Tutti gli abbonati si interrogano su dei possibili rimborsi, visto che l’intero movimento calcistico è stato costretto allo stop. “La Repubblica”, però, spiega che un’emittente pay come Sky non è obbligata a risarcire i suoi clienti in situazioni del genere:
“L’articolo 1256 del codice civile spiega chiaramente che il debitore (Sky ndr.) è liberato dall’obbligo di risarcire se sopravviene una causa a lui non imputabile”.
Visto che l’epidemia è qualcosa di “indipendente” da Sky, il risarcimento non è obbligatorio. Al contrario, l’emittente sarebbe stata costretta ad un risarcimento parziale se un suo canale fosse stato indisponibile alla visione per più di ventiquattro ore, con due eventi ppv (pay per view ndr.) in omaggio.
“Noi non ci auguriamo certo che le nostre televisioni siano investite da una pioggia di disdetta dei contratti. Certo, uno sportivo ha tutto il diritto di lasciare le pay-tv se non è più soddisfatto di quello che vede. Oltre a Dazn, anche Now Tv riconosce una uscita facilitata entro 24 ore dalla scadenza del periodo di visione”.
Immagine in evidenza: Sky Sport
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