Il premier Giuseppe Conte valuterà se dichiarare la Puglia zona rossa
Aumentano i casi di nuovi positivi in Italia, dati che hanno spinto l’Ordine Nazionale dei Medici a chiedere al governo un lockdown totale; governo che per adesso resta sulla scelta di misure e contenimenti locali.
I dati però non sono incoraggianti, e nel nostro paese è stata superata la soglia del milione di casi dall’inizio della pandemia. Tra le regioni che destano preoccupazione al momento ci sono soprattutto Liguria e Puglia, attualmente in zona arancione. Preoccupa il tacco dello stivale in particolare che nella giornata di oggi, 12 novembre, ha fatto registrare 1434 nuovi casi. L’assessore regionale Lopalco ha lanciato un allarme durante un confronto con Franco Busto, segretario generale Uil Puglia in diretta facebook: “Bisogna rallentare la circolazione del virus per evitare l’impatto su sistema sanitario e quindi sulla salute generale. Se non c’è la salute non c’è nemmeno l’economia. E’ tutto connesso”.
“Questo virus purtroppo ha già portato via tante persone, tanti genitori, tanti nonni ma anche persone più giovani. Già troppe vittime. Il problema, però, è che purtroppo questo non è l’unico impatto della malattia, il problema della pandemia non è soltanto il danno diretto ma ha anche altre conseguenze. Il Covid blocca il sistema sanitario, oggi abbiamo oltre 1200 persone ricoverate e 140 in terapia intensiva. Se non blocchiamo il contagio e raddoppiano i numeri avremo 300 persone in terapia intensiva, significa che per poter gestire i pazienti Covid dovremo bloccare le sale operatorie. Perché c’è un limite dato dal numero di anestesisti, non ce ne sono. Questo è un limite invalicabile perché in sei mesi non si forma un anestesista. Vale per i rianimatori ma anche per altre figure professionali. Al di fuori di quel limite dobbiamo bloccare attività ospedaliera e vuol dire far progredire altre patologie”.
Resta da vedere adesso cosa valuterà il governo.
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