Immagine in evidenza: mister Lamberto Zauli - crediti foto: canale ufficiale YouTube FCTV (frame da video)
Al termine di Crotone-Foggia, il tecnico dei rossoblù Lamberto Zauli ha analizzato la vittoria in sala stampa: tutte le sue dichiarazioni.
È forse l’epilogo migliore per il Crotone dopo una settimana complicata. È una vittoria che allontana un po’ la crisi, nell’opinione di Zauli? – “Siamo arrivati ad una partita gagliarda, lottata, difficile e vinta dopo tutto quello che è successo. Siamo soddisfatti, l’abbraccio finale (con Gigliotti ndr.) è sentito. La crisi non possiamo considerarla finita: abbiamo vinto una partita molto bella e questa settimana ne avremo altre due molto importanti. Lo dicevamo dopo Picerno: ci serve la continuità per dire che vogliamo stare tra le prime. Ci godiamo questa vittoria fino ad un certo punto, me la porterò dietro per sempre perché i ragazzi mi hanno trasmesso qualcosa di eccezionale; le emozioni vissute oggi dovranno far sì che ci alleneremo sempre meglio e per vincere perché vogliamo viverle con continuità, già a partire dalla prossima perché se vogliamo continuità è molto importante“.
Perché la prima mezz’ora e perché Leo fuori formazione inizialmente? – “Dopo tutto quello che è successo ho fatto giocare Gigliotti, il nostro capitano; Loiacono è un giocatore importante, abbiamo affrontato cose e quindi era giusto un po’ cambiare dopo tutto quello che era successo. Considero Bove un titolare a prescindere se giochi o meno, penso abbia fatto una partita importante. Per Leo non è una bocciatura, si fanno delle scelte ed è entrato in un momento importantissimo della partita: ha lottato e di testa ci ha dato una mano. Dobbiamo vivere con questa voglia di entrare, tutti i subentrati mi sono piaciuti: D’Ursi è entrato bene e ha fatto il suo compito tattico perfettamente, Giannotti è entrato bene, Vuthaj è entrato con cattiveria che ha trasmesso a tutti, tutto il resto è stato importante. Giocavamo contro una squadra forte, è stata una gara tra due squadre importanti: ci sta che durante i 90 minuti abbiano avuto spazio loro, un po’ noi… Abbiamo subìto un gol immediatamente e non è semplice, ci è successo già altre volte, è stata un’altra partita in cui vai sotto 0-1 e riesci a rivincerla. Era già successo col Picerno, è risuccesso col Foggia. Ci portiamo via un risultato lottato, importantissimo e vinto: mi auguro che la gente abbia visto una squadra su cui può credere e questa era la cosa più importante. Ora tocca a noi: ci saranno Giugliano e Messina, vogliamo non fermarci e fare prestazioni sotto tutti gli aspetti per cercare di portare a casa risultati importanti“.
Il problema principale secondo Zauli poteva e può essere la condizione fisica o di “gambe”? – “No, considero i crampi anche come sintomo di molta tensione, può capitare nelle partite più importanti perché non le giochi dal primo minuto ma da giorni prima, arrivi con carica emotiva più importante rispetto a partite normali. La squadra si allena bene, ha fatto carichi importanti, abbiamo fatto una buona preparazione, non stiamo subendo infortuni e tutto va bene: abbiamo tante pressioni in questo inizio di campionato perché siamo il Crotone e non stiamo dando continuità. È chiaro che la squadra abbia un carico emotivo molto forte sempre, la mia è una richiesta atletica importante perché proviamo ad aggredire in avanti e sono corse lunghe, abbiamo iniziato a modificare qualcosina e oggi si è un po’ visto. Dobbiamo trovare solidità, non penso sia un nostro problema: abbiamo commesso errori tecnico-tattici, ai ragazzi ho detto che siamo responsabili dei nostri errori. Oggi è stata una partita gagliarda contro una squadra forte, siamo riusciti a fare due gol ad una delle migliori difese del campionato e sfiorato altre volte già nel primo tempo con l’occasione clamorosa di Bruzzaniti, mezzo gol annullato, due occasioni alla fine… Abbiamo messo in difficoltà che l’inizio di campionato ha detto essere una buona squadra“.
Una vittoria voluta e conquistata dalla squadra di Zauli – “È una vittoria per tutti. Ho già avuto il mio attestato di stima, poi dopo tutti facciamo sport e siamo gente che si mette in competizione, per noi vincere o perdere è tutto. Quando vinciamo le partite bisogna festeggiarle, perché ci rende leggeri e felici, non c’è cosa più bella di lottare per ottenere una vittoria, faccio fatica a trovare un aggettivo che ti rende felice come ottenere una vittoria. Arrivando dopo questa settimana, ha un sapore migliore rispetto a tante altre: una vittoria è una vittoria. Quando vedo uno spogliatoio felice, che la squadra pensa di essere buona e non vede l’ora sia la prossima, che c’è feeling tra i calciatori… Sono cose che mi piace vivere e che mi emoziona dire. Adesso sta a me e allo staff riaumentare già da domani la testa a voler vivere ancora serate come questa perché tra quattro giorni siamo già a Giugliano in una partita difficile. Il campionato ed i risultati di oggi ci dicono che tutte le partite sono da giocare fino all’ultimo secondo e non sono facili: andremo a Giugliano per cercare di fare la nostra migliore partita, perché la continuità in questo campionato ci permetterebbe di arrivare tra le più forti e noi ci vogliamo essere“.
Il Crotone ha preso gol alla “un tiro-un gol” – “Mi auguro sia solo un periodo: ce ne sono alcuni in cui lo si prende all’inizio, alla fine, su palla inattiva, su giocate… È un momento in cui le partite sono condizionate quasi da subito. Oggi la squadra era determinata, ricordo poche occasioni del Foggia, ne ha avuta una con Tounkara alla fine dove avevamo commesso un mezzo errore noi. Di fronte avevamo il Foggia, una squadra che ha sfiorato la Serie B l’anno scorso e che conosciamo purtroppo bene, aveva cominciato ancora bene; concedere poche occasioni, combattere, stare un po’ più bassi compattandoci e alternando ciò con un pressing alto ci permetterà di fare partite sempre migliori. Nel momento in cui prendi gol dopo 7-8 minuti al primo tentativo pensi che non sia annata, però la determinazione come successo col Picerno ha portato questi ragazzi ad una vittoria comunque importante“.
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Si può allargare il tempo di dominio del pallone? Chi è il migliore in campo secondo Zauli? – “Il nostro obiettivo è cercare di fare più minuti con pressione, far giocare male gli avversari ed avere la sensazione che possiamo fare sempre gol. È chiaro che di fronte avevamo il Foggia, non possiamo pretendere 90 minuti fatti bene, ma i minuti fatti bene sono stati tanti. Tra il primo ed il secondo tempo hanno cambiato qualcosa tatticamente, rimettendo Schenetti a centrocampo per compattarsi di più. Anche noi dopo siamo andati dietro loro cercando di mantenere e finendo con due ali esterne in modo tale da non far permettere loro di mettere cross per Beretta. Abbiamo cambiato sia noi che loro, i ragazzi con la loro determinazione sono riusciti a portare un risultato importantissimo a casa. Su 95 minuti, vogliamo fare più minuti possibili dimostrando di essere una squadra forte con una buona pressione e copertura del campo, non concedendo ripartenze alla squadra avversaria come abbiamo fatto nel secondo tempo, mentre nel primo qualcuna sì. L’avevamo preparata andando un po’ più alti, poi nel primo tempo abbiamo cambiato qualcosa affinché fossimo più compatti e prendessimo meno ripartenze. Ciò ha portato benefici, ma oggi ha fatto la differenza il cuore dei ragazzi: mi auguro questo sia un segnale e che l’abbiano vissuta talmente intensamente che hanno voglia di riviverla ogni volta che scendiamo in campo“.
Qualche “negatività” difensiva che compare principalmente in apertura delle gare del Crotone è un fatto emotivo dovuto alla classifica o è tutto dovuto al caso? Dove lavorare per evitarle, secondo Zauli? – “È difficile dopo 7 minuti oggi – era capitato dopo 4 col Picerno – andare sotto. Ci eravamo detti che era una partita da vincere a tutti i costi; andando subito sotto con squadre forti vedi la strada veramente in salita. Abbiamo delle pressioni perché siamo il Crotone e vogliamo fare un campionato di vertice, esattamente come le squadre che hanno le nostre ambizioni. Ci portiamo dietro il blasone e la storia, ci fa piacere e vogliamo fare un campionato di vertice. La pressione c’è e ci sarà sempre, ci sarà dopo la vittoria di oggi, a Giugliano e dopo ancora. Non possiamo pensare che questo ci possa condizionare nel prendere gol, dobbiamo migliorare delle cose: nel primo tempo volevamo andare alti, loro sono stati bravi perché i loro tre davanti non danno punti di riferimento, non avevano centravanti; ci trovavamo Schenetti in giro per il campo non dando punti di riferimento, Peralta è un giocatore di estrema qualità che non dà punti di riferimento anche se gioca nel centrodestra, Tonin è un loro centravanti che si sposta, rispetto a Beretta. Non ci hanno dato punti di riferimento e su quello sono stati bravi: abbiamo cambiato qualcosina e preso qualche situazione meno pericolosa, eravamo più nel controllo della partita, gli episodi hanno poi fatto la differenza a nostro favore. Penso la vittoria sia meritata; analizzeremo tutto per migliorarlo, perché non tutte le volte può capitare di ribaltare il risultato dove vai sotto con squadre così forti“.
Sotto 0-1, mister Zauli col vice Parisi hanno guardato e “aggiustato” qualcosa in campo. Si può dire cosa o è un segreto? – “Sia con Nello che con Attilio Bardi ci confrontiamo spessissimo. Avevamo preparato la partita con Vitale che andava su un terzo centrale, quindi dietro diventava un tre contro tre, l’avevamo preparata per essere un po’ più aggressivi; ci siamo detti che avevamo messo Felippe davanti la difesa per prendere il trequartista che, staccandosi dai difensori, ci metteva in difficoltà perché non davano punti di riferimento – Schenetti è fondamentalmente un centrocampista. Abbiamo messo le due punte sui tre difensori: ci siamo abbassati quei 10 metri e abbiamo deciso di far giocare Carillo, questo era il cambiamento fatto dalla preparazione della partita a quello che ci aveva detto la partita fino a quel momento“.
Chiosa finale su Tumminello e Giannotti – “Tumminello è un giocatore importante: lui deve allenarsi forte, deve mettere la testa ed essere consapevole che è un giocatore forte. A 18-19 anni la sua carriera gli si apriva spaventosa davanti, poi è successo quello che è successo con gli infortuni. Gli dico sempre che quest’anno lui è assolutamente da doppia cifra, ha ancora 24-25 anni, non deve sentirsi uno sfortunato che gioca a calcio perché ha ancora la sua carriera in mano e può prendersela. Era partito così così perché loro erano abbastanza chiusi ma ad un certo punto ha preso la partita in mano: era difficilissimo da anticipare, ha fatto salire la squadra ed è entrato nel gol, quando va in profondità gli si riconosce una gamba importante. Sta crescendo partita dopo partita e allenamento dopo allenamento, quindi per noi è un giocatore importantissimo. Giannotti è un giocatore umile e giusto. Bruzzaniti con noi aveva fatto zero minuti e ieri ho deciso di farlo giocare. Ho deciso di dare aria fresca: ha fatto un’ottima partita mettendo intensità e concentrazione. Giannotti, ma anche lo stesso Vuthaj per me è entrato e ha trasmesso qualcosa allo staff, alla gente, alla sua squadra e ai suoi compagni. È un giocatore che ha voglia, fame ed è andato vicinissimo al gol, fa salire la squadra, sgomita, è un giocatore importante per noi. Tumminello deve avere ancora fame, è un ragazzo che ha avuto già tanto e avuto tre crociati che sono molto pesanti, poi lui ha una struttura importante. Si sta allenando benissimo da questa estate, avevo detto al D.G. Raffaele Vrenna che lui fosse forte e che andasse riportato alla base. L’anno scorso alla Gelbison aveva segnato 1 gol solo, mentalmente andava riportato a credere in sé stesso e lo sta facendo, sta facendo buone partite andando in gol diverse volte, sta giocando per la squadra. Il suo compito è crescere sempre di più, non abbassare mai la guardia ed il mio è quello di non fargliela mai abbassare e crescere sempre di più“.
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