In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l’ex attaccante del Foggia Roberto Rambaudi ha ricordato anche i suoi gloriosi trascorsi in maglia rossonera, quando insieme a Giuseppe “Beppe” Signori e Francesco “Ciccio” Baiano formava il Tridente delle Meraviglie, nel parco divertimenti Zemanlandia, nome ispirato al suo “ideatore”, appunto Zdeněk Zeman.
Ma cos’è stata realmente Zemanlandia per Rambaudi? “Il manifesto di come si deve fare calcio. Oggi il risultato condiziona tutto. Il primo anno arrivammo ottavi in B, eravamo in zona retrocessione. Perdemmo a Brescia e fummo contestati. Per un mese non uscimmo di casa, ma la società andò avanti con noi“.
Dura la vita con Zeman allenatore: “Il primo ritiro fu un incubo. Io, Signori, Baiano e altri una volta chiudemmo i mille metri in ritardo. Lui, con la sua voce flebile ma distinta, ci disse “Muovetevi”. Noi fermi, e pensammo: “Oh, l’abbiamo sfangata…”. L’allenamento pomeridiano era alle 17, noi eravamo a pranzo sereni. Intorno alle 14.30, però, ci disse di rifare il percorso. “Signori, Rambaudi… Avanti, correte”. E guai a vomitare, eh. “Ora che ti sei liberato puoi ricominciare“, diceva. È stato unico“.
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Ex Foggia, Rambaudi: “Non ci sarà mai più un’altra Zemanlandia…”
Che ricordi l’esordio in Serie A: “Il giorno prima del debutto in A – 1° settembre 1991, Inter-Foggia a San Siro – io e Signori non dormimmo. Eravamo in camera insieme in un hotel di fronte al Meazza, lo guardavamo e scherzavamo sui marcatori. “Beppe, vedi che domani contro Brehme è tosta”. E lui: “Tu hai Bergomi“. Pareggiamo 1-1 con gol di Baiano su mio assist. Il debutto dei sogni“.
Un tridente inimitabile, simbolo di un’altrettanto non replicabile Zemanlandia: “Non vorrei sembrare presuntuoso, ma come noi non c’è stato nessuno. Se devo scegliere dico Callejon, Mertens e Insigne, ma noi eravamo… Noi, capisce? Se ci sarà un’altra Zemanlandia? No, ma si ricorderanno sempre di noi: è il nostro scudetto“.