CLAMOROSO ARBITRI: protesta contro il VAR | Vogliono abolirlo già dall’anno prossimo

Illustrazione del VAR (LaPresse FOTO) - lagoleada.it
Questa protesta ha sconvolto un po’ tutti, nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Si parla anche di abolizione del VAR.
Il VAR, introdotto per ridurre gli errori arbitrali nel calcio, ha sollevato numerose proteste sin dai suoi esordi. Nonostante le intenzioni iniziali fossero nobili, molti tifosi, allenatori e giocatori continuano a criticare l’uso eccessivo della tecnologia e la sua applicazione incostante.
Una delle lamentele più frequenti riguarda i tempi di attesa. Ogni revisione spezza il ritmo della partita e può durare diversi minuti, creando frustrazione sugli spalti e in campo. Inoltre, nonostante il supporto tecnologico, le decisioni restano comunque soggette all’interpretazione dell’arbitro.
Anche la trasparenza è sotto accusa. In molti stadi non vengono spiegate in tempo reale le motivazioni delle decisioni, e questo alimenta confusione e sospetti di favoritismi. Alcuni episodi controversi hanno addirittura scatenato proteste organizzate da tifoserie e club.
In definitiva, il VAR ha cambiato profondamente il modo di vivere il calcio, ma non sempre in meglio. Il dibattito resta aperto e acceso, perché nel cuore di molti tifosi l’errore umano era parte integrante del gioco.
Una scelta che pesa
Non sempre è facile prendere una decisione che va controcorrente, soprattutto quando si ha davanti una strada spianata. Eppure, a volte, è proprio quando tutto sembra già scritto che si sente il bisogno di fermarsi. Di dire “no, così non va bene”. È quello che ha fatto Gabriele Scatena, che ha deciso, senza giri di parole, di rinunciare al corso VAR, pur avendone tutti i requisiti.
La sua non è una protesta urlata, ma una scelta ponderata. Come riportato da Giovanni Calvarese, su Instagram, dopo un primo sfogo seguito alla sua dismissione dalla CAN, Scatena è tornato sull’argomento affidando i suoi pensieri a LinkedIn. Nessun tono polemico, ma parole che pesano. Si legge tra le righe un senso di disagio, forse anche di delusione, ma allo stesso tempo una certa dignità.

Una situazione particolare
Come riportato da Giovanni Calvarese, su Instagram, Scatena afferma che è meglio essere certi di ciò che si ha, senza andare oltre le proprie capacità. Non è un attacco diretto al sistema VAR, né un rifiuto della tecnologia in sé. È il rifiuto, forse, di una certa logica che si sta affermando nel mondo arbitrale. Una logica che sembra mettere da parte l’essenza del ruolo per dare sempre più spazio a protocolli, monitor e revisione continua.
La notizia è stata ripresa anche dal profilo Instagram di Gianpaolo Calvarese, che ha sottolineato come questa decisione, ufficializzata da Scatena stesso, non sia stata presa a cuor leggero. Ma è proprio in queste scelte, spesso silenziose ma ferme, che si riconoscono gli atti più significativi.