Enrico Cucchi, Davide Astori e quel maledetto 4 marzo

Enrico Cucchi, Davide Astori

Enrico Cucchi, Davide Astori, crediti: Calciatori Panini

Il 4 marzo è un giorno maledetto per il calcio. Ne siamo sempre più convinti. Prima di Davide Astori, lo stesso giorno di 22 anni prima, un altro giovane, Enrico Cucchi.

Enrico esordì nel calcio nel 1981 con la maglia del Savona, in serie C2, allenato dal padre Piero. L’anno successivo venne acquistato dall’Inter, nella quale esordì in Serie A tre anni dopo, il 13 gennaio 1985 nella partita Ascoli-Inter (terminata 1-1); in quella stagione si annovera la sua buona prestazione nella semifinale di andata della Coppa UEFA 1984-1985 vinta per 2-0 a Milano contro il Real Madrid. Nella stagione successiva invece, Enrico entrò stabilmente in prima squadra, disputando 22 partite in campionato e segnando una rete contro il Lecce.

Passò due stagioni in prestito all’Empoli e alla Fiorentina, per poi tornare in nerazzurro e proprio in quella stagione, 89-90, si distinse per aver segnato una rete nella partita contro la Sampdoria valida per la Supercoppa italiana 1989, che i nerazzurri vinceranno per 2-0. La stagione seguente lo vedrà al Bari, chiuderà poi la sua carriera col Ravenna nel 1993-94. Enrico si è spento il 4 marzo 1996, all’età di 30 anni, a causa di un melanoma.

Oggi è giusto ricordare allora due campioni, di Davide conserviamo un ricordo più vivo che mai. “Chissà che bel calcio si gioca lassù”, un pensiero mai banale e mai scontato.