Il colpo di testa è pericoloso per la salute? Secondo una ricerca, finanziata dalla Football Association e dalla Professional Footballers’ Association, l’11% dei calciatori muore in stato di demenza contrariamente al resto della popolazione mondiale la cui stima è del 3%. Gli esperti suggeriscono di abolire il colpo di testa a partire dal calcio giovanile.

La ricerca, condotta dal Grasgow Brain Injury Research Group, mette in luce inoltre come gli ex calciatori professionisti hanno una probabilità 3 volte e mezzo maggiore di soffrire di demenza e di altre malattie neurologiche rispetto al resto della popolazione. L’allarme riguarda soprattutto i giovani under 18 perché sebbene gli impatti siano “leggeri” (dati solo con il contatto col pallone), nel caso di cervelli ancora in fase di sviluppo possono portare a danni seri.

Ricorderete sicuramente Bennet Omalu, il neuropatologo che scoprì l’encefalopatia traumatica cronica (CTE) nei giocatori di football americano (la sua storia ispirò il celebre film “Zona d’ombra” con Will Smith); lo scienziato ha definito questi risultati come un problema di salute pubblica da non sottovalutare. Omalu ritiene infatti che i bambini in particolare vadano protetti e che il buon senso dovrebbe portare all’abolizione del gioco aereo nel calcio.

“Non ci dovrebbe essere nessun colpo di testa al di sotto dei 18 anni. Perché 18? Perché è allora che il cervello umano si sviluppa completamente. Motivo per cui non è intelligente per un essere umano usare la testa per fermare o deviare una palla che viaggia ad alta velocità”

Bennet Omalu, il neuropatologo

Per la Football Association però non esistano prove sufficienti per eliminare il colpo di testa dal calcio degli Under18.

Immagine rappresentativa: billupsforcongress.com

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