Il Corriere dello Sport, in un articolo di Alessandro Barbano, parla di “inganno” relativo alla Diretta gol in quanto “un surrogato della gratuità, che non soddisfa il grande pubblico, scoraggia e mortifica gli abbonati, deprezza i diritti tivù, da cui dipende l’intera economia calcistica e, perciò, danneggia le società e i broadcaster”.
Una soluzione che non gratifica perché “illude i cittadini con l’idea di una fruizione democratica e popolare del calcio, ma in realtà li condanna alla nevrosi di un talk show che mostra e nasconde allo stesso tempo la partita, e che con il sano godimento dello sport ha poco o nulla a che vedere“ – dice Barbano.
“Se Spadafora volesse davvero riequilibrare un sistema fuori controllo, dovrebbe far costruire stadi a misura delle famiglie, non di quegli ultrà dai lui chiamati in causa in Parlamento per sostenere la necessità di fermare il campionato. Sono le infrastrutture la leva per risanare lo sport e riportarlo in una dimensione comunitaria, ed è su questo fronte che la guida dello Stato può e deve incentivare e indirizzare l’intrapresa dei privati”.
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