È una situazione surreale quella che sta vivendo il calcio italiano. Si sono giocate più partite in tribunale che in campo, ricorsi su ricorsi e polemiche che per ora non tendono a placarsi. A finire sotto l’occhio del ciclone è nuovamente il Chievo. Ma partiamo con ordine:
La squadra veneta era stata deferita lo scorso luglio per presunte plusvalenze fittizie ed era stato accusato di illeciti amministrativi relativi al triennio 2014-2017 insieme al Cesena. Lo scorso 25 luglio, il TFN aveva dichiarato l’improcedibilità poiché il presidente Campedelli aveva presentato un certificato medico che giustificava la sua mancata audizione. Dopo esser stato ascoltato, oggi è scattato il procedimento bis, il Chievo è stato nuovamente deferito per responsabilità diretta e oggettiva. Le richieste della Procura sono le stesse che aveva presentato a luglio: 15 punti di penalizzazione, ma da scontate nel campionato in corso, e 36 mesi di inibizione per Campedelli.
Quest’accusa potrebbe alzare un polverone in Serie B perché il Crotone spinge per il ripescaggio in Serie A e il campionato cadetto ha già visto disputare due giornate. Intanto, i legali del club gialloblù sono pronti a rigettare l’accusa, dichiarando assurde le richieste della procura. Sono previste novità nei prossimi giorni, sperando di poter finalmente parlare solo ed esclusivamente di calcio giocato.
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