Bordo Campo

Coronavirus, Gravina: “Lavoriamo. Il campionato…”

Gabriele Gravina, Presidente FIGC, ha parlato del possibile futuro delle competizioni nostrane (e non solo) ai microfoni di “Radio Rai”:

“Alla UEFA chiederemo un atto di responsabilità, un contributo da tutte le Federazioni a un percorso che miri alla tutela della salute degli atleti e di tutti i nostri tifosi. Chiederemo alla UEFA nuove date: il rinvio è l’idea da seguire.
Non ci sono ipotesi attualmente. Ho sentito parlare anche di una Champions che potrebbe definirsi coi play-off. Sono tutte riflessioni che richiedono attenzione. Ci confronteremo, domani credo verrà fuori la decisione più responsabile ma non immagino ora una soluzione ideale.
Serie A? Ogni ipotesi ora è non fondata. Lavoriamo su auspici e speranza. Pensare a un campionato da definire entro giugno è l’augurio di tutti ma è difficile pensare qualcosa così. Lavoriamo, dobbiamo pensare che dopo lo tsunami la vita continuerà. Lo sport dovrà essere un collante sociale a cui far ritorno. Credo però che il 3 aprile sia una data troppo immediata per la ripartenza di tutto. Per questo ho pensato a una nostra ripartenza i primi di maggio ma è una data teorica. Serve andare avanti con riferimenti di date, altrimenti rischiamo di essere impreparati.
Campionato annullato? Non sono in grado di escludere nulla. Ora programmiamo con l’idea più ottimistica, ovvero definire i campionati, cercando di portarli a termine. Tra le diverse ipotesi però ho già preannunciato la non assegnazione del titolo, quella di assegnazione congelando le graduatorie, un mini torneo di play-off e play-out. Non escludo nulla, capisco la curiosità e l’attenzione nel voler definire ma nessuno, e dico nessuno, oggi è in grado di dire quale sarà il nostro futuro rispetto alle condizioni attuali. Se tutto questo dovesse portare con effetto trascinamento alla stagione 20-21, non escludo che il campionato possa concludersi in due stagioni diverse. E’ anche imbarazzante parlare di questi temi ma abbiamo il dovere di farlo per dare una speranza.
Spero che le Federazioni contribuiscano al benessere comune: se si dovesse pensare all’orticello, avremmo dato un pessimo esempio. Dobbiamo privilegiare le dimensioni reali del mondo, spero che questa pandemia lasci una traccia positiva in ognuno di noi. Sarebbe da irresponsabili se ognuna delle 55 Federazioni potesse portare avanti un’idea egoistica”.
Chiederemo uniformità a tutti i campionati, ma bisogna tener conto delle specificità delle condizioni che si sono create, ci sono differenze soggettive e oggettive. Basti pensare alle promozioni e retrocessioni, al livello di organizzazione nei diversi paesi. Questa è un’altra riflessione da fare.
Coppa Italia? Non ne stiamo parlando, affronteremo il tema più in là. L’abbiamo accantonata, diamo priorità ai campionati”.

Immagine in evidenza: FIGC

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