggia e il club avere di conseguenza una nuova proprietà. Se non ci saranno soldi nelle casse, non pagheremo gli stipendi, bisognerà capire quanto è rimasto e quanto serve per affrontare la scadenza del 16 aprile. Come ex presidente, il gruppo Canonico non metterà più un centesimo nel Foggia“.
Ore 18:28 – “Con assoluta serenità ed estrema umiltà, personalmente la mia decisione è irrevocabile, perché le curve chiedono che io vada via e quindi ho rispettato la loro volontà. Al Comune non posso cedere una società di capitali, anche perché qualcuno deve acquistare la società Calcio Foggia; il Sindaco sa che oggi c’è questo problema e farà sicuramente anche lei sondaggi sugli imprenditori. La mia esperienza è finita, penso di avere dato tanto in questi quattro anni per il Foggia“.
Ore 18:30 – “C’erano otto-nove elementi che dovevano lasciare Foggia, i nomi non sempre danno quello che uno si aspetta. Su molti nomi, sono rimasto deluso; mi sarei tanto augurato di sbagliarmi su valutazioni oggettive di alcuni giocatori e che avrebbero fatto un girone di ritorno importante, ma ho avuto ragione. Alle lamentele è conseguito un discorso sui risultati che sono stati sempre, tranne alcune partite, simbolo di un’involuzione mentale che francamente non riesco a spiegarmi. Spesso si apprezzano club che non hanno società, come la Lucchese che ha vinto 4-1 con la Ternana e i calciatori non ricevono stipendi da ottobre: con la pancia piena, a volte, si sta bene e non si pensa a fare altro, senza pensare a una tifoseria e una piazza passionale come Foggia. Con la Casertana abbiamo fatto una gara a dir poco scandalosa, sul 3-0 ho spento la TV, è stata la prima volta. Ho continuato a ricevere offese come se fossi io il problema, a me si devono rimproverare eventualmente problemi economici. Il presidente, quando i risultati non arrivano, penso sia l’ultimo responsabile perché non fa mancare nulla, altrimenti diventiamo i pupazzi di gente che sui social si diverte, che pensa di offenderci come se nulla fosse“.
Ore 18:34 – “La contestazione è partita a gennaio, inspiegabilmente. Questo è stato l’anno in cui ho speso di più, pur di allestire una squadra importante: a gennaio mi hanno contestato di non aver rinforzato una squadra, non è detto che non si possa fare coi ragazzi, dipende dalle loro qualità. A Leone ho chiesto più volte di cambiare la squadra; essere bersagliato su ogni sconfitta, subire offese quotidiane porta a un punto di non ritorno che porta a fermarsi e andare via“.
Ore 18:37 – “Chi vuole il Foggia deve accollarsi una massa debitoria di 2.700.000 Euro, la stessa che ho trovato io. Deve versare 1.800.000 Euro per l’acquisto del club e pagare le ultime quattro mensilità, come ho fatto io. La variabile è che abbiamo alcuni ragazzi come Pazienza, Castaldi, Agnelli, Salines e Silvestro di grossa prospettiva, quindi dal mercato potrà entrare qualcosa. Al mio arrivo ho dovuto mandare via quattordici giocatori perché datati, oggi abbiamo ragazzi di grossa prospettiva come Gala“.
Ore 18:40 – “Sono arrabbiato con questo Gruppo Squadra dall’inizio del campionato, l’abbiamo allestito per essere competitivi quest’anno; a Leone avevo detto non fossi contento di otto-nove elementi. Un presidente si può contestare ma civilmente, non in maniera offensiva. La Lucchese non ha una società, continua a giocare, vincere e portare i risultati a casa perché i calciatori hanno fame di mettersi in mostra, affinché i club li acquistino. I nostri pensano di stare in vacanza, considerando che lavoreranno fino al 15 giugno: se finirà il campionato, faranno doppia seduta fino al 15 giugno. Non hanno stimoli? Penso non sia solo una mia sensazione, i tifosi non meritano quest’atteggiamento del Gruppo Squadra“.
Ore 18:43 – “Quando un presidente dice a un DS quello che pensa e riceve in risposta che il gruppo è forte e che si va avanti così, può solo rimettersi alle scelte del DS, che deve dimostrare coi fatti che aveva ragione lui. Salvarsi è un qualcosa di folle vista anche la ripresa dei risultati che stavamo avendo con questo Gruppo Squadra; avrei preferito alleggerire i costi del club e che Leone mi individuasse soggetti pronti o ragazzi che ci dessero una mano in maniera diversa, sudando la maglia a differenza di chi cammina in campo, guarda le partite o sta sulle barelle da otto-nove mesi. Così avremmo risolto tanti problemi e staremmo parlando forse di tutt’altro. Ho avuto rispetto per la piazza di Foggia per quattro anni e ho subito insulti e offese in maniera continua“.
Ore 18:45 – “Chi sono gli otto-nove elementi? Non rispondo sui nomi, Leone sa chi sono perché gliel’ho messo per iscritto. Alcuni giocano ancora nel Foggia“.
Ore 18:46 – “La piazza mi ha detto chiaramente di andare via e lo sto facendo, adesso non capisco il perché dell’allarmismo. Sono sicuro che ci saranno tanti imprenditori foggiani che verranno a prendere il club e porteranno il Foggia in alto. Le offese sono andate avanti in maniera continua, io accetto le contestazioni perché fanno parte del calcio, ma non tollero le offese. Le offese si sono moltiplicate, sono arrivato a un punto di non ritorno e ho detto basta“.
Ore 18:48 – “Sono stato massacrato per il calciomercato: sono arrivati ragazzi come Gala, Dutu, Brugognone che devono avere la possibilità di poter giocare. Sono stato massacrato sotto quest’aspetto, quando ho detto di aver ricevuto dei complimenti per le operazioni di gennaio ero ironico. Leone non ha voluto operare sul mercato, non è che non abbia potuto, è diverso: se fai uscire i giocatori, ne prendi altri. L’unico rimprovero che do a me stesso in questi quattro anni è quello della distanza, il non essere presente con la squadra, perché un presidente presente vede tutto e sarebbero cambiate tante cose. Sono stato vicino alla squadra nel periodo dei playoff e si è visto un cambio“.
Ore 18:53 – “Non penso di dovermi occupare personalmente del gagliardetto, sicuramente a Caserta sarà stato dimenticato, non ho posto problemi: questa situazione del gagliardetto la trovo alquanto offensiva nei miei confronti, dopo quanto speso. Non credo che dieci milioni spesi non mi permettano di acquistare gagliardetti da dare alle squadre avversarie. La Juve Stabia ha vinto al primo anno di programmazione con un allenatore vincente, nel primo anno hanno vinto il campionato e sono andati in Serie B: quando le cose non vanno e c’è una piazza esigente che tempesta di insulti non viene data la possibilità di poter lavorare“.
Ore 18:56 – “Sono stato chiaro sull’acquisto: se uno ha capacità e interesse ad acquistare il Foggia si fa avanti, altrimenti rimanga a casa. Quando ho voluto il Foggia, mi sono fatto avanti. Non si deve raccontare di incontri falsi: oggi sono rimasto qui per aspettare un qualche emissario. A oggi non mi è mai arrivata una PEC, se c’è l’interesse si mandano PEC. Quando si parla troppo in una trattativa, non c’è mai serietà. Chi sta parlando è gente farlocca imprenditorialmente, perché gente seria viene, si siede, comprende l’importo, si va dal notaio e prende il Foggia. Posso ricevere anche cento persone, ma deve esserci interesse per il Foggia: dobbiamo solo vederci dal notaio per le quote, non c’è bisogno di incontrarci di persona. Dal punto di vista della sostanza, a oggi non c’è una proposta. Stamattina non ho incontrato nessuno e non è venuto nessuno, si scrivono idiozie. Quando c’è serietà d’interlocuzione, gli incontri non si devono sapere perché se c’è serietà ci si incontra, comprende gli importi, acquista e diventa proprietario del Foggia. Se ci sarà passaggio societario sarà un bene, così daremo continuità al Foggia“.
Ore 19:05 – “Grazie ai tifosi che mi hanno ascoltato per un’ultima volta, in bocca al lupo per il futuro del club, che sia roseo di successi contrariamente alla mia presidenza, ma qualcuno dimentica che stavamo andando in Serie B qualche anno fa. Ho messo faccia, denaro e impegno, le offese sono andate oltre il consentito. Spero che il mio atteggiamento faccia capire alla città di Foggia il portare rispetto per chi investe, cosa che non c’è stata in questi quattro anni“.
Ore 19:06 – Fine conferenza.
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