Finisce tra le polemiche la partita tra Fiorentina e Inter, con i nerazzurri che protestano per il rigore concesso nel finale e poi trasformato da Veretout al 101′ per il gol del definitivo 3-3. Nonostante il consulto VAR, l’arbitro ha confermato la sua decisione iniziale scatenando la rabbia di Luciano Spalletti: “La cosa è chiara – ha dichiarato il c.t a Sky Sport – È petto netto, si vede anche la maglietta che si muove. Si vedeva anche dalla panchina quando l’arbitro guardava la camera, eravamo sicuri che l’avrebbe tolto. Non c’è neanche bisogno di dire ‘potrebbe essere’, è petto e basta. Il rigore nostro è un calciatore che va a prendere la palla in area senza che nessuno gli dia noia. Quello alla fine è una palla sbattuta sul petto di D’Ambrosio. Dico ciò perché poi in base a questo domani si ricomincerà a dire che Spalletti va via e arriva qualcun altro, invece la partita è vinta. Eravamo in 40 a vedere lo stesso schermo dell’arbitro e tutti abbiamo visto che la palla ha colpito il petto. Se l’arbitro è andato vedere la televisione, ha visto la stessa cosa nostra. C’è un condizionamento continuo, poi uno si fa montare addosso da quello che dicono gli altri. Allora non c’è lo spessore per starci dentro, perché certe decisioni vanno prese e questi strumenti servono proprio a questo. Anche perché poi allo stadio fischiano tutti comunque”.
Sull’episodio si è espresso anche il capitano nerazzurro Samir Handanovic: “Tutti abbiamo visto che c’era prima fallo su D’Ambrosio e che poi non era rigore, non c’è bisogno di parlarne perché si vede tutto troppo bene. Sul 3-1 loro erano quasi morti, ma correvano tanto. Poi la punizione di Muriel li ha rimessi in gioco. Sul terzo gol ci siamo abbassati troppo, nessuno ha attaccato la palla e qualche errore c’è stato. Il gol di Muriel? Il vento lo ha aiutato e si è visto, ma ha tirato perfettamente: era sul mio palo, ma ha fatto un gran gol. Si è visto comunque lo spirito giusto, siamo andati subito sotto ma ci siamo ricompattati bene. Non sono arrivati i tre punti, ma andiamo avanti e pensiamo alla prossima. Icardi? Non ne possiamo parlare ogni giorno“.
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