Era uno dei volti di punta del Wrestling anni 2000, poi si rovina per colpa della droga | Arrestato con gravi accuse

Sono stati davvero famosi, i volti della WWE (e non solo!). Eppure, alcune delle loro vite sono state stravolte.

Nel mondo del wrestling, ci sono figure che vanno ben oltre il ring: veri e propri simboli capaci di affascinare anche chi non segue questo sport-spettacolo.

Roman Reigns, ad esempio, è oggi il volto principale della WWE. Con il suo sguardo glaciale e la presenza scenica da leader, è riuscito a reinventarsi come “Tribal Chief”, imponendo la sua autorità dentro e fuori dal ring.

Se dalla WWE ci spostiamo nella AEW, non si può non citare Hangman Adam Page. Il suo stile da cowboy moderno e la capacità di connettersi emotivamente col pubblico lo hanno reso uno dei campioni più amati. 

Accanto a lui, Kenny Omega rappresenta il volto più tecnico e spettacolare del wrestling contemporaneo. Ex campione in ogni categoria, Omega è noto per la precisione quasi chirurgica nei colpi e per i suoi incontri da antologia.

Un idolo nato sul tappeto

Certe storie iniziano con l’oro al collo e la folla che esplode, ed è difficile immaginare che possano finire in silenzio o con una foto segnaletica in mano. Kurt Angle, per chi ha vissuto l’epoca d’oro della WWE, non è solo un nome: è un simbolo. L’uomo che ha trasformato una medaglia olimpica nella chiave d’accesso per una carriera leggendaria nel wrestling. Tecnica sopraffina, dedizione maniacale, un personaggio che mescolava il patriottismo con una comicità surreale. 

Eppure, dietro il successo televisivo, qualcosa ha cominciato a incrinarsi. Le luci della ribalta spesso nascondono ombre difficili da gestire. Allenamenti estenuanti, dolori cronici, pressioni continue… un mix esplosivo che, col tempo, ha lasciato spazio a qualcosa di più scivoloso. La dipendenza da antidolorifici, gli episodi di abuso di alcol, la difficoltà di separarsi da quel mondo che ti ha fatto sentire invincibile.

Una situazione particolare

Come riportato da TuttoCalcioEstero, il momento più buio, almeno da un punto di vista pubblico, è arrivato nel 2013. A giugno, la polizia di Washington lo ha fermato mentre era alla guida in stato di ebbrezza. In auto, anche marijuana e…, un comportamento poco collaborativo. L’arresto è stato inevitabile. E non era nemmeno la prima volta.

Kurt è finito in manette più volte per motivi simili, sempre legati all’alcol o all’abuso di sostanze. In quell’occasione se l’è cavata con una cauzione di circa mille dollari, ma il colpo all’immagine era ormai assestato. In seguito ha parlato apertamente della sua battaglia con la dipendenza e ha cercato più volte un percorso di riabilitazione, alternando ricadute e ripartenze, come in un ciclo stancante ma umano.